Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Seconda lettera di Pietro 3


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1Questa, o carissimi, è già la seconda lettera che vi scrivo, e in tutte e due con i miei avvertimenti cerco di ridestare in voi il giusto modo di pensare,2perché vi ricordiate delle parole già dette dai santi profeti e del precetto del Signore e salvatore, che gli apostoli vi hanno trasmesso.
3Questo anzitutto dovete sapere: negli ultimi giorni si farà avanti gente che si inganna e inganna gli altri e che si lascia dominare dalle proprie passioni.4Diranno: «Dov’è la sua venuta, che egli ha promesso? Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi, tutto rimane come al principio della creazione».5Ma costoro volontariamente dimenticano che i cieli esistevano già da lungo tempo e che la terra, uscita dall’acqua e in mezzo all’acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio,6e che per le stesse ragioni il mondo di allora, sommerso dall’acqua, andò in rovina.7Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima Parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina dei malvagi.
8Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno.9Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.10Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
11Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere,12mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno!13Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
14Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.15La magnanimità del Signore nostro consideratela come salvezza: così vi ha scritto anche il nostro carissimo fratello Paolo, secondo la sapienza che gli è stata data,16come in tutte le lettere, nelle quali egli parla di queste cose. In esse vi sono alcuni punti difficili da comprendere, che gli ignoranti e gli incerti travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.
17Voi dunque, carissimi, siete stati avvertiti: state bene attenti a non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore dei malvagi.18Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen.

Note:

2Pt 3,1:la seconda lettera: probabile riferimento alla 1Pt.

2Pt 3,3:anzitutto: questa predizione si collega più naturalmente all'insegnamento apostolico (At 20,29; 2Tm 3,1-5) che alle predizioni dell'AT. In Giuda 18 è collocata in un contesto migliore. - ultimi giorni: la stessa esistenza degli eretici è dunque una prova della prossimità degli ultimi giorni (Mt 24,24; At 20,29-31; 2Ts 2,3-4; 2Ts 2,9; 1Tm 4,1 ; ecc.).

2Pt 3,4:i nostri padri: sono i cristiani della prima generazione.

2Pt 3,5:alla parola di Dio: Dio ha creato il mondo con la parola (Gen 1). Essa avrà un ruolo analogo nella catastrofe finale. Dio non deve sottostare alla pretesa immutabilità delle leggi dell'universo.

2Pt 3,9:Altra spiegazione dei supposti ritardi della parusia: la misericordia divina (cf. Sap 11,23s; Sap 12,8+).

2Pt 3,10:distrutta: conget.; gr. ha: «scoperta». - La distruzione del mondo con il fuoco è un tema corrente nei filosofi dell'epoca greco-romana, nelle apocalissi giudaiche e nei testi di Qumran. Qui questo vocabolario tradizionale è messo al servizio del messaggio cristiano sul gran «giorno» (cf. 1Cor 1,8+).

2Pt 3,16:cose difficili: quali sono queste cose difficili? Forse, tra l'altro, la venuta del Signore di cui si parla qui. Ma v'erano altri problemi dibattuti nelle chiese in cui erano conosciute le lettere di Paolo. delle altre Scritture: alla lettera «il resto delle Scritture», a cui è accostata qui la raccolta, costituita e nota, delle lettere. E uno dei primi indizi di un'equivalenza tra gli scritti cristiani e i libri dell'AT (cf. 1Mac 12,9+; 1Ts 5,27+).