Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Genesi 19


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NOVA VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Veneruntque duo angeli Sodomam vespere, sedente Lot in foribus civitatis. Qui cum vidisset eos, surrexit et ivit obviam eis adoravitque pronus in terram 
1 Quei due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava ancora seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot andò loro incontro, si prostrò con la faccia a terra
2 et dixit: “Obsecro, domini mei, declinate in domum pueri vestri et pernoctate; lavate pedes vestros et mane proficiscemini in viam vestram”. Qui dixerunt: “Minime, sed in platea pernoctabimus”. 
2 e disse: "Ascoltate, vi prego, miei signori, venite in casa del vostro servo; vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina per tempo, ve ne andrete per la vostra via". Quelli risposero: "No, ma passeremo la notte sulla piazza".
3 Compulit illos oppido, et diverterunt ad eum. Ingressisque domum illius fecit convivium et coxit azyma, et comederunt.
3 Allora egli insistette tanto presso di essi, che andarono da lui ed entrarono nella sua casa. Egli fece per loro un convito, cosse dei pani senza lievito e così mangiarono.
4 Prius autem quam irent cubitum, viri civitatis, viri Sodomae, vallaverunt domum a iuvene usque ad senem, omnis populus simul.4 Prima che andassero a dormire, ecco che gli uomini della città di Sòdoma s'affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo,
5 Vocaveruntque Lot et dixerunt ei: “Ubi sunt viri, qui introierunt ad te nocte? Educ illos ad nos, ut cognoscamus eos”.5 chiamarono Lot e gli dissero: "Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Portaceli fuori, perché vogliamo abusare di loro!".
6 Egressus ad eos Lot post tergum occludens ostium ait:6 Allora Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé,
7 “Nolite, quaeso, fratres mei, nolite malum hoc facere.7 disse: "No, fratelli miei, non fate del male!
8 Ecce, habeo duas filias, quae necdum cognoverunt virum; educam eas ad vos, et facite eis sicut placuerit vobis, dummodo viris istis nihil faciatis; ideo enim ingressi sunt sub umbra tecti mei”.
8 Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi pare, purché a questi uomini voi non facciate niente, perché sono entrati all'ombra del mio tetto".
9 At illi dixerunt: “Recede illuc”. Et rursus: “Unus ingressus est, inquiunt, ut advena et vult iudicare? Te ergo ipsum magis quam hos affligemus”. Vimque faciebant Lot vehementissime, iamque prope erat, ut effringerent fores.9 Ma quelli risposero: "Tirati via!". E aggiunsero: "Costui è venuto qui come straniero e vuol fare da arbitro! Ora faremo a te peggio che a loro!". E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare il battente.
10 Et ecce miserunt manum viri et introduxerunt ad se Lot clauseruntque ostium;10 Allora, dall'interno, gli uomini sporsero le mani, trassero in casa Lot e chiusero il battente;
11 et eos, qui foris erant, percusserunt caecitate a minimo usque ad maximum, ita ut ostium invenire non possent.
11 e quanto agli uomini che erano alla porta della casa, li percossero abbagliandoli, dal più piccolo al più grande, cosicché non riuscirono a trovar la porta.
12 Dixerunt autem viri ad Lot: “Habes hic quempiam tuorum? Generum et filios et filias et omnes, qui tui sunt in urbe, educ de loco hoc:12 Poi gli uomini dissero a Lot: "Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli e le tue figlie e tutti quelli che hai nella città, falli uscire da questo luogo,
13 delebimus enim locum istum, eo quod increverit clamor contra eos coram Domino, qui misit nos, ut perdamus eam”.13 perché noi stiamo per distruggere questo luogo. E' grande il grido al cospetto del Signore, e il Signore ci ha mandati per distruggerli".
14 Egressus itaque Lot locutus est ad generos suos, qui accepturi erant filias eius, et dixit: “Surgite, egredimini de loco isto, quia delebit Dominus civitatem”. Et visus est eis quasi ludens loqui.
14 Lot uscì a parlare ai suoi generi, fidanzati alle sue figliole, e disse: "Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!". Ma parve ai suoi generi ch'egli scherzasse.
15 Cumque esset mane, cogebant eum angeli dicentes: “Surge, tolle uxorem tuam et duas filias, quas habes hic, ne pereas in scelere civitatis”.15 Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: "Su, prendi tua moglie e le tue due figliole qui presenti ed esci per non essere travolto nel castigo della città".
16 Tardante illo, apprehenderunt viri manum eius et manum uxoris ac duarum filiarum eius, eo quod parceret Dominus illi.16 Lot indugiava, onde gli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un atto di misericordia del Signore verso di lui, lo fecero uscire e lo condussero fuori della città.
17 Et eduxerunt eum posueruntque extra civitatem. Ibi locutus est: “Salvare, agitur de vita tua; noli respicere post tergum, nec stes in omni circa regione; sed in monte salvum te fac, ne pereas”.17 Ora, quando li ebbero fatti uscire fuori, uno di essi disse: "Fuggi! Si tratta della tua vita! Non guardare indietro e non fermarti nell'ambito della valle; fuggi sulla montagna, per non essere travolto!".
