Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Lettera ai Filippesi 3


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1Per il resto, fratelli miei, siate lieti nel Signore. Scrivere a voi le stesse cose, a me non pesa e a voi dà sicurezza.2Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare!3I veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci vantiamo in Cristo Gesù senza porre fiducia nella carne,4sebbene anche in essa io possa confidare. Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui:5circonciso all’età di otto giorni, della stirpe d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo;6quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della Legge, irreprensibile.
7Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo.8Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo9ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede:10perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte,11nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
12Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù.13Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte,14corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
15Tutti noi, che siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo.16Intanto, dal punto a cui siamo arrivati, insieme procediamo.
17Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi.18Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo.19La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.20La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo,21il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.

Note:

Fil 3,1:Nel momento di concludere la sua lettera, Paolo riprende un nuovo sviluppo. Questa ripresa fa pensare ad alcuni che il passo Fil 3,1-4,1 sia stato un biglietto indipendente.

Fil 3,2:cani: epiteto che gli ebrei davano ai pagani (cf. Mt 15,26 e forse Mt 7,6) e che Paolo ritorce con ironia. - da quelli che si fanno circoncidere: alla lettera «dalla incisione». Con un gioco di parole dispregiativo Paolo paragona la «circoncisione» carnale degli ebrei alle «incisioni» cruente dei culti pagani (cf. 1Re 18,28 ; confrontare Gal 5,12).

Fil 3,3:rendiamo il culto mossi dallo Spirito di Dio: volg . con molti testimoni legge: «serviamo Dio in spirito». - nella carne: la «carne» designa qui tutto il sistema della legge antica, con le sue osservanze «carnali», di cui la circoncisione è un caso tipico (cf. Rm 7,5+). Paolo ha richiamato parecchie volte il suo passato giudaico (2Cor 11,21+), ma mai con tanti particolari.

Fil 3,5:ebreo da Ebrei: di ceppo palestinese (At 23,6) e con la lingua degli antenati (At 21,40), a differenza degli «ellenisti» (At 6,1+).

Fil 3,9:L'opposizione di queste due giustizie costituisce tutto l'argomento delle lettere ai Galati e ai Romani.

Fil 3,11:Paolo non può parlare qui della resurrezione (generale) che riguarderà tutti gli uomini, buoni o cattivi, e non salverà questi ultimi da una morte eterna (Gv 5,29). Pensa piuttosto alla vera «resurrezione», quella dei giusti, che li farà uscire di «tra i morti», per andare a vivere con il Cristo (cf. Lc 20,35+).

Fil 3,12:sono stato conquistato da Gesù Cristo: sulla via di Damasco.

Fil 3,15:perfetti: cristiani già perfetti (cf. 1Cor 2,6+) ma non per questo «arrivati alla perfezione» (v 12.) - dobbiamo avere questi sentimenti: oppure «pensiamo», secondo una variante.

Fil 3,16:Volg. legge: idem sapiamus et in eadem permaneamus regula: «pensiamo la stessa cosa (cf. Fil 2,2) e camminiamo secondo la stessa regola» (cf. Gal 6,16).

Fil 3,18:molti: Paolo considera probabilmente i «giudaizzanti», già presi in considerazione nel v 2.

Fil 3,19:hanno come dio il loro ventre: allusione alle osservanze alimentari che occupavano tanto posto nella religione giudaica (Lv 11 ; cf. Rm 14; Rm 16,18; Gal 2,12; Col 2,16; Col 2,20s; Mt 15,10-20p; Mt 23,23-26; At 15,20). - ciò di cui dovrebbero vergognarsi: allusione probabile al ventre che riceve la circoncisione.