Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 8


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BIBBIA CEI 2008LA SACRA BIBBIA
1 Intanto Giuda Maccabeo e i suoi compagni, passando di nascosto nei villaggi, chiamavano a sé i loro congiunti e, raccolti quanti erano rimasti fedeli al giudaismo, misero insieme circa seimila uomini.1 Ora Giuda Maccabeo e i suoi compagni, introducendosi segretamente nei villaggi, chiamavano a sé i parenti e, raccolti quanti erano restati fermi nel giudaismo, formarono un gruppo di circa seimila persone.
2 Alzarono allora suppliche al Signore, perché volgesse lo sguardo al popolo da tutti calpestato, avesse pietà del tempio profanato da uomini empi,2 Supplicavano il Signore di riguardare il popolo da tutti calpestato, di aver pietà del tempio profanato dagli uomini empi,
3 usasse misericordia alla città devastata e prossima a essere rasa al suolo, porgesse orecchio al sangue che gridava al suo cospetto,3 d'aver compassione anche della città in rovina e prossima ad essere spianata, d'ascoltare il sangue che gridava verso di lui,
4 non dimenticasse l’iniquo sterminio di fanciulli innocenti e le bestemmie pronunciate contro il suo nome e mostrasse il suo sdegno contro la malvagità.4 di ricordarsi del massacro iniquo degli innocenti bambini e di far vendetta delle bestemmie lanciate contro il suo nome.
5 Il Maccabeo, postosi a capo del gruppo, divenne ormai invincibile per le nazioni, mentre l’ira del Signore si volgeva in misericordia.5 Organizzato il gruppo, Giuda era ormai irresistibile per i gentili, poiché l'ira di Dio si era cambiata in misericordia.
6 Piombando all’improvviso su città e villaggi, li incendiava e, impadronendosi delle posizioni più opportune, metteva in fuga non pochi nemici,6 Giungendo all'improvviso, incendiava città e villaggi, occupava posizioni favorevoli e metteva in fuga non pochi nemici.
7 scegliendo di preferenza la notte come tempo favorevole a queste incursioni. La fama del suo valore risuonava dovunque.
7 Per queste incursioni egli sceglieva soprattutto la complicità della notte. La fama della sua bravura, intanto, si diffondeva dappertutto.
8 Filippo, osservando che quest’uomo a poco a poco otteneva successi e progrediva continuamente, scrisse a Tolomeo, stratega della Celesiria e della Fenicia, perché intervenisse a favore degli interessi del re.8 Filippo, vedendo che quest'uomo a poco a poco andava progredendo e che riportava successi sempre più frequenti, scrisse a Tolomeo, stratega della Celesiria e della Fenicia, di venirgli in aiuto per gli affari del re.
9 Quello incaricò subito Nicànore, figlio di Pàtroclo, uno dei primi amici del re, e, affidando ai suoi ordini truppe di uomini di ogni nazione in numero non inferiore a ventimila, lo inviò a sterminare totalmente la stirpe dei Giudei. Gli associò anche Gorgia, un generale di professione, esperto in tattica militare.9 Costui scelse subito Nicànore, figlio di Patroclo e uno dei primi amici del re, e postolo al comando di non meno di ventimila uomini di ogni nazione, lo inviò a sterminare tutta la razza dei Giudei. A lui associò pure Gorgia, stratega di professione, che aveva esperienza di cose di guerra.
10 Nicànore si propose di pagare il tributo che il re doveva ai Romani, che era di duemila talenti, con la vendita degli schiavi giudei.10 Nicànore si era proposto di ricavare dalla vendita dei Giudei fatti schiavi la somma di duemila talenti per il tributo che il re doveva ai Romani.
11 Anzi, spedì senz’altro alle città della costa l’invito ad acquistare schiavi giudei, promettendo di barattare novanta prigionieri per un talento; non immaginava che la vendetta dell’Onnipotente stava per piombare su di lui.
11 Perciò inviò subito nelle città del litorale l'invito a comprare schiavi giudei, promettendo di cederne novanta per un talento, non aspettandosi che la giustizia dell'Onnipotente stesse per raggiungerlo.
