Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Michea 7


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 Ahimè! Sono diventato
come uno spigolatore d’estate,
come un racimolatore dopo la vendemmia!
Non un grappolo da mangiare,
non un fico per la mia voglia.
1 Vae mihi, quia factum est mihi
sicut congregata messe,
sicut collecta vindemia!
Non est botrus ad comedendum,
nec praecoqua ficus, quam desideravit anima mea.
2 L’uomo pio è scomparso dalla terra,
non c’è più un giusto fra gli uomini:
tutti stanno in agguato
per spargere sangue;
ognuno con la rete dà la caccia al fratello.
2 Periit pius de terra,
et rectus in hominibus non est;
omnes in sanguine insidiantur,
vir fratrem suum rete venatur.
3 Le loro mani sono pronte per il male:
il principe avanza pretese,
il giudice si lascia comprare,
il grande manifesta la cupidigia,
e così distorcono tutto.
3 Ad malum manus eorum paratae sunt;
princeps postulat,
et iudex est pro mercede,
et magnus manifestat desiderium animae suae;
vae eis, qui pervertunt illud!
4 Il migliore di loro è come un rovo,
il più retto una siepe di spine.
Nel giorno predetto dalle tue sentinelle,
il tuo castigo è giunto,
adesso è il loro smarrimento.
4 Qui optimus in eis, est quasi paliurus,
et, qui rectus, quasi spina de saepe; dies speculatorum tuorum, visitatio tuavenit:
nunc erit confusio eorum.
5 Non credete all’amico,
non fidatevi del compagno.
Custodisci le porte della tua bocca
davanti a colei che riposa sul tuo petto.
5 Nolite credere amico,
nolite confidere in proximo;
ab ea, quae dormit in sinu tuo,
custodi claustra oris tui;
6 Il figlio insulta suo padre,
la figlia si rivolta contro la madre,
la nuora contro la suocera
e i nemici dell’uomo
sono quelli di casa sua.
6 quia filius contumeliam facit patri,
filia consurgit adversus matrem suam,
nurus adversus socrum suam:
inimici hominis domestici eius.
7 Ma io volgo lo sguardo al Signore,
spero nel Dio della mia salvezza,
il mio Dio mi esaudirà.
7 Ego autem ad Dominum aspiciam,
exspectabo Deum salvatorem meum; audiet me Deus meus.
8 Non gioire di me,
o mia nemica!
Se sono caduta, mi rialzerò;
se siedo nelle tenebre,
il Signore sarà la mia luce.
8 Ne laeteris, inimica mea, super me
quia cecidi: consurgam;
cum sedeo in tenebris,
Dominus lux mea est.
9 Sopporterò lo sdegno del Signore
perché ho peccato contro di lui,
finché egli tratti la mia causa
e ristabilisca il mio diritto,
finché mi faccia uscire alla luce
e io veda la sua giustizia.
9 Iram Domini porto,
quoniam peccavi ei,
donec iudicet causam meam
et faciat iudicium meum;
educet me in lucem,
videbo iustitiam eius.
10 La mia nemica lo vedrà
e sarà coperta di vergogna,
lei che mi diceva:
«Dov’è il Signore, tuo Dio?».
I miei occhi gioiranno nel vederla:
sarà calpestata come fango della strada.
10 Et aspiciet inimica mea
et operietur confusione,
quae dicit ad me:
“ Ubi est Dominus Deus tuus? ”.
Oculi mei videbunt in eam;
nunc erit in conculcationem
ut lutum platearum.
11 È il giorno in cui le tue mura
saranno riedificate;
in quel giorno più ampi saranno i tuoi confini.
11 Dies veniet ut aedificentur maceriae tuae;
in die illa dilatabuntur fines tui.
12 In quel giorno si verrà a te
dall’Assiria fino alle città dell’Egitto,
dall’Egitto fino al Fiume,
da mare a mare, da monte a monte.
12 In die illa usque ad te venient
habitantes ab Assyria usque ad Aegyptum
et ab Aegypto usque ad flumen
et a mari usque ad mare
et a monte usque ad montem.
13 La terra diventerà un deserto
a causa dei suoi abitanti,
per il frutto delle loro azioni.
13 Terra autem erit in desolationem
propter habitatores suos
et propter fructum operum eorum.
14 Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne;
pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
14 Pasce populum tuum in virga tua,
gregem hereditatis tuae,
habitantes solos in saltu,
in medio hortorum;
pascantur Basan et Galaad
iuxta dies antiquos.
15 Come quando sei uscito dalla terra d’Egitto,
mostraci cose prodigiose.
15 Secundum dies egressionis tuae de terra Aegypti
ostende nobis mirabilia.
16 Vedranno le genti e resteranno deluse
di tutta la loro potenza.
Si porranno la mano sulla bocca,
i loro orecchi ne resteranno assorditi.
16 Videbunt gentes et confundentur
super omni fortitudine sua,
ponent manum super os,
aures eorum surdae erunt;
17 Leccheranno la polvere come il serpente,
come i rettili della terra;
usciranno tremanti dai loro nascondigli,
trepideranno e di te avranno timore.
17 lingent pulverem sicut serpens,
velut reptilia terrae.
Trementes exibunt de aedibus suis " ad Dominum Deum nostrum "
formidabunt et timebunt te.
18 Quale dio è come te,
che toglie l’iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità?
Egli non serba per sempre la sua ira,
ma si compiace di manifestare il suo amore.
18 Quis Deus similis tui,
qui aufers iniquitatem
et transis peccatum
reliquiarum hereditatis tuae?
Non servat in aeternum furorem suum,
quoniam volens misericordiam est.
19 Egli tornerà ad avere pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
19 Revertetur et miserebitur nostri,
calcabit iniquitates nostras
et proiciet in profundum maris
omnia peccata nostra.
20 Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo il tuo amore,
come hai giurato ai nostri padri
fin dai tempi antichi.
20 Dabis veritatem Iacob,
misericordiam Abraham,
quae iurasti patribus nostris
a diebus antiquis.