Cantico 8
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BIBBIA CEI 2008 | NOVA VULGATA |
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1 Come vorrei che tu fossi mio fratello, allattato al seno di mia madre! Incontrandoti per strada ti potrei baciare senza che altri mi disprezzi. | 1 Quis mihi det te fratrem meum, sugentem ubera matris meae, ut inveniam te foris et deosculer te, et iam me nemo despiciat? |
2 Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre; tu mi inizieresti all’arte dell’amore. Ti farei bere vino aromatico e succo del mio melograno. | 2 Apprehenderem te et ducerem in domum matris meae; ibi me doceres, et darem tibi poculum ex vino condito et mustum malorum granatorum meorum. |
3 La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia. | 3 Laeva eius sub capite meo, et dextera illius amplexatur me. |
4 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, non destate, non scuotete dal sonno l’amore, finché non lo desideri. | 4 Adiuro vos, filiae Ierusalem, ne suscitetis neque evigilare faciatis dilectam, donec ipsa velit. |
5 Chi sta salendo dal deserto, appoggiata al suo amato? Sotto il melo ti ho svegliato; là dove ti concepì tua madre, là dove ti concepì colei che ti ha partorito. | 5 Quae est ista, quae ascendit de deserto innixa super dilectum suum? Sub arbore malo suscitavi te; ibi parturivit te mater tua, ibi parturivit te genetrix tua. |
6 Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come il regno dei morti è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina! | 6 Pone me ut signaculum super cor tuum, ut signaculum super brachium tuum, quia fortis est ut mors dilectio, dura sicut infernus aemulatio; lampades eius lampades ignis atque flammae divinae. |
7 Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo. | 7 Aquae multae non potuerunt exstinguere caritatem, nec flumina obruent illam; si dederit homo omnem substantiam domus suae pro dilectione, quasi nihil despicient eum. |
8 Una sorella piccola abbiamo, e ancora non ha seni. Che faremo per la nostra sorella nel giorno in cui si parlerà di lei? | 8 Soror nostra parva et ubera non habet; quid faciemus sorori nostrae in die, quando alloquenda est? |
9 Se fosse un muro, le costruiremmo sopra una merlatura d’argento; se fosse una porta, la rafforzeremmo con tavole di cedro. | 9 Si murus est, aedificemus super eum propugnacula argentea; si ostium est, compingamus illud tabulis cedrinis. |
10 Io sono un muro e i miei seni sono come torri! Così io sono ai suoi occhi come colei che procura pace! | 10 Ego murus, et ubera mea sicut turris; ex quo facta sum coram eo quasi pacem reperiens. |
11 Salomone aveva una vigna a Baal-Amon; egli affidò la vigna ai custodi. Ciascuno gli doveva portare come suo frutto mille pezzi d’argento. | 11 Vinea fuit Salomoni in Baalhamon. Tradidit eam custodibus; vir affert pro fructu eius mille argenteos. |
12 La mia vigna, proprio la mia, mi sta davanti: tieni pure, Salomone, i mille pezzi d’argento e duecento per i custodi dei suoi frutti! | 12 Vinea mea coram me est; mille tibi, Salomon, et ducenti his, qui custodiunt fructus eius. |
13 Tu che abiti nei giardini, i compagni ascoltano la tua voce: fammela sentire. | 13 Quae habitas in hortis, amici auscultant, fac me audire vocem tuam. |
14 Fuggi, amato mio, simile a gazzella o a cerbiatto sopra i monti dei balsami! | 14 Fuge, dilecte mi, et assimilare capreae hinnuloque cervorum super montes aromatum. |