Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Isaia 28


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1Guai alla corona superba degli ubriachi di Èfraim,
al fiore caduco, suo splendido ornamento,
che domina la fertile valle, o storditi dal vino!
2Ecco, inviato dal Signore, un uomo potente e forte,
come nembo di grandine, come turbine rovinoso,
come nembo di acque torrenziali e impetuose,
getta tutto a terra con violenza.
3Dai piedi verrà calpestata
la corona degli ubriachi di Èfraim.
4E avverrà al fiore caduco del suo splendido ornamento,
che domina la valle fertile,
come a un fico primaticcio prima dell'estate:
uno lo vede, lo coglie e lo mangia appena lo ha in mano.
5In quel giorno sarà il Signore degli eserciti
una corona di gloria, uno splendido diadema
per il resto del suo popolo,
6ispiratore di giustizia per chi siede in tribunale,
forza per chi respinge l'assalto alla porta.

7Anche costoro barcollano per il vino,
vanno fuori strada per le bevande inebrianti.
Sacerdoti e profeti barcollano
per la bevanda inebriante,
affogano nel vino;
vanno fuori strada per le bevande inebrianti,
s'ingannano mentre hanno visioni,
dondolano quando fanno da giudici.
8Tutte le tavole sono piene di fetido vomito;
non c'è un posto pulito.
9"A chi vuole insegnare la scienza?
A chi vuole spiegare il discorso?
Ai bambini divezzati, appena staccati dal seno?
10Sì: precetto su precetto, precetto su precetto,
norma su norma, norma su norma,
un po' qui, un po' là".
11Con labbra balbettanti e in lingua straniera
parlerà a questo popolo
12colui che aveva detto loro:
"Ecco il riposo! Fate riposare lo stanco.
Ecco il sollievo!". Ma non vollero udire.
13E sarà per loro la parola del Signore:
"precetto su precetto, precetto su precetto,
norma su norma, norma su norma,
un po' qui, un po' là",
perché camminando cadano all'indietro,
si producano fratture, siano presi e fatti prigionieri.
14Perciò ascoltate la parola del Signore,
uomini arroganti,
signori di questo popolo
che sta in Gerusalemme:
15"Voi dite: Abbiamo concluso
un'alleanza con la morte,
e con gli inferi
abbiamo fatto lega;
il flagello del distruttore, quando passerà,
non ci raggiungerà;
perché ci siamo fatti della menzogna un rifugio
e nella falsità ci siamo nascosti".
16Dice il Signore Dio:
"Ecco io pongo una pietra in Sion,
una pietra scelta,
angolare, preziosa, saldamente fondata:
chi crede non vacillerà.
17Io porrò il diritto come misura
e la giustizia come una livella.
La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace,
le acque travolgeranno il vostro riparo.
18Sarà cancellata la vostra alleanza con la morte;
la vostra lega con gli inferi non reggerà.
Quando passerà il flagello del distruttore,
voi sarete la massa da lui calpestata.
19Ogni volta che passerà,
vi prenderà,
poiché passerà ogni mattino,
giorno e notte.
E solo il terrore farà capire il discorso".
20Troppo corto sarà il letto per distendervisi,
troppo stretta la coperta per avvolgervisi.
21Poiché come sul monte Perasìm
si leverà il Signore;
come nella valle di Gàbaon si adirerà
per compiere l'opera, la sua opera singolare,
e per eseguire il lavoro, il suo lavoro inconsueto.
22Ora cessate di agire con arroganza
perché non si stringano di più le vostre catene,
perché un decreto di rovina io ho udito,
da parte del Signore, Dio degli eserciti,
riguardo a tutta la terra.

23Porgete l'orecchio e ascoltate la mia voce,
fate attenzione e sentite le mie parole.
24Ara forse tutti i giorni l'aratore,
rompe e sarchia la terra?
25Forse non ne spiana la superficie,
non vi semina l'anèto e non vi sparge il cumino?
E non vi pone grano e orzo
e spelta lungo i confini?
26E la sua perizia rispetto alla regola
gliela insegna il suo Dio.
27Certo, l'anèto non si batte con il tribbio,
né si fa girare sul cumino il rullo,
ma con una bacchetta si batte l'anèto
e con la verga il cumino.
28Il frumento vien forse schiacciato?
Certo, non lo si pesta senza fine,
ma vi si spinge sopra il rullo
e gli zoccoli delle bestie senza schiacciarlo.
29Anche questo proviene
dal Signore degli eserciti:
egli si mostra mirabile nel consiglio,grande nella sapienza.

Note:

Is 28,1-13:Oracolo presentato qualche tempo prima della caduta di Samaria (721). La città di Samaria, edificata su una collina, è paragonata a una corona di fiori con cui si adornava la testa degli invitati nei banchetti antichi. Altri profeti (Os 7,5-7; Am 3,9; Am 3,15 , ecc.) hanno fatto allusione alla ricchezza e alla corruzione di Samaria.

Is 28,5-6:I vv 5-6 oppongono, alla corona appassita di Samaria, la corona di gloria che lo stesso Jahve sarà per il resto del suo popolo. Questa menzione del «resto» fa pensare che questo passo è posteriore (cf. Is 4,3+); la somiglianza delle immagini l'avrebbe fatto accostare all'oracolo precedente.

Is 28,7-22:Gli oracoli dei vv 7-22 sono di poco anteriori alla campagna di Sennàcherib nel 701, in un momento nel quale Ezechia pensava di partecipare a una coalizione antiassira. Il primo prende in considerazione alcuni partecipanti a banchetti religiosi nel tempio, che considerano come balbettii di bambini le parole di Isaia che non comprendono. Ma non comprenderanno nemmeno il linguaggio dei soldati assiri che Jahve sta per lanciare contro di essi.

Is 28,10:precetto su precetto... norma su norma... un po' qui, un po' là: traduzione letterale. Ma non bisogna cercare d'interpretare queste parole, che sono scelte solo per la loro sonorità. BJ le presenta in ebraico con la traslitterazione: cav lacav; qav laqav; ze'er sham, se'er sham.

Is 28,13:Cf. v 10.

Is 28,15:L'alleanza contro l'Assiria, consigliata dai dirigenti del popolo, è un'alleanza con la morte e l'inferno.

Is 28,16-17a:I vv 16-17a formano un breve oracolo che rompe lo sviluppo. L'architetto divino della Gerusalemme nuova pone sul diritto e sulla giustizia la pietra di fondazione che porta forse come nome «chi crede non vacillerà», equivalente dei nomi simbolici «città della giustizia, città fedele» di Is 1,26 . Nel NT, l'immagine della pietra di fondazione o pietra angolare sarà applicata al Cristo (Mt 21,42; Ef 2,20; 1Pt 2,4-8) o a Pietro (Mt 16,18).

Is 28,18:cancellata: con il TM, kuppar; BJ con il Targum (tupar) traduce: «rotta».

Is 28,20:Il profeta deve citare, qui, un proverbio popolare.

Is 28,23-29:La saggezza del coltivatore che pianta le sue sementi e le batte secondo la loro specie è una immagine della saggezza di Dio nella guida del suo popolo.

Is 28,25:grano e orzo: l'ebraico aggiunge niseman, parola sconosciuta, forse il nome di un altro cereale.

Is 28,27:il tribbio: traino munito di ruote taglienti o di selce, che serve a trebbiare il grano.