5Allora si levarono i capi di casato di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti. A tutti Dio aveva destato lo spirito, affinché salissero a costruire il tempio del Signore che è a Gerusalemme. 6Tutti i loro vicini li sostennero con oggetti d’argento, oro, beni, bestiame e oggetti preziosi, oltre a quello che ciascuno offrì spontaneamente.
7Anche il re Ciro fece prelevare gli utensili del tempio del Signore, che Nabucodònosor aveva asportato da Gerusalemme e aveva deposto nel tempio del suo dio. 8Ciro, re di Persia, li fece prelevare da Mitridate, il tesoriere, e li consegnò a Sesbassàr, principe di Giuda. 9Questo è il loro inventario: bacili d’oro: trenta; bacili d’argento: mille; coltelli: ventinove; 10coppe d’oro: trenta; coppe d’argento di second’ordine: quattrocentodieci; altri utensili: mille. 11Tutti gli utensili d’oro e d’argento erano cinquemilaquattrocento. Sesbassàr li riportò tutti, quando gli esuli tornarono da Babilonia a Gerusalemme.
Note:
Esd 1,1:La conquista di Babilonia da parte di Ciro data dall'autunno del 539; il primo anno del suo regno (sull'impero babilonese) incomincia nel mese di nisan (marzo-aprile) del 538. - I settant'anni di cattività annunziati da Geremia erano solo una cifra tonda, tuttavia potevano essere presi lo stesso alla lettera facendo incominciare l'assoggettamento di Giuda con il regno di Ioiakim (609, cf. 2Re 24,1). Il ruolo di Ciro è annunziato anche in Is 44,28; Is 45,1s .
Esd 1,2:I re di Persia furono in genere molto liberali con i culti dei templi conquistati, che essi restauravano e sostenevano con il loro appoggio, pur controllandoli. La loro politica religiosa nei confronti del giudaismo si ispirò ai medesimi principi. Il giudaismo beneficiò forse anche di un favore speciale: Jahve, designato sempre come «Dio del cielo» negli atti ufficiali, poteva essere messo sullo stesso piano del dio supremo dei grandi re: Ahura-Mazda.
Esd 1,3:L'espressione sembra includere gli esiliati del regno del nord. Ma cf. v 5.
Esd 1,4:Questi «superstiti» (Esd 9,8; Esd 9,13-15; Ne 1,2) costituiscono il «resto» risparmiato da Dio e identificato, dopo Ez 6,8-10 , con i deportati di Babilonia (cf. Is 4,3+) . - Questo editto appare come un proclama promulgato in ebraico, per mezzo di araldi pubblici, ai giudei esiliati e redatto forse da impiegati giudei della cancelleria persiana; Esd 6,3-5 , invece, riproduce un promemoria ad uso dei funzionari persiani.
Esd 1,6:li aiutarono validamente ecc.: con il TM; BJ traduce con 3 Esd 2,6: «diedero ogni sorta di aiuto: argento ecc.». Si designa come 3 Esd il libro apocrifo chiamato Esdra A nella Bibbia greca e Esdra III in alcuni mss ed edizioni della volgata. E' in parte parallelo al libro canonico e il suo testo greco, tradotto da un originale semitico, permette talvolta di correggere il TM.
Esd 1,8-11:I vv 8-11 riproducono un documento aramaico disgraziatamente mutilo. Il totale non corrisponde alla somma degli elementi enumerati.
Esd 1,8:Sesbassar: il capo della prima spedizione. Si veda introd. a Cr-Esd-Ne.
Esd 1,10:Coppe d'argento di second'ordine: quattrocentodieci, con il TM e la volg.: BJ legge invece: «coppe d'argento: 1000; logorate: 410».