Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Primo libro delle Cronache 9


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NOVA VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Igitur Ioseph ductus est in Aegyptum; emitque eum Pu tiphar eunuchus pharaonis, princeps satellitum, vir Aegyptius, de manu Ismaelitarum, a quibus perductus erat.1 Giuseppe fu condotto in Egitto, e Potifar, eunuco del faraone e capo-cuoco, un egiziano, lo comperò da quegli Ismaeliti che l'avevano fatto scendere laggiù.
2 Fuitque Dominus cum eo, et erat vir in cunctis prospere agens habitabatque in domo domini sui.2 Il Signore fu con Giuseppe, così che questi divenne un uomo a cui tutto riusciva, e rimase nella casa dell'egiziano, suo padrone.
3 Qui optime noverat esse Dominum cum eo et omnia, quae gereret, ab eo dirigi in manu illius.3 Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che tutto quello ch'egli faceva, il Signore lo faceva prosperare nelle sue mani.
4 Invenitque loseph gratiam coram domino suo et ministrabat ei. Et factum est, postquam praeposuit eum domui suae et omnia, quae possidebat, tradidit in manum eius,4 Onde Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi egli lo nominò soprintendente della sua casa e gli diede in mano tutto il suo avere.
5 benedixit Dominus domui Aegyptii propter Ioseph, et benedictio Domini erat in omni possessione eius tam in aedibus quam in agris.5 E da quando l'ebbe fatto soprintendente della sua casa e di tutto il suo avere, il Signore benedisse la casa dell'egiziano per causa di Giuseppe e la benedizione del Signore fu su tutto quello che aveva, in casa e nella campagna.
6 Et reliquit omnia, quae possidebat, in manu Ioseph nec cum eo quidquam aliud noverat nisi panem, quo vescebatur. Erat autem Ioseph pulchra facie et decorus aspectu.
6 Così egli lasciò tutto il suo avere nelle mani di Giuseppe e non gli chiedeva conto di nulla, se non del cibo che mangiava. Or Giuseppe era bello di forma e bello di aspetto.
7 Post haec ergo iniecit uxor domini eius oculos suos in Ioseph et ait: “ Dormi mecum ”.7 Dopo queste cose, avvenne che la moglie del suo padrone mise gli occhi su Giuseppe e gli disse: "Giaci con me!".
8 Qui nequaquam acquiescens dixit ad eam: “ Ecce dominus meus, omnibus mihi traditis, non curat de ulla re in domo sua,
8 Ma egli si rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: "Vedi, il mio signore non mi chiede conto di quanto vi sia nella sua casa e tutto il suo avere me lo ha dato in mano.
9 nec quisquam maior est in domo hac quam ego, et nihil mihi subtraxit praeter te, quae uxor eius es. Quomodo ergo possum malum hoc magnum facere et peccare in Deum? ”.9 Egli stesso non è più grande di me in questa casa; e non mi ha proibito nulla, se non te, per il fatto che tu sei sua moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro Dio?".
10 Huiuscemodi verbis per singulos dies et mulier molesta erat adulescenti, et ille recusabat stuprum.
10 E benché ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe, egli non acconsentì a giacere accanto a lei, a darsi a lei.
11 Accidit autem quadam die, ut intraret Ioseph domum et opus suum absque arbitris faceret;11 Or un certo giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre non vi era in casa nessuno dei domestici.
12 illa, apprehensa lacinia vestimenti eius, dixit: “ Dormi mecum ”. Qui, relicto in manu illius pallio, fugit et egressus est foras.12 Essa lo afferrò per la veste, dicendo: "Giaci con me!". Ma egli le abbandonò tra le mani la sua veste, fuggì ed uscì fuori.
13 Cumque vidisset illum mulier vestem reliquisse in manibus suis et fugisse foras,13 Allora essa, vedendo che egli le aveva lasciato tra le mani la sua veste ed era fuggito fuori,
14 vocavit homines domus suae et ait ad eos: “ En introduxit virum Hebraeum, ut illuderet nobis; ingressus est ad me, ut coiret mecum. Cumque ego succlamassem,14 chiamò i suoi domestici e disse loro: "Guardate, ci ha condotto in casa un ebreo, per scherzare con noi! E' venuto da me per giacere con me, ma io ho chiamato a gran voce.
15 et audisset vocem meam, reliquit pallium, quod tenebam, et fugit foras ”.15 Allora lui, appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha abbandonato la sua veste presso di me ed è fuggito fuori".
16 Retentum pallium ostendit marito revertenti domum16 Poi essa tenne accanto a sé la veste di lui, finché il suo signore non fu tornato a casa.
17 et secundum verba haec locuta est: “ Ingressus est ad me servus Hebraeus, quem adduxisti, ut illuderet mihi;17 Allora gli disse le stesse cose in questi termini: "E' venuto da me quel servo ebreo, che tu ci hai condotto in casa, per scherzare con me;
18 cumque audisset me clamare, reliquit pallium, quod tenebam, et fugit foras ”.
18 ma come io ho alzato la voce e ho gridato, ha abbandonato la sua veste presso di me ed è fuggito fuori".
19 Dominus, auditis his verbis coniugis, iratus est valde;19 Quando il padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava in questi termini: "E' proprio così che mi ha fatto il tuo servo!", si accese d'ira.
20 tradiditque Ioseph in carcerem, ubi vincti regis custodiebantur. Et erat ibi clausus.
20 E il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise in prigione nel luogo dove il re detiene i carcerati. Così egli rimase là in prigione.
21 Fuit autem Dominus cum Ioseph et misertus illius dedit ei gratiam in conspectu principis carceris.21 Ma il Signore fu con Giuseppe, e diffuse su lui la misericordia, facendogli trovare grazia agli occhi del direttore del carcere.
22 Qui tradidit in manu Ioseph universos vinctos, qui in custodia tenebantur, et, quidquid ibi faciendum erat, ipse faciebat,22 Così il direttore del carcere affidò a Giuseppe tutti i detenuti che erano nella prigione, e tutto quello che si faceva là dentro, lo faceva lui.
23 nec princeps carceris spectabat quidquid in manu eius erat: Dominus enim erat cum illo et omnia opera eius dirigebat.
23 Il direttore del carcere non badava più a nulla di quanto era affidato a lui, perché il Signore era con lui e quello ch'egli faceva, il Signore glielo faceva prosperare.