Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Esdra 9


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 Terminate queste cose, sono venuti da me i preposti per dirmi: «Il popolo d’Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono separati dalle popolazioni locali, per quanto riguarda i loro abomini, cioè da Cananei, Ittiti, Perizziti, Gebusei, Ammoniti, Moabiti, Egiziani, Amorrei,1 Finite queste cose, mi si accostarono i principi a dire: « Il popolo d'Israele, i sacerdoti e i leviti non si son separati dai popoli di questi paesi nè dalle abbominazioni dei Cananei, degli Etei, dei Ferezei, dei Gebusei, degli Ammoniti, dei Moabiti, degli Egiziani e degli Amorrei:
2 ma hanno preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno mescolato la stirpe santa con le popolazioni locali, e la mano dei preposti e dei governatori è stata la prima in questa prevaricazione».2 infatti han preso delle loro figlie per sè e per i propri figli, ed han mescolata la stirpe santa colle nazioni del paese, e a fare queste trasgressioni i primi sono stati i principi e i magistrati ».
3 All’udire questa parola, stracciai il mio vestito e il mio mantello, mi strappai i capelli del capo e la barba e mi sedetti costernato.3 Udite queste cose, io stracciai il mio mantello e la tunica mia, e strappatimi i capelli della testa e la barba, mi posi a sedere pieno di tristezza.
4 Quanti tremavano per i giudizi del Dio d’Israele su questa prevaricazione dei rimpatriati, si radunarono presso di me. Ma io sedevo costernato, fino all’offerta della sera.4 Si radunarono intorno a me tutti quelli che temevano la parola del Dio d'Israele, a motivo delle trasgressioni di coloro che eran tornati dalla cattività. Io me ne stetti seduto con tristezza fino al sacrifizio della sera.
5 All’offerta della sera mi alzai dal mio stato di prostrazione e, con il vestito e il mantello laceri, caddi in ginocchio e stesi le mani al Signore, mio Dio, e5 Al sacrifizio della sera mi alzai dalla mia afflizione, e, stracciato il mantello e la tunica, m'inginocchiai e alzai le mie mani al Signore Dio mio
6 dissi:
«Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpa è grande fino al cielo.
6 e dissi: « Dio mio, io son confuso, e mi vergogno di alzare verso di te la mia faccia, perchè le nostre iniquità si sono moltiplicate sopra la nostra testa, e i nostri delitti son cresciuti da arrivare fino al cielo,
7 Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli, e per le nostre colpe noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi in potere di re stranieri, in preda alla spada, alla prigionia, alla rapina, al disonore, come avviene oggi.7 dai giorni dei nostri padri. E anche noi abbiamo peccato gravemente fino a questo giorno: per le nostre iniquità, noi, i nostri re e i nostri sacerdoti siamo stati abbandonati nelle mani dei re della terra, alla spada, alla schiavitù, al saccheggio, all'obbrobrio, come si vede anch'oggi.
8 Ma ora, per un po’ di tempo, il Signore, nostro Dio, ci ha fatto una grazia: di lasciarci un resto e darci un asilo nel suo luogo santo, e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po’ di sollievo nella nostra schiavitù.8 E' da poco, da un momento che la nostra preghiera s'è alzata verso il Signore Dio nostro, affinchè ci fossero lasciati dei resti, e ci fosse dato un piolo nel suo santo luogo, e il nostro Dio illuminasse i nostri occhi, e ci desse un po' di vita nella nostra servitù.
9 Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia, per conservarci la vita ed erigere il tempio del nostro Dio e restaurare le sue rovine, e darci un riparo in Giuda e a Gerusalemme.9 Noi siam servi; ma il nostro Dio non ci ha abbandonati nella nostra servitù, anzi ha piegato sopra di noi la sua misericordia davanti al re dei Persiani per darci vita, rialzare la casa del nostro Dio, ristorarne le rovine e darci un ricovero in Giuda e in Gerusalem me.
10 Ma ora, o nostro Dio, che cosa possiamo dire dopo questo? Infatti abbiamo abbandonato i tuoi comandamenti,10 Ed ora, o Dio nostro, che diremo noi dopo tali cose? Se abbiamo abbandonato i tuoi comandamenti,
11 che tu avevi dato per mezzo dei tuoi servi, i profeti, dicendo: “La terra che voi andate a prendere in eredità è una terra contaminata, a causa delle contaminazioni dei popoli indigeni, e delle loro nefandezze, che l’hanno colmata da un capo all’altro con le loro impurità.11 da te intimati per mezzo dei tuoi servi, i profeti, dicendo: La terra di cui entrerete in possesso è terra im monda per le abbominazioni di coloro che da un capo all'altro l'han riempita colle loro conta minazioni.
12 E allora non dovete dare le vostre figlie ai loro figli, né prendere le loro figlie per i vostri figli; non dovrete mai contribuire alla loro prosperità e al loro benessere, così diventerete forti voi e potrete mangiare i beni della terra e lasciare un’eredità ai vostri figli per sempre”.12 Voi dunque non do vete dare le vostre figlie ai loro figli, nè prendere le loro figlie per i vostri figli, non dovete mai cercare la loro pace e la loro prosperità, per esser forti, mangiare i beni di questa terra e avere in perpetuo per eredi i vostri figli.
13 Dopo ciò che è venuto su di noi a causa delle nostre cattive azioni e per le nostre grandi mancanze, benché tu, nostro Dio, sia stato indulgente nonostante la nostra colpa e ci abbia dato superstiti come questi,13 Or, dopo tutto quello che ci è venuto addosso a causa delle nostre pessime opere e del nostro grande peccato, tu, o Dio nostro, ci hai liberati dalla nostra iniquità, ci hai data la salute, come oggi si vede, imperché non si tornasse a conculcare i tuoi comandamenti, a unirci nei matrimoni coi popoli dati a tali abbominazioni. Sei tu forse irato con noi fino allo sterminio, da non lasciarci nemmeno un residuo per salvarci?
14 potremmo forse noi tornare a violare i tuoi comandamenti e a imparentarci con questi popoli abominevoli? Non ti adireresti contro di noi fino a sterminarci, senza lasciare né resto né superstite?14 Signore Dio, tu sei giusto e noi per questo per esser salvati siamo rimasti, come oggi si vede. Eccoci dinanzi a te col nostro peccato, e non potremo dopo questo sussistere dinanzi a te ».
15 Signore, Dio d’Israele, tu sei giusto, poiché ci è stato lasciato un resto, come oggi: eccoci davanti a te con le nostre mancanze, anche se per questo non potremmo reggere davanti a te!».