Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Lettera ai Galati 2


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito:1 Deinde post annos quattuor decim, iterum ascendi Hieroso lymam cumBarnaba, assumpto et Tito;
2 vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.2 ascendi autem secundum revelationem; et contuli cumillis evangelium, quod praedico in gentibus, seorsum autem his, quiobservabantur, ne forte in vacuum currerem aut cucurrissem.
3 Ora neppure Tito, che era con me, benché fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere;3 Sed neque Titus,qui mecum erat, cum esset Graecus, compulsus est circumcidi.
4 e questo contro i falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi;4 Sed proptersubintroductos falsos fratres, qui subintroierunt explorare libertatem nostram,quam habemus in Christo Iesu, ut nos in servitutem redigerent;
5 ma a loro non cedemmo, non sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a rimanere salda tra voi.
5 quibus neque adhoram cessimus subicientes nos, ut veritas evangelii permaneat apud vos.
6 Da parte dunque delle persone più autorevoli – quali fossero allora non m’interessa, perché Dio non guarda in faccia ad alcuno – quelle persone autorevoli a me non imposero nulla.6 Ab his autem, qui videbantur esse aliquid — quales aliquando fuerint, nihilmea interest; Deus personam hominis non accipit — mihi enim, quiobservabantur, nihil contulerunt,
7 Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi –7 sed e contra, cum vidissent quod creditumest mihi evangelium praeputii, sicut Petro circumcisionis
8 poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –8 — qui enimoperatus est Petro in apostolatum circumcisionis, operatus est et mihi intergentes —
9 e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi.9 et cum cognovissent gratiam, quae data est mihi, Iacobus et Cephaset Ioannes, qui videbantur columnae esse, dexteras dederunt mihi et Barnabaecommunionis, ut nos in gentes, ipsi autem in circumcisionem;
10 Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
10 tantum utpauperum memores essemus, quod etiam sollicitus fui hoc ipsum facere.
11 Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto.11 Cum autem venisset Cephas Antiochiam, in faciem ei restiti, quiareprehensibilis erat.
12 Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi.12 Prius enim quam venirent quidam ab Iacobo, cum gentibuscomedebat; cum autem venissent, subtrahebat et segregabat se, timens eos, qui excircumcisione erant.
13 E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.13 Et simulationi eius consenserunt ceteri Iudaei, ita utet Barnabas simul abduceretur illorum simulatione.
14 Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».
14 Sed cum vidissem quod nonrecte ambularent ad veritatem evangelii, dixi Cephae coram omnibus: “ Si tu,cum Iudaeus sis, gentiliter et non Iudaice vivis, quomodo gentes cogisiudaizare? ”.
15 Noi, che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori,15 Nos natura Iudaei et non ex gentibus peccatores,
16 sapendo tuttavia che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno.
16 scientesautem quod non iustificatur homo ex operibus legis, nisi per fidem Iesu Christi,et nos in Christum Iesum credidimus, ut iustificemur ex fide Christi et non exoperibus legis, quoniam ex operibus legis non iustificabitur omnis caro.
17 Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, Cristo è forse ministro del peccato? Impossibile!17 Quodsi quaerentes iustificari in Christo, inventi sumus et ipsi peccatores,numquid Christus peccati minister est? Absit!
18 Infatti se torno a costruire quello che ho distrutto, mi denuncio come trasgressore.18 Si enim, quae destruxi, haeciterum aedifico, praevaricatorem me constituo.
19 In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo,19 Ego enim per legem legimortuus sum, ut Deo vivam. Christo confixus sum cruci;
20 e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.20 vivo autem iam nonego, vivit vero in me Christus; quod autem nunc vivo in carne, in fide vivoFilii Dei, qui dilexit me et tradidit seipsum pro me.
21 Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano.21 Non irritam faciogratiam Dei; si enim per legem iustitia, ergo Christus gratis mortuus est.