Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 9


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BIBBIA MARTINISMITH VAN DYKE
1 Nello stesso tempo Antioco tornò ignominiosamente dalla Persia.
2 Imperocché essendo entrato in quella che chiamasi Persepoli, tentò di spogliare il tempio, e di opprimere la città; ma il popolo corse all'armi, e i suoi furono sbaragliati, e in tal guisa fuggitosene Antioco tornò indietro con disonore.
3 E giunto che fu verso Ecbatane intese quello, che era avvenuto a Nicanore, e a Timoteo.
4 E fuori di se per lo sdegno si pensò di sfugarsi sopra i Giudei degli oltraggi fattigli da quelli, che lo aveano messo in fuga; per la qual cosa ordinò, che il suo cocchio accelerasse, e camminava senza darsi riposo, spronato dalla vendetta del cielo, perché con tanta arroganza avea detto, che andava a Gerusalemme, e che volea farne una sepoltura de' Giudei.
5 Ma il Signore Dio d'Israele, che tutto vede, lo percosse con piaga insanabile, e invisibile; perocché appena ebbe dette queste stesse parole, lo prese un terribile dolore di viscere, e un acerbo tormento negli intestini:
6 E ciò molto giustamente, avendo egli con molti, e nuovi tormenti straziate le viscere altrui: né perciò rinunziava egli a' suoi malvagi disegni.
7 Che anzi pieno d'arroganza spirando fiamme contro i Giudei, e pressando perché si accelerasse il viaggio, ne avvenne, che correndo furiosamente cadde egli dal cocchio, e per la grave percossa se gli scompaginaron tutte le membra.
8 E quegli che con la superbia si alzava sopra la condizione di uomo, e si credea di comandare anche a' flutti del mare, e di pesare sulla stadera gli alti monti, umiliato adesso fino a terra era portato sopra una sedia, facendo nella propria persona conoscere la possanza di Dio:
9 Perocché scaturivano vermi dal corpo dell'empio, e di lui che vivea per soffrire cadevano a brani le carni, e il fetore ch'ei tramandava appestava l'esercito:
10 E colui che poco prima credevasi di avere a toccar col dito le stelle, per l'insoffribil fetore nissuno potea portarlo.
11 Caduto quindi dalla sua intollerabil superbia cominciò a venire in cognizione del suo essere, illuminato dal gastigo di Dio, accrescendosi di momento in momento i suoi dolori:
12 E non potendo più egli stesso sopportare il suo fetore, disse: Egli è giusto che l'uomo sia soggetto a Dio, e che un mortale non pretenda agguagliarsi a Dio.
13 Ma questo scellerato pregava il Signore, da cui non era per impetrare misericordia.
14 E quella città, verso la quale s'incamminava con tanta fretta per abbatterla fino a terra, e farne una sepoltura di ammontati cadaveri, desidera adesso di rimetterla in libertà:
15 E que' Giudei, a' quali dicea di non volere neppur concedere sepoltura, ma di dargli in preda agli uccelli di rapina, e alle fiere, e di sterminargli anche co' lor bambini, promette di agguagliarli agli Ateniesi:
16 E anche di ornare con ricchissimi doni quel tempio, che avea già spogliato, e che avrebbe accresciuto il numero de' vasi sacri, e avrebbe somministrate del suo le spese pei sagrifizj:
17 E di più che si sarebbe fatto Giudeo, e sarebbe andato attorno per ogni parte della terra magnificando il potere di Dio.
18 Ma non facendo tregua i dolori (perocché la giusta vendetta di Dio stava sopra di lui), perduta ogni speranza, scrisse a' Giudei in forma di preghiera una lettera di questo tenore:
19 A' Giudei ottimi cittadini salute, sanità, e felicità, il re, e principe Antioco.
20 Se voi, e i vostri figliuoli siete sani, e tutte le cose vostre camminan felicemente, noi ne rendiamo grazie.
21 E io trovandomi ammalato, avendo amorevole memoria di voi, sorpreso nel ritornare di Persia da questo grave malore ho stimato necessario di provedere alla comune utilità:
22 Non dandomi per disperato, ma confidando di scampare da questo male:
23 E riflettendo, che anche il padre mio nel tempo che andava coll'esercito nelle provincie superiori dichiarò chi dovesse dopo la sua morte regnare;
24 Affinchè ove qualche contrario accidente sopravvenisse, o accadesse qual che difficile affare, sapendo quelli, che stanno in questo, o in quel paese a chi fosse rimessa la cura delle cose più importanti, non si turbassero;
25 E considerando ancora, come ciascuno dei confinanti, e vicini possenti sanno aver l'occhio alle opportunità, e stanno aspettando gli eventi, ho designato re il mio figliuolo Antioco, il quale io più volte nel portarmi verso le superiori provincie raccomandai a molti di voi, e a lui ho scritto quanto segue.
26 Io pertanto vi prego, e vi scongiuro, che ricordevoli de' benefizj e comuni, e privati ognuno di voi serbi fede a me, e al mio figliuolo.
27 Perocché ho fidanza, che egli si diporterà con moderazione, e umanità, e seguendo le mie intenzioni sarà vostro l'autore.
28 Cosi adunque quell'omicida, e bestemmiatore da orrenda piaga percosso, nella stessa guisa che avea trattati gli altri, in lontano paese sulle montagne finì con miseranda morte la vita.
29 E Filippo suo fratello di latte trasportò il suo corpo, e temendo del figliuolo di Antioco se n'andò nell'Egitto da Tolomeo Filometore.