Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Isaia 48


font

1Ascoltate ciò, casa di Giacobbe,
voi che siete chiamati Israele
e che traete origine dalla stirpe di Giuda,
voi che giurate nel nome del Signore
e invocate il Dio di Israele,
ma senza sincerità e senza rettitudine,
2poiché prendete il nome dalla città santa
e vi appoggiate sul Dio di Israele
che si chiama Signore degli eserciti.
3Io avevo annunziato da tempo le cose passate,
erano uscite dalla mia bocca, le avevo fatte udire.
D'improvviso io ho agito e sono accadute.
4Poiché sapevo che tu sei ostinato
e che la tua nuca è una sbarra di ferro
e la tua fronte è di bronzo,
5io te le annunziai da tempo,
prima che avvenissero te le feci udire,
per timore che dicessi: "Il mio idolo le ha fatte,
la mia statua e il dio da me fuso le hanno ordinate".
6Tutto questo hai udito e visto;
non vorresti testimoniarlo?
Ora ti faccio udire cose nuove
e segrete che tu nemmeno sospetti.
7Ora sono create e non da tempo;
prima di oggi tu non le avevi udite,
perché tu non dicessi: "Già lo sapevo".
8No, tu non le avevi mai udite né sapute
né il tuo orecchio era già aperto da allora
poiché io sapevo che sei davvero perfido
e che ti si chiama sleale fin dal seno materno.
9Per il mio nome rinvierò il mio sdegno,
per il mio onore lo frenerò a tuo riguardo,
per non annientarti.
10Ecco, ti ho purificato per me come argento,
ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione.
11Per riguardo a me, per riguardo a me lo faccio;
come potrei lasciar profanare il mio nome?
Non cederò ad altri la mia gloria.

12Ascoltami, Giacobbe,
Israele che ho chiamato:
Sono io, io solo, il primo
e anche l'ultimo.
13Sì, la mia mano ha posto le fondamenta della terra,
la mia destra ha disteso i cieli.
Quando io li chiamo,
tutti insieme si presentano.
14Radunatevi, tutti voi, e ascoltatemi.
Chi di essi ha predetto tali cose?
Uno che io amo compirà il mio volere
su Babilonia e, con il suo braccio, sui Caldei.
15Io, io ho parlato; io l'ho chiamato,
l'ho fatto venire e ho dato successo alle sue imprese.
16Avvicinatevi a me per udire questo.
Fin dal principio non ho parlato in segreto;
dal momento in cui questo è avvenuto io sono là.
Ora il Signore Dio
ha mandato me insieme con il suo spirito.
17Dice il Signore tuo redentore,
il Santo di Israele:
"Io sono il Signore tuo Dio
che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.
18Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare.
19La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena;
non sarebbe mai radiato né cancellato
il tuo nome davanti a me".
20Uscite da Babilonia,
fuggite dai Caldei;
annunziatelo con voce di gioia,
diffondetelo,
fatelo giungere fino all'estremità della terra.
Dite: "Il Signore ha riscattato
il suo servo Giacobbe".
21Non soffrono la sete
mentre li conduce per deserti;
acqua dalla roccia egli fa scaturire per essi;
spacca la roccia,
sgorgano le acque.
22Non c'è pace per i malvagi, dice il Signore.

Note:

Is 48,1-11:Dio aveva predetto, molto tempo prima, al suo popolo incredulo e ribelle «cose passate» (v 3), cioè gli avvenimenti passati della storia della salvezza, ora gli annunzia le «cose nuove» (v 6), cioè la liberazione che sta per compiere per l'onore del suo nome. Il tono severo di questo oracolo sorprende presso il profeta della Consolazione.

Is 48,1:dalla stirpe di Giuda: con il Targum. I LXX hanno semplicemente: «usciti da Giuda»; BJ, con il TM, legge: «dalle acque di Giuda». Immagine oscura.

Is 48,4:ostinato: il tema dell'indurimento di Israele è frequente presso i profeti e nei libri storici. Israele ha «irrigidito la sua nuca o cervice o collo» (Es 32,9; Dt 9,13; 2Re 17,14; Ger 7,26 , ecc.), si è reso cieco e sordo (Is 6,9-10; Is 42,19-20; Is 43,8) rifiutando di servire Dio, spezzando il giogo della legge (Ger 2,20; Ger 5,5). E' castigato e deve curvare la nuca sotto il giogo di un popolo straniero (Dt 28,48 ; cf. Ger 27,8; Ger 27,11; Ger 28,10-14; Ger 30,8; Is 9,3; Is 10,27). Ma Jahve non ha rigettato il suo popolo (vv 9-11) e la rivelazione della sua salvezza trionferà dell'accecamento dei ribelli (Is 42,7; Is 42,16; Is 42,18; Is 43,8-12).

Is 48,10:purificato: con il TM, BJ con i LXX traduce: «acquistato». - come argento: corretto, ma senza l'appoggio di alcuna versione. - ti ho provato nel crogiuolo: con 1QIsa; BJ evita la correzione e traduce: «ti ho acquistato ma non per denaro».

Is 48,11:il mio nome: aggiunto con il greco e il latino (BJ e BC); il TM ha solo: «come sarebbe profanato?», forse glossa di un lettore.

Is 48,14:con il suo braccio, sui Caldei: BJ coi LXX traduce: «la razza dei caldei»; il TM legge: «il suo braccio (sono) i caldei». - Chi è amato da Jahve è o Israele oppure Ciro di cui si parla certamente nel v seguente. Ma il testo è forse corrotto.

Is 48,16:questo: evidentemente, è il profeta che riprende la parola per annunziare un nuovo oracolo (vv 17-19), meditazione su ciò che sarebbe stato il destino di Israele se fosse stato fedele. Le promesse sono quelle che fece Jahve ad Abramo (Gen 13,16; Gen 15,5+; Gen 17,6s; Gen 22,17), riprese lungo tutta la Bibbia, in particolare nel Dt e negli oracoli dei profeti (cf. 1Re 4,20; Os 2,1).

Is 48,20-22:Il giorno della liberazione è arrivato. Questo canto di trionfo è la conclusione della pericope (cc 47-48).