Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Qoelet 4


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BIBBIA MARTINIBIBBIA TINTORI
1 Mi rivolsi ad altre cose, e osservai le prepotenze, che si fanno sotto del sole, e le lagrime degli innocenti, e nessuno, che li consoli; e come resistere non possono all'altrui violenza, privi di chi lor rechi soccorso.1 Poi mi rivolsi ad altre cose, e vidi le prepotenze che si fanno sotto il sole, vidi le lacrime degli innocenti, e nessuno a consolarli, li vidi incapaci di opporsi all'altrui violenza e privi di ogni soccorso.
2 E i morti preferii a quelli che vivono.2 Allora lodai più i morti dei vivi,
3 E più felice degli altri giudicai esser colui, che non è ancor nato, e non ha veduti i mali, che si fanno sotto del sole.3 e stimai più felice degli uni e degli altri chi, non ancor nato, non ha visti i mali che si fanno sotto il sole.
4 Contemplai eziandio tutti i travagli degli uomini e osservai l'industria essere esposta all'invidia del prossimo; e perciò anche in questo è vanità, e cura inutile.4 Esaminai puro le fatiche degli uomini, e trovai che l'industria è esposta all'invidia del prossimo. Anche questo è vanità e inutile affanno.
5 Lo stolto stropiccia una mano coll'altra, e mangia le proprie carni, e dice:5 Lo stolto incrocia le braccia e mangia le proprie carni, dicendo:
6 Val più una pugnata di roba con pace, che l'aver piene ambedue le mani, con travaglio, e afflizione di spirito.6 « Meglio un pugno di roba in pace che tutt'e due le mani piene con faticai e l'afflizione di spirito ».
7 Considerai, e vidi sotto del sole un'altra vanità:7 Osservando, trovai anche un'altra vanità sotto il sole:
8 V'ha un uomo che è solo, e non ha alcuno dopo di se, né figliuolo, né fratello, e con tutto ciò non rifina di lavorare: i suoi occhi non si saziano di ricchezze, e non pensa giammai, né dice: per chi mi affanno, e privo l'anima mia dell'uso de beni? In questo ancora è vanità, e afflizione stranissima.8 vi è uno che è solo e non lascia dietro di sè nessuno, non figlio, non fratello; eppure non cessa di travagliare, i suoi occhi non son sazi di ricchezza; egli non ridette, non dice: « Per chi mi affanno, e mi privo dei beni? » Anche questo è vanità e disgraziatissima afflizione.
9 E adunque meglio esser due insieme, che esser solo; perocché trovano vantaggio nella loro serietà.9 E' dunque meglio essere due insieme che star solo, perchè due han dei vantaggi dalla loro società.
10 Se uno cade, l'altro il sostiene. Guai a chi è solo, perché caduto ch'ei sia, non ha chi lo rialzi.10 Se uno cade, sarà rialzato dall'altro. Guai a chi è solo! perchè se cade non ha chi lo rialzi.
11 E se dormono due insieme si riscalderanno l'un l'altro. Un solo come farà a riscaldarsi?11 E so dormiranno due insieme, si riscalderanno a vicenda. Ma uno solo come farà a riscaldarsi?
12 E se alcuno soverchia l'uno, i due gli fanno testa: una cordicella a tre fila si rompe difficilmente.12 E se qualcuno può sopraffare colui che è solo, duo gli resistono. Una cordicella a tre fili difficilmente si rompe.
13 È più stimabile un fanciullo povero, ma saggio, che un re vecchio, e stolto, il quale non sa prevedere il futuro.13 Meglio un fanciullo povero e saggio, di un re vecchio e stolto che non sa prevedere per l'avvenire.
14 Perocché qualche volta dalla carcere, e dalle catene passa taluno al regno, e un altro, che nacque re, va a finire nella miseria.14 Perchè qualche volta uno dal carcere e dalle catene passa al regno, ed un altro, nato re, va a finire nella miseria.
15 Vidi tutti i viventi, che camminano sotto del sole, seguire il giovinetto, che succederà dopo del padre.15 Io vidi tutti i viventi che camminano sotto il sole seguir questo giovane eia s'innalzava al posto dell'altro:
16 Infinito è il numero di tutta la gente, che andavano innanzi a lui, e quelli, ancora, che poi verranno, non saran contenti di questo. Or anche in questo è vanità, e afflizione di spirito.16 infinito ora il numero di tutta quella gente. Ma tanto quelli che andavano innanzi come quelli che verranno non saran coutenti di lui. Anche questo è vanità e afflizione di spirito.
17 In entrando nella casa di Dio rifletti a' tuoi passi, e accostati per ascoltare; perocché molto migliore è l'obbedienza, che le vittime degli stolti, i quali non conoscono il male, che fanno.17 Garda ai tuoi piedi quando entri nella casa di Dio, e accostati per ascoltare; perchè l'ubbidienza e mollo migliore dei sacrifizi degli stolti i quali non conoscono il male che fanno.