12 Giuda fu informato della spedizione di Nicànore e annunciò ai suoi uomini l’avvicinarsi dell’esercito.12 La notizia della spedizione di Nicànore pervenne a Giuda; ma quando questi comunicò ai suoi compagni l'avvicinarsi dell'esercito,
13 Allora i paurosi e quanti non confidavano nella giustizia di Dio fuggirono, portandosi lontano dalla zona.13 quelli che avevano paura e quelli che non confidavano nella giustizia di Dio cercarono scampo altrove e si allontanarono;
14 Altri vendevano tutte le cose che erano loro rimaste e insieme pregavano il Signore di salvare coloro che l’empio Nicànore aveva venduto prima ancora dello scontro:14 gli altri, invece, vendevano quanto era loro rimasto e al medesimo tempo pregavano il Signore di liberare quelli che dall'empio Nicànore erano stati venduti già prima dello scontro:
15 questo, se non per loro merito, almeno per l’alleanza con i loro padri e per riguardo al suo augusto e glorioso nome invocato sopra di loro.15 se non per loro stessi, almeno per le alleanze con i loro padri e per l'invocazione del suo augusto e magnifico nome sopra di essi.
16 Il Maccabeo poi, radunati i suoi uomini in numero di seimila, li esortava a non scoraggiarsi davanti ai nemici, né a lasciarsi prendere da timore di fronte alla moltitudine delle nazioni venute ingiustamente contro di loro, ma a combattere da forti,16 Il Maccabeo, allora, radunati i suoi in numero di seimila, li esortava a non spaventarsi davanti ai nemici e a non temere la moltitudine dei gentili che ingiustamente li aggredivano, ma a combattere eroicamente,
17 tenendo davanti agli occhi le violenze che quelli avevano iniquamente perpetrato contro il luogo santo, lo strazio della città vilipesa e ancora la soppressione dell’ordinamento politico degli antenati.17 tenendo davanti agli occhi l'oltraggio da essi compiuto ingiustamente contro il santo luogo, l'ingiuria della città vilipesa e l'abolizione dell'ordinamento politico degli antenati.
18 «Costoro – disse – confidano nelle armi e così pure nel loro ardire; noi confidiamo nel Dio onnipotente, capace di abbattere quanti vengono contro di lui e il mondo intero con un solo cenno».18 Disse: "Quelli confidano nelle armi e nella loro audacia, noi invece confidiamo in Dio onnipotente, che può abbattere con un solo cenno quelli che marciano contro di noi e il mondo intero".
19 Ricordò loro distintamente gli interventi a favore dei loro antenati, quello contro Sennàcherib, quando morirono centoottantacinquemila uomini,19 Ricordò loro i soccorsi ricevuti dai loro antenati, soprattutto quello contro Sennàcherib, quando perirono centottantacinquemila uomini,
20 e quello avvenuto in Babilonia nella battaglia contro i Gàlati, quando tutti si trovarono in necessità, ottomila insieme con quattromila Macèdoni: mentre i Macèdoni soccombevano, gli ottomila sterminarono centoventimila uomini con l’aiuto venuto loro dal Cielo, ricevendone un grande vantaggio.
20 e la battaglia che ebbe luogo in Babilonia contro i Galati, quando ottomila Giudei con quattromila Macedoni si gettarono tutti nel combattimento, ma essendosi poi i Macedoni trovati in difficoltà, gli ottomila annientarono centoventimila nemici, con l'aiuto loro venuto dal cielo, riportandone un grande vantaggio.
21 Con queste parole li rese coraggiosi e pronti a morire per le leggi e per la patria. Poi divise in qualche modo l’esercito in quattro parti21 Resili in questo modo audaci e pronti a morire per le leggi e per la patria, divise in qualche modo l'esercito in quattro parti,
22 e mise al comando di ogni schieramento i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Giònata, affidando a ciascuno millecinquecento uomini.22 ponendo a capo di ciascun corpo i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Gionata, affidando a ciascuno di essi millecinquecento uomini.
23 Vi aggiunse Eleàzaro, lesse poi in pubblico il libro sacro e, data la parola d’ordine «Aiuto di Dio», si pose lui stesso a capo del primo reparto e attaccò Nicànore.23 Vi aggiunse ancora Eleazaro e quindi, letto il libro sacro e data la parola d'ordine "Aiuto di Dio", si mise egli stesso a capo del primo gruppo e si lanciò contro Nicànore.
24 L’Onnipotente si fece loro alleato ed essi uccisero più di novemila nemici, ferirono e mutilarono nelle membra la maggior parte dell’esercito di Nicànore e costrinsero tutti a fuggire.24 Fattosi l'Onnipotente loro alleato, uccisero più di novemila nemici, ferirono e mutilarono nelle membra la maggior parte dei soldati di Nicànore e costrinsero tutti alla fuga.
