Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Esodo 32


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1Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dal monte, fece ressa intorno ad Aronne e gli disse: «Fa’ per noi un dio che cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell’uomo che ci ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto».2Aronne rispose loro: «Togliete i pendenti d’oro che hanno agli orecchi le vostre mogli, i vostri figli e le vostre figlie e portateli a me».3Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne.4Egli li ricevette dalle loro mani, li fece fondere in una forma e ne modellò un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto!».5Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore».6Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento.
7Allora il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito.8Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».9Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervice.10Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
11Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente?12Perché dovranno dire gli Egiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo.13Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».
14Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
15Mosè si voltò e scese dal monte con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall’altra.16Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
17Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C’è rumore di battaglia nell’accampamento».18Ma rispose Mosè:
«Non è il grido di chi canta: “Vittoria!”.
Non è il grido di chi canta: “Disfatta!”.
Il grido di chi canta a due cori io sento».
19Quando si fu avvicinato all’accampamento, vide il vitello e le danze. Allora l’ira di Mosè si accese: egli scagliò dalle mani le tavole, spezzandole ai piedi della montagna.20Poi afferrò il vitello che avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell’acqua e la fece bere agli Israeliti.
21Mosè disse ad Aronne: «Che cosa ti ha fatto questo popolo, perché tu l’abbia gravato di un peccato così grande?».22Aronne rispose: «Non si accenda l’ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è incline al male.23Mi dissero: “Fa’ per noi un dio che cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell’uomo che ci ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”.24Allora io dissi: “Chi ha dell’oro? Toglietevelo!”. Essi me lo hanno dato; io l’ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello».25Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne oggetto di derisione per i loro avversari.26Mosè si pose alla porta dell’accampamento e disse: «Chi sta con il Signore, venga da me!». Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi.27Disse loro: «Dice il Signore, il Dio d’Israele: “Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell’accampamento da una porta all’altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio vicino”».28I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo.29Allora Mosè disse: «Ricevete oggi l’investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi egli vi accordasse benedizione».
30Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa».31Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d’oro.32Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... Altrimenti, cancellami dal tuo libro che hai scritto!».33Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me.34Ora va’, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco, il mio angelo ti precederà; nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato».
35Il Signore colpì il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne.

Note:

Es 32-34:Dal punto di vista della critica letteraria, i cc 32-34 combinano le tradizioni jahvista ed elohista in modo che è quasi impossibile distinguerle nel dettaglio. Presentano l'alleanza jahvista di Es 34 come un rinnovamento dell'alleanza elohista di Es 24 , che è stata rotta da una ribellione di Israele: l'adorazione del vitello d'oro. Si può pensare che questa sistemazione sia artificiale e che l'episodio del vitello d'oro sia stato messo in questo posto per separare i due racconti dell'alleanza e permettere di conservarli. - Il «vitello» d'oro, così chiamato per derisione, è un'immagine di giovane toro, uno dei simboli divini dell'antico Oriente. Un gruppo rivale del gruppo di Mosè, o una frazione dissidente di questo gruppo, ha avuto o voluto avere come simbolo della presenza del suo Dio una figura di toro invece dell'arca dell'alleanza. Ma si tratta sempre di Jahve (v 5) che ha fatto uscire Israele dall'Egitto (vv 4 e 8). E' stato detto che questo racconto trasferiva all'epoca del deserto i vitelli d'oro di Geroboàmo; sembra piuttosto che quest'ultimo abbia voluto riprendere una tradizione antica (cf. 1Re 12,28+).

Es 32,4:Questo toro non è un'immagine di Jahve; secondo i paralleli orientali, esso è solo il piedestallo della divinità invisibile, com'era l'arca. Il ruolo di guida invece è riservato alla stessa divinità (cf. v 1).

Es 32,9:Questo v manca nei LXX.

Es 32,11:Mosè appare come il grande intercessore: già al momento delle piaghe di Egitto (Es 5,22-23; Es 8; Es 4; Es 9,28; Es 10,17); in favore della sorella Maria (Nm 12,13); ma specialmente per tutto il popolo nel deserto (Es 5,22-23; Es 32,11-14; Es 32,30-32; Nm 11,2; Nm 14,13-19; Nm 16,22; Nm 21,7; Dt 9,25-29). Questo ruolo è richiamato da Ger 15,1 Sal 99,6; Sal 106,23; Sir 45,3 . Cf. 2Mac 15,14+ . Questa intercessione di Mosè prefigura quella del Cristo.

Es 32,20:L'acqua è così diventata un'«acqua di maledizione» (cf. Nm 5,11-31). Ma non è qui un'ordalia come in Nm 5 , poiché tutto il popolo è considerato colpevole. La tradizione primitiva lasciava probabilmente a Dio il castigo che qui è attribuito ai leviti (cf. vv. 25s). Dt 9,21 riferisce il fatto in un'altra maniera.

Es 32,25:il ludibrio: la parola ebraica è di senso incerto.

Es 32,28:tremila uomini: la volg. ha «23.000» forse secondo 1Cor 10,8 , che può essersi ispirato a Nm 25,1-9 .

Es 32,29:ricevete oggi l'investitura dal Signore: il TM alla lettera dice: «avete riempito le vostre mani oggi per il Signore»; BJ traduce: «voi oggi vi siete conferita l'investitura per Jahve», con i LXX (cf. Es 28,41).

Es 32,32:libro che hai scritto: il libro che contiene le azioni degli uomini e descrive il loro destino (cf. Sal 69,29; Sal 139,16 , ecc.).