Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Isaia 60


font

1Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
2Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra,
nebbia fitta avvolge le nazioni;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
3Cammineranno i popoli alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
4Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
5A quella vista sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché le ricchezze del mare si riverseranno su di te,
verranno a te i beni dei popoli.
6Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Madian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
7Tutti i greggi di Kedàr si raduneranno da te,
i montoni dei Nabatei saranno a tuo servizio,
saliranno come offerta gradita sul mio altare;
renderò splendido il tempio della mia gloria.
8Chi sono quelle che volano come nubi
e come colombe verso le loro colombaie?
9Sono navi che si radunano per me,
le navi di Tarsis in prima fila,
per portare i tuoi figli da lontano,
con argento e oro,
per il nome del Signore tuo Dio,
per il Santo di Israele che ti onora.
10Stranieri ricostruiranno le tue mura,
i loro re saranno al tuo servizio,
perché nella mia ira ti ho colpito,
ma nella mia benevolenza ho avuto pietà di te.
11Le tue porte saranno sempre aperte,
non si chiuderanno né di giorno né di notte,
per lasciar introdurre da te le ricchezze dei popolie i loro re che faranno da guida.
12Perché il popolo e il regno
che non vorranno servirti periranno
e le nazioni saranno tutte sterminate.
13La gloria del Libano verrà a te,
cipressi, olmi e abeti insieme,
per abbellire il luogo del mio santuario,
per glorificare il luogo dove poggio i miei piedi.
14Verranno a te in atteggiamento umile
i figli dei tuoi oppressori;
ti si getteranno proni alle piante dei piedi
quanti ti disprezzavano.
Ti chiameranno Città del Signore,
Sion del Santo di Israele.
15Dopo essere stata derelitta,
odiata, senza che alcuno passasse da te,
io farò di te l'orgoglio dei secoli,
la gioia di tutte le generazioni.
16Tu succhierai il latte dei popoli,
succhierai le ricchezze dei re.
Saprai che io sono il Signore tuo salvatore
e tuo redentore, io il Forte di Giacobbe.
17Farò venire oro anziché bronzo,
farò venire argento anziché ferro,
bronzo anziché legno,
ferro anziché pietre.
Costituirò tuo sovrano la pace,
tuo governatore la giustizia.
18Non si sentirà più parlare di prepotenza nel tuo paese,
di devastazione e di distruzione entro i tuoi confini.
Tu chiamerai salvezza le tue mura
e gloria le tue porte.
19Il sole non sarà più la tua luce di giorno,
né ti illuminerà più
il chiarore della luna.
Ma il Signore sarà per te luce eterna,
il tuo Dio sarà il tuo splendore.
20Il tuo sole non tramonterà più
né la tua luna si dileguerà,
perché il Signore sarà per te luce eterna;
saranno finiti i giorni del tuo lutto.
21Il tuo popolo sarà tutto di giusti,
per sempre avranno in possesso la terra,
germogli delle piantagioni del Signore,
lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria.
22Il piccolo diventerà un migliaio,
il minimo un immenso popolo;
io sono il Signore:
a suo tempo, farò ciò speditamente.

Note:

Is 60:I cc 60-62 sono uniti per lo stile e per le idee e sono collegati ai cc 40-55. Se non sono del Deutero-Isaia, sono per lo meno di un discepolo che ripete il messaggio del maestro alla comunità del ritorno, di cui le speranze e la fede hanno bisogno di essere sostenute.

Is 60,6:I tesori del mare vengono dall'ovest, con le navi fenice o greche; le ricchezze dell'oriente e l'Egitto vengono con le carovane attraverso i deserti di Siria e del Sinai. Madian, Efa e Saba sono popoli della Arabia (cf. Is 45,14; Gen 25,1-4). - Le allusioni ai tesori dell'oriente e la prospettiva universalista di Is 60,6 hanno portato la liturgia ad applicare questo testo al mistero dell'epifania.

Is 60,7:Kedàr: cf. Is 21,16-17+ . - Nabatei, ebraico nebajot, sono una popolazione araba (cf. Gen 25,13; Gen 28,9; Gen 36,3).

Is 60,9:Sono navi che si radunano per me: BJ traduce: «in me le isole sperano», e commenta: con una correzione (cijjim jiqqawû invece di 'ijjim jeqawwû) si ha: «le navi si radunano», il che darebbe un migliore parallelismo con il verso seguente; ma anche il greco legge «le isole».

Is 60,12:Questo v, che rompe il contesto, è molto probabilmente un'aggiunta.

Is 60,13:La gloria del Libano sono i cedri. Ci si servirà di essi per costruire la nuova Gerusalemme, come si fece per il tempio di Salomone (1Re 5,15s).

Is 60,14:Città del Signore, Sion del Santo di Israele: è un nome nuovo, come quello che Isaia dava a Gerusalemme (Is 1,26+). Ugualmente più oltre i nomi dei bastioni e delle porte (Is 60,18), quelli di Sion e della sua terra (Is 62,4), quelli del popolo e della città (Is 62,12).

Is 60,16:le ricchezze dei re: alla lettera «le mammelle». Già il greco interpretava questa immagine audace con «le ricchezze»: non è sicuro che abbia letto un testo diverso.

Is 60,18:I bastioni e le porte di Gerusalemme portavano nomi propri (cf. Ne 2,13-15). Quelli riferiti qui sono nomi simbolici (cf. v 14 e Is 1,26+). L'Apocalisse darà nomi analoghi alle porte e ai troni della nuova Gerusalemme (Ap 21,12; Ap 21,14).

Is 60,21:piantagioni del Signore: con 1QIsa; BJ con qerè e versioni presenta: «le mie piantagioni»; ketib legge: «la sua piantagione».