Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Isaia 37


font
BIBBIA CEI 1974BIBBIA TINTORI
1 Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore.1 Il re Ezechia, udite tali cose, stracciò le sue vesti, si coperse di sacco ed entrò nella casa del Signore.
2 Quindi mandò Eliakìm il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e gli anziani dei sacerdoti ricoperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz,2 E mandò Eliacim, prefetto del palazzo e il segretario Sobna, e gli anziani dei sacerdoti, coperti di sacco, al profeta Isaia figlio di Amos,
3 perché gli dicessero: "Così dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, perché i figli sono arrivati fino al punto di nascere, ma manca la forza per partorire.3 al quale essi dissero: « Queste cose dice Ezechia: — Questo è un giorno di tribolazione, di castigo, di bestemmia; i figlioli son per uscire dal seno ma non c'è la forza di partorirli.
4 Spero che il Signore tuo Dio, udite le parole del gran coppiere che il re di Assiria suo signore ha mandato per insultare il Dio vivente lo voglia castigare per le parole che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane in vita".
4 Forse il Signore Dio tuo intenderà le parole del Rabsace, mandato dal re d'Assiria suo signore a bestemmiare il Dio vivente, ad insultarlo con parole che il Signore Dio tuo ha sentite: innalza adunque le tue orazioni per gli avanzi che ci sono ancora ».
5 Così andarono i ministri del re Ezechia da Isaia.5 I servi d'Ezechia andaron da Isaia,
6 Disse loro Isaia: "Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere per le parole che hai udite e con le quali i ministri del re di Assiria mi hanno ingiuriato.6 il quale disse loro: « Così direte al vostro padrone: Il Signore dice: — Non ti spaventino le parole da te sentite, colle quali mi han bestemmiato i servi del re d'Assiria.
7 Ecco io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena udrà una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò cadere di spada".

7 Ecco che io gli manderò uno spirito: udita una notizia, egli tornerà al suo paese, ove lo farò cadere di spada».
8 Ritornato il gran coppiere, trovò il re di Assiria che assaliva Libna. Egli, infatti, aveva udito che si era allontanato da Lachis.

8 Il Rabsace partì, e trovò il re d'Assiria a combattere contro Lobna. Aveva già saputo della partenza di lui da Lachis,
9 Appena Sennàcherib sentì dire riguardo a Tiràka, re di Etiopia: "È uscito per muoverti guerra"; inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli:9 per aver sentito dire che Taraca, re d'Etiopia, veniva a combatterlo. Sentito questo (il re d'Assiria) mandò ambasciatori a dire a Ezechia:
10 "Direte così a Ezechia, re di Giuda: Non ti illuda il tuo Dio, in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re di Assiria;10 « Così direte ad Ezechia re di Giuda: Non t'inganni il tuo Dio in cui tu speri col dire: — Gerusalemme non sarà data in potere del re d'Assiria. n
11 ecco tu sai quanto hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che hanno votato alla distruzione; soltanto tu ti salveresti?11 Ecco, tu hai sentito tutto quello che han fatto i re d'Assiria a tutte le regioni da loro devastate. E tu potrai liberartene?
12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri hanno devastate hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e la gente di Eden in Telassàr?12 Forse gli dèi delle nazioni hanno liberati quelli ai quali i miei padri han portato la rovina, Gozam, Haram, Resef, e i figli di Eden che erano in Talassar?
13 Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Enà e di Ivvà?".
13 Dov'è il re di Emat, il re di Arfad, il re della città di Sefarvaim, Ana e Ava? »
14 Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri, la lesse, quindi salì al tempio del Signore. Ezechia, spiegato lo scritto davanti al Signore,14 Ricevute le lettere dalle mani degli ambasciatori e lettele, Ezechia salì alla casa del Signore, e le spiegò davanti al Signore.
15 lo pregò:15 Ed Ezechia pregò il Signore, dicendo:
16 "Signore degli eserciti, Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto i cieli e la terra.16 «Signore degli eserciti, Dio d'Israele, che siedi sopra i cherubini, tu sei l'unico Dio di tutti i regni della terra, tu facesti il cielo e la terra.
17 Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e guarda; ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente.17 Piega, o Signore, il tuo orecchio e ascolta, apri o Signore, i tuoi occhi e guarda, e ascolta tutte le parole che Sennacherib ha mandato ad oltraggio del Dio vivente.
18 È vero, Signore, i re di Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro territori;18 E' vero, o Signore, che i re d'Assiria han ridotto a deserto i regni e le loro regioni,
19 hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo lavoro delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti.19 ed han gettato nel fuoco i loro dèi: ma essi non erano dèi, eran lavori delle mani degli uomini eran di legno, di pietra, e li han fatti in pezzi.
20 Ma ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio".