25 Si impadronirono dei beni di quanti erano convenuti per il loro acquisto; inseguirono poi i nemici per un lungo tratto, ma impediti dall’ora tarda tornarono indietro.25 S'impadronirono del denaro di coloro che erano venuti per comperarli; li inseguirono a lungo, ma poi, pressati dall'ora, tornarono indietro.
26 Era la vigilia del sabato e per questa ragione non protrassero l’inseguimento.26 Si era, infatti, alla vigilia del sabato, e per questa ragione non si attardarono ad inseguirli.
27 Raccolte le armi dei nemici e tolte loro le spoglie, passarono il sabato benedicendo incessantemente e ringraziando il Signore che li aveva salvati in quel giorno, cominciando ad aver misericordia per loro.27 Raccolte le armi e prese le spoglie dei nemici, passarono il sabato benedicendo e lodando più che mai il Signore che li aveva salvati in tale giorno e aveva iniziato a usare misericordia con essi.
28 Dopo il sabato distribuirono parte delle spoglie ai danneggiati, alle vedove, agli orfani; il resto se lo divisero tra loro e i loro figli.28 Passato il sabato, distribuirono parte del bottino ai danneggiati, alle vedove e agli orfani, mentre essi e i loro figli si divisero il resto.
29 Compiute queste cose, fecero una supplica in comune, scongiurando il Signore misericordioso di riconciliarsi pienamente con i suoi servi.
29 Compiute queste cose, fecero una supplica in comune pregando il Signore misericordioso di riconciliarsi interamente con i suoi servi.
30 Poi, si scontrarono anche con gli uomini di Timòteo e Bàcchide e ne uccisero più di ventimila, si impadronirono saldamente di alte fortezze e divisero l’abbondante bottino in parti uguali tra loro, i danneggiati, gli orfani, le vedove e anche i vecchi.30 In seguito, scontratisi con gli uomini di Timoteo e di Bàcchide, ne uccisero più di ventimila, s'impadronirono saldamente di alte fortezze e divisero l'abbondante bottino in parti uguali tra se stessi, i danneggiati, gli orfani, le vedove e anche i vecchi.
31 Raccolte le loro armi, con molta cura riposero il tutto in luoghi opportuni e portarono il resto del bottino a Gerusalemme.31 Poi, raccolte le armi e riposto diligentemente tutto in luoghi sicuri, trasportarono il resto del bottino a Gerusalemme.
32 Uccisero anche l’ufficiale preposto alle guardie di Timòteo, uomo scelleratissimo, che aveva fatto soffrire molto i Giudei.32 Uccisero pure il filarca degli uomini di Timoteo, uomo scelleratissimo che aveva molto afflitto i Giudei;
33 Mentre si celebrava la vittoria in patria, bruciarono coloro che avevano incendiato le sacre porte, compreso Callìstene, che si era rifugiato in una casupola; ricevette così una degna ricompensa per la sua empietà.
33 e mentre in patria celebravano la vittoria, diedero fuoco a quelli che avevano incendiato le porte sacre, compreso Callìstene che si era rifugiato in una casa e che così ricevette la giusta mercede della sua empietà.
34 Il tristissimo Nicànore, colui che aveva convocato mille mercanti per la vendita dei Giudei,34 Lo scelleratissimo Nicànore, che aveva condotto mille mercanti per la vendita dei Giudei,
35 umiliato, con l’aiuto del Signore, da coloro che erano da lui ritenuti insignificanti, deposta la splendida veste, fuggiasco come uno schiavo attraverso la campagna e ormai privo di tutto, arrivò ad Antiòchia, già troppo fortunato per essere sopravvissuto alla rovina dell’esercito.35 umiliato, con l'aiuto del Signore, da coloro che da lui erano reputati un nulla, deposta la sua splendida veste e reso il suo aspetto selvaggio come quello di un fuggitivo, attraverso i campi giunse ad Antiochia, straordinariamente felice per la distruzione dell'esercito.
36 Così, chi si riprometteva di assicurare il tributo per i Romani con la vendita dei prigionieri a Gerusalemme, confessava ora che i Giudei avevano un difensore e che i Giudei per questa ragione erano invincibili, perché obbedivano alle leggi da lui stabilite.36 Intanto colui che si era impegnato a pagare il tributo ai Romani con la vendita dei prigionieri di Gerusalemme, andava dicendo che i Giudei avevano un difensore e che gli stessi Giudei erano invulnerabili perché seguivano le leggi da lui stabilite.