18 Dixitque Lot ad eos: “Non, quaeso, Domine.18 Ma Lot gli disse: "No, mio Signore!
19 Ecce invenit servus tuus gratiam coram te, et magnificasti misericordiam tuam, quam fecisti mecum, ut salvares animam meam; nec possum in monte salvari, ne forte apprehendat me malum et moriar.19 Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai fatto ben grande la tua misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e muoia.
20 Ecce, civitas haec iuxta, ad quam possum fugere, parva, et salvabor in ea ­ numquid non modica est? ­ et vivet anima mea”.20 Vedi questa città, è abbastanza vicina per potermi rifugiare colà, ed è una piccolezza! Lascia ch'io fugga colà -- non è una piccolezza? -- e così la mia vita sarà salva!".
21 Dixitque ad eum: “Ecce, etiam in hoc suscepi preces tuas, ut non subvertam urbem, pro qua locutus es.21 Gli rispose: "Ecco, io ti favorisco anche in questa cosa di non rovesciare la città della quale mi hai parlato.
22 Festina et salvare ibi, quia non potero facere quidquam, donec ingrediaris illuc”. Idcirco vocatum est nomen urbis illius Segor.
22 Presto, fuggi colà, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia arrivato". Perciò il nome di quella città si chiamò Zoar.
23 Sol egressus est super terram, et Lot ingressus est Segor.23 Al momento in cui il sole sorgeva sulla terra, Lot arrivò a Zoar.
24 Igitur Dominus pluit super Sodomam et Gomorram sulphur et ignem a Domino de caelo24 Allora il Signore fece piovere sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco, proveniente dal Signore, dal cielo.
25 et subvertit civitates has et omnem circa regionem, universos habitatores urbium et cuncta terrae virentia.25 Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti della città e la vegetazione del suolo.
26 Respiciensque uxor eius post se versa est in statuam salis.
26 Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una colonna di sale.
27 Abraham autem consurgens mane venit ad locum, ubi steterat prius cum Domino,27 Abramo andò di mattino presto dove si era fermato davanti al Signore,
28 intuitus est Sodomam et Gomorram et universam terram regionis illius; viditque ascendentem favillam de terra quasi fornacis fumum.28 per guardare dall'alto il panorama di Sòdoma e Gomorra e di tutta la terra del circondario e vide che saliva un fumo dal paese, come il fumo della fornace.
29 Cum enim subverteret Deus civitates regionis illius, recordatus Abrahae liberavit Lot de subversione urbium, in quibus habitaverat.
29 Così avvenne che quando Dio distrusse le città della valle, si ricordò di Abramo e fece fuggire Lot di mezzo alla catastrofe, quando distrusse le città nelle quali Lot abitava.
30 Ascenditque Lot de Segor et mansit in monte, duae quoque filiae eius cum eo; timuerat enim manere in Segor. Et mansit in spelunca ipse et duae filiae eius.30 Poi Lot salì da Zoar e andò ad abitare sulla montagna, insieme con le due sue figlie, perché aveva timore di restare a Zoar, e si stabilì in una caverna, lui e le due sue figlie.
31 Dixitque maior ad minorem: “Pater noster senex est, et nullus virorum remansit in terra, qui possit ingredi ad nos iuxta morem universae terrae.31 Or la maggiore disse alla minore: "Il nostro padre è vecchio e non c'è alcun uomo di questo territorio per unirsi a noi, secondo l'uso di tutta la terra.
32 Veni, inebriemus patrem nostrum vino dormiamusque cum eo, ut servare possimus ex patre nostro semen”.32 Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, e così faremo sussistere una discendenza da nostro padre".
33 Dederunt itaque patri suo bibere vinum nocte illa, et ingressa est maior dormivitque cum patre; at ille non sensit, nec quando accubuit filia nec quando surrexit.33 Quella notte fecero bere del vino al loro padre, e la maggiore venne a coricarsi con suo padre; ma egli non se ne accorse né quando essa si coricò né quando essa si alzò.
34 Altera quoque die dixit maior ad minorem: “Ecce, dormivi heri cum patre meo; demus ei bibere vinum etiam hac nocte, et ingressa dormies cum eo, ut salvemus semen de patre nostro”.34 All'indomani la maggiore disse alla minore: "Ecco che ieri mi coricai con nostro padre. Facciamogli bere del vino anche questa notte e va' tu a coricarti con lui, e così faremo sussistere una discendenza da nostro padre".
35 Dederunt et illa nocte patri suo bibere vinum, ingressaque minor filia dormivit cum eo; et ne tunc quidem sensit, quando illa concubuerit vel quando surrexerit.35 Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la minore andò a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse né quando essa si coricò né quando essa si alzò.
36 Conceperunt ergo duae filiae Lot de patre suo.36 Così le due figliole di Lot concepirono dal padre loro.
37 Peperitque maior filium et vocavit nomen eius Moab; ipse est pater Moabitarum usque in praesentem diem.37 La maggiore partorì un figliolo e gli pose nome Moab dicendo: "E' da mio padre". Costui è il padre dei Moabiti d'oggigiorno.
38 Minor quoque peperit filium et vocavit nomen eius Benammi (id est Filius populi mei); ipse est pater Ammonitarum usque hodie.
38 La minore partorì anch'essa un figlio e gli pose nome "Figlio del mio popolo". Costui è il padre degli Ammoniti d'oggigiorno.