Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 1


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio –1 Paolo, servo di Gesù Cristo, chiamato apostolo, segregato pel Vangelo di Dio,
2 che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture2 Vangelo che Dio aveva già promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture,
3 e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne,3 intorno al suo Figliolo, (fatto a lui dal seme di David, secondo la carne,
4 costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore;4 predestinato Figliolo di Dio per propria virtù, secondo lo spirito di santificazione, per la risurrezione da morte), Gesù Cristo Signor nostro,
5 per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome,5 per cui abbiamo ricevuto la grazia e l'apostolato, per trarre in suo nome all'obbedienza della fede tutte le genti,
6 e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –,6 tra le quali siete anche voi chiamati (ad essere) di Gesù Cristo:
7 a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
7 a voi tutti amati da Dio, chiamati santi, che siete a Roma, grazia e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
8 Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché della vostra fede si parla nel mondo intero.8 Prima di tutto rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo a riguardo di tutti voi, perchè la vostra fede è celebrata in tutto il mondo.
9 Mi è testimone Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunciando il vangelo del Figlio suo, come io continuamente faccia memoria di voi,9 Dio, a cui servo nel mio spirito, evangelizzando il suo Figliolo, mi è testimone che mi ricordo continuamente e sempre
10 chiedendo sempre nelle mie preghiere che, in qualche modo, un giorno, per volontà di Dio, io abbia l’opportunità di venire da voi.10 di voi nelle mie orazioni, chiedendo che finalmente una volta, con la volontà di Dio, possa avere una felice occasione di venire a voi;
11 Desidero infatti ardentemente vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale, perché ne siate fortificati,11 perchè io bramo di vedervi, per comunicarvi qualche dono spirituale che vi conforti,
12 o meglio, per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io.12 O meglio, per incoraggiarci scambievolmente mediante la fede che ci è comune, a voi e a me.
13 Non voglio che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi – ma finora ne sono stato impedito – per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra le altre nazioni.13 Or io non voglio che voi ignoriate, o fratelli, come spesso abbia fatto il proposito di venire a voi, per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra le altre nazioni, ma sono stato fino ad ora impedito.
14 Sono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti:14 Io son debitore ai Greci e ai Barbari, ai sapienti ed agli ignoranti,
15 sono quindi pronto, per quanto sta in me, ad annunciare il Vangelo anche a voi che siete a Roma.
15 quindi (quanto a me) sono pronto ad annunziare il Vangelo anche a voi che siete in Roma.
16 Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco.16 Perchè io non mi vergogno del Vangelo, virtù di Dio a salvezza d'ogni credente, prima del Giudeo, poi del Greco.
17 In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: Il giusto per fede vivrà.
17 In esso infatti si manifesta la giustizia di Dio che vien dalla fede e tende alla fède, come sta scritto: Il giusto vive di fede.
18 Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia,18 Or l'ira di Dio si manifesta dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità di Dio nell'ingiustizia,
19 poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro.19 perchè ciò che può conoscersi di Dio è in essi manifesto, avendolo Dio loro manifestato.
20 Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa20 Infatti le sue invisibili perfezioni, la sua eterna possanza, la sua divinità, dopo la creazione del mondo, sono rese visibili all'intelligenza, per mezzo delle creature.
21 perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata.21 Quindi essi sono senza scusa, perchè avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, nè l'hanno ringraziato; ma han vaneggiato nei loro pensamenti e il loro stolto cuore s'è ravvolto nelle tenebre.
22 Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti22 Vantandosi di essere saggi son divenuti pazzi,
23 e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
23 ed han cangiato la gloria dell'incorruttibile Dio in simulacri di uomini corruttibili, di uccelli, di quadrupedi e di serpenti.
24 Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi,24 Per questo Dio li ha abbandonati ai desideri del loro cuore, all'immondezza, in modo che disonorino tra di loro i proprii corpi,
25 perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
25 così che han mutato la verità di Dio nella menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore (il quale è benedetto in eterno. Così sia!)
26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura.26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami: le loro donne han cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura,
27 Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento.27 e similmente gli uomini lasciata la naturale unione con la donna, arsero di libidine gli uni verso gli altri, facendo, uomini con uomini, delle turpitudini, e ricevendo in se stessi la condegna mercede della loro degenerazione.
28 E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne:28 E siccome non si son curati di riconoscere Dio, Dio li ha abbandonati al reprobo senso, in modo che fanno cose immorali.
29 sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori,29 Son ricolmi di ogni iniquità, di malizia, di fornicazione, di avarizia, di malvagità, pieni d'invidia, di omicidio, di discordia, di frode, di malignità, sussurroni,
30 maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori,30 detrattori, nemici di Dio, oltraggiatori, superbi, millantatori, inventori di perversità, disubbidienti ai genitori, distolti, disordinati, senza amore, senza legge, spietati.
31 insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.31 Essi, avendo conosciuta la giustizia di Dio, non compresero che chi fa tali cose è degno di morte; nè soltanto chi le fa, ma anche chi approva coloro che le fanno.
32 E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.