Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Genesi 39


font
NOVA VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Igitur Ioseph ductus est in Aegyptum; emitque eum Pu tiphar eunuchus pharaonis, princeps satellitum, vir Aegyptius, de manu Ismaelitarum, a quibus perductus erat.1 Giuseppe era stato portato in Egitto, e Potifàr, eunuco del faraone e comandante delle guardie, un Egiziano, lo acquistò da quegli Ismaeliti che l’avevano condotto laggiù.
2 Fuitque Dominus cum eo, et erat vir in cunctis prospere agens habitabatque in domo domini sui.2 Il Signore fu con Giuseppe: a lui tutto riusciva bene e rimase nella casa dell’Egiziano, suo padrone.
3 Qui optime noverat esse Dominum cum eo et omnia, quae gereret, ab eo dirigi in manu illius.3 Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che il Signore faceva riuscire per mano sua quanto egli intraprendeva.
4 Invenitque loseph gratiam coram domino suo et ministrabat ei. Et factum est, postquam praeposuit eum domui suae et omnia, quae possidebat, tradidit in manum eius,4 Così Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi, quello lo nominò suo maggiordomo e gli diede in mano tutti i suoi averi.
5 benedixit Dominus domui Aegyptii propter Ioseph, et benedictio Domini erat in omni possessione eius tam in aedibus quam in agris.5 Da quando egli lo aveva fatto suo maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi, il Signore benedisse la casa dell’Egiziano grazie a Giuseppe e la benedizione del Signore fu su quanto aveva, sia in casa sia nella campagna.
6 Et reliquit omnia, quae possidebat, in manu Ioseph nec cum eo quidquam aliud noverat nisi panem, quo vescebatur. Erat autem Ioseph pulchra facie et decorus aspectu.
6 Così egli lasciò tutti i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non si occupava più di nulla, se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e attraente di aspetto.
7 Post haec ergo iniecit uxor domini eius oculos suos in Ioseph et ait: “ Dormi mecum ”.7 Dopo questi fatti, la moglie del padrone mise gli occhi su Giuseppe e gli disse: «Còricati con me!».
8 Qui nequaquam acquiescens dixit ad eam: “ Ecce dominus meus, omnibus mihi traditis, non curat de ulla re in domo sua,
8 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Vedi, il mio signore non mi domanda conto di quanto è nella sua casa e mi ha dato in mano tutti i suoi averi.
9 nec quisquam maior est in domo hac quam ego, et nihil mihi subtraxit praeter te, quae uxor eius es. Quomodo ergo possum malum hoc magnum facere et peccare in Deum? ”.9 Lui stesso non conta più di me in questa casa; non mi ha proibito nient’altro, se non te, perché sei sua moglie. Come dunque potrei fare questo grande male e peccare contro Dio?».
10 Huiuscemodi verbis per singulos dies et mulier molesta erat adulescenti, et ille recusabat stuprum.
10 E benché giorno dopo giorno ella parlasse a Giuseppe in tal senso, egli non accettò di coricarsi insieme per unirsi a lei.
11 Accidit autem quadam die, ut intraret Ioseph domum et opus suum absque arbitris faceret;11 Un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre non c’era alcuno dei domestici.
12 illa, apprehensa lacinia vestimenti eius, dixit: “ Dormi mecum ”. Qui, relicto in manu illius pallio, fugit et egressus est foras.12 Ella lo afferrò per la veste, dicendo: «Còricati con me!». Ma egli le lasciò tra le mani la veste, fuggì e se ne andò fuori.
13 Cumque vidisset illum mulier vestem reliquisse in manibus suis et fugisse foras,13 Allora lei, vedendo che egli le aveva lasciato tra le mani la veste ed era fuggito fuori,
14 vocavit homines domus suae et ait ad eos: “ En introduxit virum Hebraeum, ut illuderet nobis; ingressus est ad me, ut coiret mecum. Cumque ego succlamassem,14 chiamò i suoi domestici e disse loro: «Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per divertirsi con noi! Mi si è accostato per coricarsi con me, ma io ho gridato a gran voce.
15 et audisset vocem meam, reliquit pallium, quod tenebam, et fugit foras ”.15 Egli, appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha lasciato la veste accanto a me, è fuggito e se ne è andato fuori».
16 Retentum pallium ostendit marito revertenti domum16 Ed ella pose accanto a sé la veste di lui finché il padrone venne a casa.
17 et secundum verba haec locuta est: “ Ingressus est ad me servus Hebraeus, quem adduxisti, ut illuderet mihi;17 Allora gli disse le stesse cose: «Quel servo ebreo, che tu ci hai condotto in casa, mi si è accostato per divertirsi con me.
18 cumque audisset me clamare, reliquit pallium, quod tenebam, et fugit foras ”.
18 Ma appena io ho gridato e ho chiamato, ha abbandonato la veste presso di me ed è fuggito fuori».
19 Dominus, auditis his verbis coniugis, iratus est valde;19 Il padrone, all’udire le parole che sua moglie gli ripeteva: «Proprio così mi ha fatto il tuo servo!», si accese d’ira.
20 tradiditque Ioseph in carcerem, ubi vincti regis custodiebantur. Et erat ibi clausus.
20 Il padrone prese Giuseppe e lo mise nella prigione, dove erano detenuti i carcerati del re.
Così egli rimase là in prigione.
21 Fuit autem Dominus cum Ioseph et misertus illius dedit ei gratiam in conspectu principis carceris.21 Ma il Signore fu con Giuseppe, gli accordò benevolenza e gli fece trovare grazia agli occhi del comandante della prigione.
22 Qui tradidit in manu Ioseph universos vinctos, qui in custodia tenebantur, et, quidquid ibi faciendum erat, ipse faciebat,22 Così il comandante della prigione affidò a Giuseppe tutti i carcerati che erano nella prigione, e quanto c’era da fare là dentro lo faceva lui.
23 nec princeps carceris spectabat quidquid in manu eius erat: Dominus enim erat cum illo et omnia opera eius dirigebat.
23 Il comandante della prigione non si prendeva più cura di nulla di quanto era affidato a Giuseppe, perché il Signore era con lui e il Signore dava successo a tutto quanto egli faceva.