Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Michea 6


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 Ascoltate dunque ciò che dice il Signore:
«Su, illustra la tua causa ai monti
e i colli ascoltino la tua voce!».
1 Audite, quae Dominus loqui tur:
“ Surge, contende iudicio coram montibus,
et audiant colles vocem tuam ”.
2 Ascoltate, o monti, il processo del Signore,
o perenni fondamenta della terra,
perché il Signore è in causa con il suo popolo,
accusa Israele.
2 Audite, montes, iudicium Domini,
et auscultate, fundamenta terrae;
quia iudicium Domini cum populo suo,
et cum Israel iudicio contendit.
3 «Popolo mio, che cosa ti ho fatto?
In che cosa ti ho stancato? Rispondimi.
3 “ Popule meus, quid feci tibi
et quid molestus fui tibi?
Responde mihi.
4 Forse perché ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto,
ti ho riscattato dalla condizione servile
e ho mandato davanti a te
Mosè, Aronne e Maria?
4 Ego eduxi te de terra Aegypti
et de domo servientium liberavi te
et misi ante faciem tuam Moysen
et Aaron et Mariam.
5 Popolo mio, ricorda le trame
di Balak, re di Moab,
e quello che gli rispose
Balaam, figlio di Beor.
Ricòrdati di quello che è avvenuto
da Sittìm a Gàlgala,
per riconoscere
le vittorie del Signore».
5 Popule meus, memento, quaeso,
quid cogitaverit Balac rex Moab,
et quid responderit ei Balaam filius Beor,
de Settim usque ad Galgalam,
ut cognoscas iustitias Domini ”.
6 «Con che cosa mi presenterò al Signore,
mi prostrerò al Dio altissimo?
Mi presenterò a lui con olocausti,
con vitelli di un anno?
6 “ Quid dignum offeram Domino,
dum curvo genu Deo excelso?
Numquid offeram ei holocautomata
et vitulos anniculos?
7 Gradirà il Signore
migliaia di montoni
e torrenti di olio a miriadi?
Gli offrirò forse il mio primogenito
per la mia colpa,
il frutto delle mie viscere
per il mio peccato?».
7 Numquid placebunt Domino milia arietum,
multa milia torrentium olei?
Numquid dabo primogenitum meum pro scelere meo,
fructum ventris mei pro peccato animae meae?”.
8 Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono
e ciò che richiede il Signore da te:
praticare la giustizia,
amare la bontà,
camminare umilmente con il tuo Dio.
8 Indicatum est tibi, o homo, quid sit bonum,
et quid Dominus quaerat a te:
utique facere iudicium et diligere caritatem
et sollicitum ambulare cum Deo tuo.
9 La voce del Signore grida alla città
e chi ha senno teme il suo nome:
«Ascoltate, tribù e assemblea
9 Vox Domini ad civitatem clamat
- et sapientia est timere nomen tuum -:
“ Audite, tribus et coetus civitatis!
10 della città.
Ci sono ancora nella casa dell’empio
i tesori ingiustamente acquistati
e una detestabile efa ridotta?
10 Numquid tolerabo batum iniquum
et ephi minus maledictum?
11 Potrò io giustificare
le bilance truccate
e il sacchetto di pesi falsi?
11 Numquid iustificabo stateram impiam
et saccelli pondera dolosa?
12 I ricchi della città sono pieni di violenza
e i suoi abitanti proferiscono menzogna;
le loro parole sono un inganno!
12 Quia divites eius repleti sunt iniquitate,
et habitantes in ea loquebantur mendacium,
et lingua eorum fraudulenta in ore eorum.
13 Allora anch’io ho cominciato a colpirti,
a devastarti per i tuoi peccati.
13 Ego ergo coepi percutere te
perditione super peccatis tuis.
14 Mangerai, ma non ti sazierai,
e la tua fame rimarrà in te;
metterai da parte, ma nulla salverai;
e se qualcosa salverai,
io lo consegnerò alla spada.
14 Tu comedes et non saturaberis,
et sordes tuae in medio tui.
Tu removebis et non salvabis;
et, quos salvaveris, in gladium dabo.
15 Seminerai, ma non mieterai;
frangerai le olive, ma non ti ungerai d’olio;
produrrai mosto, ma non berrai il vino.
15 Tu seminabis et non metes,
tu calcabis olivam et non ungeris oleo,
mustum et non bibes vinum.
16 Tu osservi gli statuti di Omri
e tutte le pratiche della casa di Acab,
e segui i loro progetti,
perciò io farò di te una desolazione,
i tuoi abitanti oggetto di scherno
e subirai l’obbrobrio del mio popolo».
16 Custodisti praecepta Amri
et omne opus domus Achab;
et ambulasti in voluntatibus eorum,
ut darem te in perditionem
et habitantes tuos in sibilum:
et opprobrium populorum portabitis ”.