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Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Isaia 27


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1In quel giorno il Signore punirà
con la spada dura, grande e forte,
il Leviatàn serpente guizzante,
il Leviatàn serpente tortuoso
e ucciderà il drago che sta nel mare.

2In quel giorno si dirà:
"La vigna deliziosa: cantate di lei!".
3Io, il Signore, ne sono il guardiano,
a ogni istante la irrigo;
per timore che venga danneggiata,
io ne ho cura notte e giorno.
4Io non sono in collera.
Vi fossero rovi e pruni, io muoverei loro guerra,
li brucerei tutti insieme.
5O, meglio, si stringa alla mia protezione,
faccia la pace con me,
con me faccia la pace!

6Nei giorni futuri Giacobbe metterà radici,
Israele fiorirà e germoglierà,
riempirà il mondo di frutti.
7Il Signore lo ha forse percosso come i suoi percussori?
O lo ha ucciso come uccise i suoi uccisori?
8Lo ha punito cacciandolo via, respingendolo,
lo ha rimosso con soffio impetuoso
come quando tira il vento d'oriente!
9Proprio così sarà espiata l'iniquità di Giacobbe
e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato:
mentre egli ridurrà tutte le pietre dell'altare
come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce,
non erigeranno più pali sacri né altari per l'incenso.
10La fortezza è divenuta desolata,
un luogo spopolato e abbandonato come un deserto;
vi pascola il vitello, vi si sdraia e ne bruca gli arbusti.
11I suoi rami seccandosi si spezzeranno;
le donne verranno ad accendervi il fuoco.
Certo, si tratta di un popolo privo di intelligenza;
per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato,
né chi lo ha fatto ne avrà compassione.
12In quel giorno,
dal corso dell'Eufrate al torrente d'Egitto,
il Signore batterà le spighe
e voi sarete raccolti uno a uno, Israeliti.
13In quel giorno suonerà la grande tromba,
verranno gli sperduti nel paese di Assiria
e i dispersi nel paese di Egitto.
Essi si prostreranno al Signore
sul monte santo, in Gerusalemme.

Note:

Is 27,1:Sul Leviatàn, cf. Gb 3,8+ . - Il testo è influenzato qui da un poema di Ras-Shamra (sec. XIV a.C.) dove si legge: «Tu schiaccerai Leviatàn, serpente fuggiasco, tu consumerai il serpente tortuoso, il potente dalle sette teste».

Is 27,2-5:Come in Is 5,1-7 , Israele è rappresentato come una vigna sulla quale Dio veglia con amore se si fa appello a lui.

Is 27,2:deliziosa: hemed, conget.; il TM ha: hemer, «mosto».

Is 27,4:Io non sono in collera: con il TM, hemah; BJ traduce: «Io non ho più muraglia», conget., homah. - Vi fossero rovi e pruni, io muoverei loro guerra: BJ congettura: «Chi mi ridurrà in rovi e spine». Il TM divide diversamente e si potrebbe tradurre alla lettera: «Chi mi darà rovi e spine nella (o »con la«) guerra»; il testo è molto incerto. Questo v è inteso come una risposta della vigna personificata.

Is 27,6-11:L'interpretazione di questo passo è resa difficile dal disordine evidente e dallo stato corrotto del testo. Sembra che i vv 7-8.10-11 riguardino il castigo degli oppressori di Israele, identificati con la «città forte» di questa apocalisse (v 10). I vv 6 e 9, che sono una promessa a Israele la cui colpa è espiata, potrebbero preparare l'oracolo dei vv 12-13.

Is 27,12-13:Questo «oracolo», posto qui come una conclusione, annunzia il ritorno a Gerusalemme di tutti gli israeliti dispersi.

Is 27,13:La tromba (shofar), che ha parecchi usi (cf. Gl 2,1+), suona qui il raduno dell'ultimo giorno. Conveniva che questa apocalisse terminasse con un suono della tromba del giudizio (cf. Mt 24,31; 1Cor 15,52; 1Ts 4,16).