20 Or tu, o Signore Dio nostro, salvaci dalla sua mano, affinchè tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei il Signore ».
21 Allora Isaia, figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: "Così dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re di Assiria.21 Allora Isaia, figlio di Amos, mandò a dire ad Ezechia: « Così dice il Signore Dio d'Israele, per quello che tu mi hai chiesto riguardo a Sennacherib re d'Assiria,
22 Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:

Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22 ecco le parole che il Signore ha dette contro di lui: — Ti ha disprezzato, ti ha schernito la vergine figlia di Sion, dietro a te ha scosso il capo la figlia di Gerusalemme.
23 Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, gli occhi tuoi?
Contro il Santo di Israele!
23 Chi hai insultato, chi hai bestemmiato? contro chi hai alzata la voce, e l'altezzoso tuo sguardo? Contro il Santo d'Israele.
24 Per mezzo dei tuoi ministri hai insultato il Signore
e hai detto: "Con la moltitudine dei miei carri
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano,
ne ho reciso i cedri più alti,
i suoi cipressi migliori;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24 per mezzo dei tuoi servi hai insultato il Signore, hai detto: « Colla moltitudine dei miei cocchi io son salito sulle cime dei monti, sulle vette del Libano: ne taglierò i cedri sublimi, gli abeti più belli, ne salirò l'ultima cima, ed entrerò nella boscaglia del suo Carmelo.
25 Io ho scavato e bevuto
acque straniere,
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti dell'Egitto".
25 io ho scavato ed ho bevuta l'acqua, e coll'orma dei miei piedi ho asciugate tutte le acque chiuse in canali.
26 Non l'hai forse sentito dire?
Da tempo ho preparato questo,
dai giorni antichi io l'ho progettato;
ora lo pongo in atto.
Era deciso che tu riducessi in mucchi di rovine
le fortezze;
26 Non hai sentito dire quello che gli ho fatto fin da principio? Fin dagli antichi giorni io l'ho preparato, ed ora l'eseguisco. E' avvenuto per schiantare i battaglieri colli (turriti) e le città fortificate.
27 i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come tenera verzura,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
27 I loro abitanti, senza forze, tremarono sbigottiti, divenuti come il fieno dei campi, come la gramigna dei pascoli, come l'erba dei tetti, che secca avanti di giungere a maturità.
28 Io so quando ti alzi o ti metti a sedere,
io ti conosco sia che tu esca sia che rientri.
28 La tua dimora, la tua entrata, la tua uscita io la conosco, ed anche il tuo pazzo furore contro di me.
29 Poiché tu infuri contro di me e la tua insolenza
è salita ai miei orecchi,
ti metterò il mio anello nelle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada per cui sei venuto.

29 Mentre tu infuriavi contro di me, la tua arroganza giunse alle mie orecchie: porrò dunque un anello alle tue narici, un freno alle tue labbra, e ti rimenerò per la strada da cui sei venuto.
30 Questo ti serva da segno:
si mangerà quest'anno ciò che nascerà dai semi caduti,
nell'anno prossimo quanto crescerà da sé,
ma nel terzo anno seminerete e mieterete,
pianterete vigne e ne mangerete il frutto.
30 Ma per te (Ezechia), ecco il segno: mangia per quest'anno ciò che vien su spontaneamente, nel secondo anno vivrai di frutta, ma nel terzo anno seminate e mietete, piantate vigne e mangiatene il frutto.
31 Ciò che scamperà della casa di Giuda
continuerà a mettere radici in basso
e a fruttificare in alto.
31 Tutto quello che si salverà, che rimarrà della casa di Giuda getterà all'ingiù radici, all'insù porterà frutti,
32 Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
dei superstiti dal monte Sion.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

32 perchè da Gerusalemme usciranno degli avanzi, dal monte di Sion dei salvati: lo zelo del Signore degli eserciti farà questo.
33 Pertanto dice il Signore contro il re di Assiria:
Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con gli scudi
né innalzerà contro di essa un terrapieno.
33 Ecco dunque ciò che dice il Signore riguardo al re d'Assiria: — Egli non entrerà in questa città, non tirerà contro di lei nemmeno una freccia, non la minaccerà cogli scudi, non la circonderà di trincea.
34 Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore:
34 Ritornerà per la strada ond'è venuto, senza entrare in questa città — dice il Signore, —
35 Io proteggerò questa città e la salverò,
per riguardo a me stesso e al mio servo Davide.

35 ed io proteggerò questa città e la salverò a causa di me e del mio servo David ».
36 Ora l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco erano tutti cadaveri.
36 Scese adunque l'angelo del Signore, e percosse nel campo degli Assiri cento ottantacinque mila uomini: alla sveglia del mattino, tutti questi eran corpi di morti.
37 Sennàcherib re di Assiria levò le tende e partì; tornato a Ninive, rimase colà.37 E levò il campo, e se ne andò, e tornò via, Sennacherib re degli Assiri, e dimorò in Ninive.
38 Ora, mentre egli era prostrato in venerazione nel tempio di Nisrok suo dio, i suoi figli Adram-Mèlech e Zarèzer lo uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat.
Assarhàddon suo figlio regnò al suo posto.
38 Or mentre adorava nel tempio il suo dio Nesroc, i suoi figli Adramelec e Sarasar lo percossero colla spada, poi fuggirono nella terra di Ararat, e Assaraddon suo figlio gli successe nel regno.