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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 12


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse: "Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l'altro povero.1 Il Signore adunque mandò Nathan a David: quegli andò, e gli disse: Due uomini erano nella stessa città, uno ricco, e l'altro povero:
2 Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero;2 Il ricco avea in gran numero pecore e bovi:
3 ma il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme con i figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia.3 Il povero poi non avea niente affatto, fuori che una piccola pecorella, che avea comperata e allevata, ed essa era cresciuta in casa sua insieme co' suoi figliuoli, mangiando il pane di lui, e bevendo alla sua coppa, e dormendo nel suo seno: ed ei la teneva in luogo di figliuola.
4 Un ospite di passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore che era capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò una vivanda per l'ospite venuto da lui".4 Or essendo arrivato un forestiero a casa del ricco, risparmiando questi le sue pecore, e i suoi bovi per fare un banchetto all'ospite, che era venuto a casa sua, si pigliò la pecora del povero, e ne fece vivande per colui che era venuto a casa sua.
5 Allora l'ira di Davide si scatenò contro quell'uomo e disse a Natan: "Per la vita del Signore, chi ha fatto questo merita la morte.5 Sdegnato altamente David contro un tal uomo, disse a Nathan: Viva il Signore: colui che ha fatto questo, è reo di morte.
6 Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà".6 Pagherà quattro volte il valor della pecora per aver fatto tal cosa, e non aver avuta pietà.
7 Allora Natan disse a Davide: "Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul,7 Ma Nathan disse a David: Tu se' quell’uomo: Ecco quello che dice il Signore re Dio d'Israele: Io ti unsi re d’Israele, e io ti salvai dalle mani di Saul.
8 ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro.8 E ti feci padrone della casa del tuo Signore, e della casa d'Israele, e di Giuda: e se questo è poco, io ti aggiungerò cose molte maggiori.
9 Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti.9 Per qual motivo adunque hai tu disprezzata la parola del Signore, facendo il male nel mio cospetto? tu hai ucciso di spada Uria di Heth, e hai presa per tua moglie la moglie di lui, e lui hai ucciso colla spada dei figliuoli di Ammon.
10 Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l'Hittita.10 Per la qual cosa la spada penderà sempre sulla tua casa perchè tu mi hai disprezzato, e hai presa la moglie di Uria di Heth per farla tua moglie.
11 Così dice il Signore: Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla luce di questo sole;11 Quindi tali cose dice il Signore: Ecco che io farò nascere le tue sciagure dalla tua stessa casa, e sotto gli occhi tuoi prenderò le tue mogli, e darolle ad un altro, il qual dormirà colle stesse tue mogli in faccia a questo sole:
12 poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole".
12 Perocché tu hai fatto in segreto, e io farò queste cose a vista di tutto Israele, e a vista di questo sole.
13 Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il Signore!". Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai.13 E David disse a Nathan: Ho peccato contro il Signore. E Nathan disse a David: Il Signore ancora ha tolto il tuo peccato: tu non morrai.
14 Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l'insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato dovrà morire". Natan tornò a casa.
14 Ma perchè tu hai fatto che i nemici del Signore bestemmiassero per tal causa, il figliuolo che ti è nato, certamente morrà.
15 Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide ed esso si ammalò gravemente.15 E Nathan se ne tornò a casa sua. E il Signore percosse il bambino partorito a David dalla moglie di Uria, e non vi restò speranza.
16 Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino e digiunò e rientrando passava la notte coricato per terra.16 E David fece orazione al Signore pel bambino, e digiunò rigorosamente, e stava segregato, giacendo sopra la terra.
17 Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro.17 Ma andarono a lui i più vecchi domestici per astringerlo a levarsi da terra: ma nol volle fare, e non prese cibo con essi.
18 Ora, il settimo giorno il bambino morì e i ministri di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano: "Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Farà qualche atto insano!".18 Or venne che al settimo giorno il bambino si morì: e i servi di David non ardivano di dargli la nuova della morte del bambino: perocché dicevano: Quando il bambino era tuttora in vita, noi gli parlavamo, ed egli non ascoltava le nostre parole: quanto più si affliggerà ove noi gli diciamo: II bambino è morto?
19 Ma Davide si accorse che i suoi ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi ministri: "È morto il bambino?". Quelli risposero: "È morto".19 Ma veggendo David, come i suoi servi cicalavano sotto voce: comprese, che il bambino era morto; e disse a' suoi servi: E’ egli forse morto il bambino? Risposero: È morto.
20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in casa, chiese che gli portassero il cibo e mangiò.20 Allora David si alzò da terra e si lavò, e si unse: e cangiate le vesti entrò nella casa del Signore, e lo adorò, e tornato a sua casa chiese, che gli portasser da mangiare e mangiò.
21 I suoi ministri gli dissero: "Che fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto e, ora che è morto, ti alzi e mangi!".21 E i suoi servi gli dissero: Che vuol dir questo? quando il bambino era ancor vivo, tu hai digiunato, e pianto: morto che è stato, ti sei alzato, e hai mangiato.
22 Egli rispose: "Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambino resterà vivo.22 Ed egli disse: Ho digiunato, e ho pianto a causa del bambino, mentr'ei vivea tuttora, perchè io diceva: Chi sa, che forse il Signore non me lo renda, e resti in vita il figliuolo?
23 Ma ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò da lui, ma lui non ritornerà da me!".
23 Ma ora ch'egli è morto, perchè ho io da digiunare? Potrò io ancor ritornarlo alla vita? piuttosto andrò io a trovarlo: ma egli non tornerà a me.
24 Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, entrò da lei e le si unì: essa partorì un figlio, che egli chiamò Salomone.24 E David racconsolò Bethsabea sua moglie, e andò a dormir con essa: ed ella ebbe un figliuolo, e gli diede il nome di Salomone, e il Signore lo amò.
25 Il Signore amò Salomone e mandò il profeta Natan, che lo chiamò Iedidià per ordine del Signore.
25 E mandò il profeta Nathan, e gli fece porre il nome di Amabile al Signore, perchè il Signore lo amava.
26 Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città delle acque26 Frattanto Gioab assediava Rabbath degli Ammoniti, e stava per espugnare quella città reale.
27 e inviò messaggeri a Davide per dirgli: "Ho assalito Rabbà e mi sono già impadronito della città delle acque.27 E spedì Gioab de’ messi a David per dirgli: Io ho fatto l’assedio della città di Rabbath, e sta per esser presa la città delle acque.
28 Ora raduna il resto del popolo, accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se la prendo io, porterebbe il mio nome".28 Tu adunque raduna adesso il rimanente del popolo, e dà l'assalto alla città, e fattene padrone affinchè essendo soggiogata da me non si ascriva a me la vittoria.
29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabbà, l'assalì e la prese.29 Davidde pertanto adunò tutto il popolo, e si mosse verso Rabbath, e assalitala, la prese.
30 Tolse dalla testa di Milcom la corona, che pesava un talento d'oro e conteneva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportò dalla città un bottino molto grande.30 E tolse dalla testa del loro re il diadema, che pesava un talento d'oro, e conteneva gemme di grandissimo pregio, il quale fu posto sulla testa di David. E riportò ancora grandissima preda della città:
31 Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e delle scuri di ferro e li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte le città degli Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua truppa.31 E condottine via gli abitanti li fece segare, e fece passar sopra di loro dei carri con ruote di ferro; e li fece sbranare con coltelli, e gettare in fornaci da mattoni: così egli fece a tutte le città degli Ammoniti. E se ne tornò David con tutto l'esercito a Gerusalemme.