Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Jó 4


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Respondens autem Eliphaz Themanites, dixit :1 Ma Eliphaz di Theman rispose, e disse:
2 Si cœperimus loqui tibi, forsitan moleste accipies ;
sed conceptum sermonem tenere quis poterit ?
2 Se noi imprenderemo a parlarti, forse lo prenderai in mala parte; ma chi può rattener la parola, che gli viene alla bocca?
3 Ecce docuisti multos,
et manus lassas roborasti ;
3 Tu fosti già il maestro di molti, e alle braccia stanche rendesti vigore:
4 vacillantes confirmaverunt sermones tui,
et genua trementia confortasti.
4 Le tue parole furon sostegno ai vacillanti, ed alle tremanti ginocchia desti conforto:
5 Nunc autem venit super te plaga, et defecisti ;
tetigit te, et conturbatus es.
5 Ma ora, che il flagello è venuto sopra di te, tu se' abbattuto; ti ha toccato, e ti sbigottisci.
6 Ubi est timor tuus, fortitudo tua,
patientia tua, et perfectio viarum tuarum ?
6 Dov' è la tua pietà, la tua fortezza, la tua pazienza, e la perfezione del tuo operare?
7 Recordare, obsecro te, quis umquam innocens periit ?
aut quando recti deleti sunt ?
7 Rammentati di grazia, qual mai innocente perì? e quando mai furono schiantati i giusti?
8 Quin potius vidi eos qui operantur iniquitatem,
et seminant dolores, et metunt eos,
8 Io vidi anzi coloro, che coltìvaron l'iniquità, e seminavano all'anni, e affanni mietevano,
9 flante Deo perisse,
et spiritu iræ ejus esse consumptos.
9 Perire a un soffio di Dio, ed essere consunti da un alito dell'ira di lui:
10 Rugitus leonis, et vox leænæ,
et dentes catulorum leonum contriti sunt.
10 Peri il lion che ruggiva, e la lionessa che urlava, e i denti de' lioncelli furono spezzati.
11 Tigris periit, eo quod non haberet prædam,
et catuli leonis dissipati sunt.
11 La tigre rimase estinta per mancanza di preda, e i lioncini furono spersi.
12 Porro ad me dictum est verbum absconditum,
et quasi furtive suscepit auris mea venas susurri ejus.
12 Or un' arcana parola fa detta a me, e quasi di fuga il mio orecchio ne intese il debil suono.
13 In horrore visionis nocturnæ,
quando solet sopor occupare homines,
13 Nell'orrore di una visione notturna, quando il sonno suole impossessarsi degli uomini,
14 pavor tenuit me, et tremor,
et omnia ossa mea perterrita sunt ;
14 Fui preso da timore, e da tremito, e tutte le mie ossa furon commosse:
15 et cum spiritus, me præsente, transiret,
inhorruerunt pili carnis meæ.
15 E passando davanti a me uno spirito, si arricciarono i peli della mia carne.
16 Stetit quidam, cujus non agnoscebam vultum,
imago coram oculis meis,
et vocem quasi auræ lenis audivi.
16 Mi apparve uno, il volto del quale non era a me noto, un simulacro dinanzi agli occhi miei, e udii un suono come di aura leggera.
17 Numquid homo, Dei comparatione, justificabitur ?
aut factore suo purior erit vir ?
17 Forse un uomo messo al paragone con Dio sarà dichiarato giusto, o sarà egli più puro del suo faccitore?
18 Ecce qui serviunt ei, non sunt stabiles,
et in angelis suis reperit pravitatem ;
18 Ecco che quelli che a lui servono non hanno stabilità, e negli Angeli suoi trova egli difetto.
19 quanto magis hi qui habitant domos luteas,
qui terrenum habent fundamentum,
consumentur velut a tinea ?
19 Quanto più quelli, che abitano case di fango, i quali hanno per fondamento la polvere, saran consunti come da verme?
20 De mane usque ad vesperam succidentur ;
et quia nullus intelligit, in æternum peribunt.
20 Dal mattino alla sera saranno troncati, e perché nissun ha intelligenza, periranno in eterno.
21 Qui autem reliqui fuerint, auferentur ex eis ;
morientur, et non in sapientia.
21 E quei, che tra loro primeggiano, saran tolti dal mondo: morranno, e non da sapienti.