Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Proverbia 25


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VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Hæ quoque parabolæ Salomonis, quas transtulerunt viri Ezechiæ regis Juda.1 Anche questi sono proverbi di Salomone, raccolti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda.
2 Gloria Dei est celare verbum,
et gloria regum investigare sermonem.
2 È gloria di Dio nascondere le cose,
è gloria dei re investigarle.
3 Cælum sursum, et terra deorsum,
et cor regum inscrutabile.
3 I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità
e il cuore dei re sono inesplorabili.
4 Aufer rubiginem de argento,
et egredietur vas purissimum.
4 Togli le scorie dall’argento
e l’orafo ne farà un bel vaso;
5 Aufer impietatem de vultu regis,
et firmabitur justitia thronus ejus.
5 togli il malvagio dalla presenza del re
e il suo trono si stabilirà sulla giustizia.
6 Ne gloriosus appareas coram rege,
et in loco magnorum ne steteris.
6 Non darti arie davanti al re
e non metterti al posto dei grandi,
7 Melius est enim ut dicatur tibi : Ascende huc,
quam ut humilieris coram principe.
7 perché è meglio sentirsi dire: «Sali quassù»,
piuttosto che essere umiliato davanti a uno più importante.
Ciò che i tuoi occhi hanno visto,
8 Quæ viderunt oculi tui ne proferas in jurgio cito,
ne postea emendare non possis,
cum dehonestaveris amicum tuum.
8 non esibirlo troppo in fretta in un processo;
altrimenti che farai alla fine,
quando il tuo prossimo ti svergognerà?
9 Causam tuam tracta cum amico tuo,
et secretum extraneo ne reveles :
9 La tua causa discutila con il tuo vicino,
ma non rivelare il segreto altrui,
10 ne forte insultet tibi cum audierit,
et exprobrare non cesset.
Gratia et amicitia liberant :
quas tibi serva, ne exprobrabilis fias.
10 perché chi ti ascolta non ti biasimi
e il tuo discredito sarebbe irreparabile.
11 Mala aurea in lectis argenteis,
qui loquitur verbum in tempore suo.
11 Come mele d’oro su vassoio d’argento cesellato,
è una parola detta a suo tempo.
12 Inauris aurea, et margaritum fulgens,
qui arguit sapientem et aurem obedientem.
12 Come anello d’oro e collana preziosa
è un saggio che ammonisce un orecchio attento.
13 Sicut frigus nivis in die messis,
ita legatus fidelis ei qui misit eum :
animam ipsius requiescere facit.
13 Come il fresco di neve al tempo della mietitura
è un messaggero fedele per chi lo manda:
egli rinfranca l’animo del suo signore.
14 Nubes, et ventus, et pluviæ non sequentes,
vir gloriosus et promissa non complens.
14 Nuvole e vento, ma senza pioggia,
tale è l’uomo che si vanta di regali che non fa.
15 Patientia lenietur princeps,
et lingua mollis confringet duritiam.
15 Con la pazienza il giudice si lascia persuadere,
una lingua dolce spezza le ossa.
16 Mel invenisti : comede quod sufficit tibi,
ne forte satiatus evomas illud.
16 Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta,
per non esserne nauseato e poi vomitarlo.
17 Subtrahe pedem tuum de domo proximi tui,
nequando satiatus oderit te.
17 Metti di rado il piede in casa del tuo vicino,
perché, stanco di te, non ti prenda in odio.
18 Jaculum, et gladius, et sagitta acuta,
homo qui loquitur contra proximum suum falsum testimonium.
18 Mazza, spada e freccia acuta
è colui che depone il falso contro il suo prossimo.
19 Dens putridus, et pes lassus,
qui sperat super infideli in die angustiæ,
19 Quale dente cariato e quale piede slogato,
tale è l’appoggio del perfido nel giorno della sventura.
20 et amittit pallium in die frigoris.
Acetum in nitro,
qui cantat carmina cordi pessimo.
Sicut tinea vestimento, et vermis ligno,
ita tristitia viri nocet cordi.
20 Come chi toglie il mantello in un giorno di freddo
e come chi versa aceto su una piaga viva,
tale è colui che canta canzoni a un cuore afflitto.
21 Si esurierit inimicus tuus, ciba illum ;
si sitierit, da ei aquam bibere :
21 Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare,
se ha sete, dagli acqua da bere,
22 prunas enim congregabis super caput ejus,
et Dominus reddet tibi.
22 perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo
e il Signore ti ricompenserà.
23 Ventus aquilo dissipat pluvias,
et facies tristis linguam detrahentem.
23 La tramontana porta la pioggia,
la lingua maldicente provoca lo sdegno sul volto.
24 Melius est sedere in angulo domatis
quam cum muliere litigiosa et in domo communi.
24 È meglio abitare su un angolo del tetto,
che avere casa in comune con una moglie litigiosa.
25 Aqua frigida animæ sitienti,
et nuntius bonus de terra longinqua.
25 Come acqua fresca per una gola riarsa
è una buona notizia da un paese lontano.
26 Fons turbatus pede et vena corrupta,
justus cadens coram impio.
26 Fontana torbida e sorgente inquinata,
tale è il giusto che vacilla di fronte al malvagio.
27 Sicut qui mel multum comedit non est ei bonum,
sic qui scrutator est majestatis opprimetur a gloria.
27 Mangiare troppo miele non è bene,
né cercare onori eccessivi.
28 Sicut urbs patens et absque murorum ambitu,
ita vir qui non potest in loquendo cohibere spiritum suum.
28 Una città smantellata, senza mura,
tale è chi non sa dominare se stesso.