Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 7


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NOVA VULGATABIBBIA TINTORI
1 An ignoratis, fratres — scienti bus enim legem loquor — quia lex inhomine dominatur, quanto tempore vivit?1 Forse ignorate, o fratelli (siccome parlo con periti nella legge) che l'uomo è sotto l'impero della legge finché vive?
2 Nam quae sub viro est mulier, viventiviro alligata est lege; si autem mortuus fuerit vir, soluta est a lege viri.2 Così la donna inaritata è legata per legge al marito vivente; ma se le muore è sciolta dalla legge del marito.
3 Igitur, vivente viro, vocabitur adultera, si fuerit alterius viri; si autemmortuus fuerit vir, libera est a lege, ut non sit adultera, si fuerit alteriusviri.3 Infatti sarà chiamata adultera se, vivente il marito, starà con mi altro uomo; se poi le muore il marito, è liberata dalla legge del marito, in modo da non essere adultera, dato che stia con altro nomo.
4 Itaque, fratres mei, et vos mortificati estis legi per corpus Christi,ut sitis alterius, eius qui ex mortuis suscitatus est, ut fructificaremus Deo.4 Così, anche voi, miei fratelli, siete morti alla legge pel corpo di Cristo, per appartenere ad un altro, che è risuscitato da morte, affinchè portiamo dei frutti a Dio.
5 Cum enim essemus in carne, passiones peccatorum, quae per legem sunt,operabantur in membris nostris, ut fructificarent morti;5 Mentre vivevamo secondo la carne, le passioni peccaminose, occasionate dalla legge, agivano nelle nostre membra in maniera da produrre frutti per ia morte.
6 nunc autem solutisumus a lege, mortui ei, in qua detinebamur, ita ut serviamus in novitateSpiritus et non in vetustate litterae.
6 Ma ora siamo stati liberati dalla legge, essendo morti alla legge che ci legava, e possiamo servire Dio secondo il nuovo spirito e non secondo l'antiquata lettera.
7 Quid ergo dicemus? Lex peccatum est? Absit! Sed peccatum non cognovi, nisi perlegem; nam concupiscentiam nescirem, nisi lex diceret: “ Non concupisces ”.7 Che diremo dunque? La legge è peccato? No, certamente. Ma io non ho conosciuto il peccato se non per mezzo della legge. Infatti non avrei conosciuto la concupiscenza se la legge non avesse detto: Non desiderare.
8 Occasione autem accepta, peccatum per mandatum operatum est in me omnemconcupiscentiam; sine lege enim peccatum mortuum erat.8 Ma il peccato, presa l'occasione da quel comandamento, fé' nascere in me ogni sorta di concupiscenza; mentre senza la legge il peccato non esisteva.
9 Ego autem vivebam sinelege aliquando; sed, cum venisset mandatum, peccatum revixit,9 Io poi una volta vivevo senza legge; ma, venuto il comandamento, ebbe vita il peccato,
10 ego autemmortuus sum; et inventum est mihi mandatum, quod erat ad vitam, hoc esse admortem;10 ed io morii, ed il comandamento che doveva darmi la vita mi risultò cagione di morte.
11 nam peccatum, occasione accepta, per mandatum seduxit me et per illudoccidit.11 Perchè il peccato, presa l'occasione dal comandamento, mi sedusse, e per mezzo di esso mi diè la morte.
12 Itaque lex quidem sancta, et mandatum sanctum et iustum et bonum.12 E santa dunque la legge, e santo e giusto e buono il comandamento.
13 Quod ergo bonum est, mihi factum est mors? Absit! Sed peccatum, ut appareatpeccatum, per bonum mihi operatum est mortem; ut fiat supra modum peccanspeccatum per mandatum.
13 Una cosa buona m'è dunque divenuta causa di morte? Non può essere. Ma il peccato, per apparire peccato, mi ha data la morte per mezzo d'una cosa buona, in modo da mostrarsi estremamente colpevole attraverso il precetto.
14 Scimus enim quod lex spiritalis est; ego autem carnalis sum, venumdatus subpeccato.14 Noi sappiamo di fatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto e soggetto al peccato.
15 Quod enim operor, non intellego; non enim, quod volo, hoc ago, sedquod odi, illud facio.15 Io non so quello che faccio: non fo il bene che voglio, ma il male che odio.
16 Si autem, quod nolo, illud facio, consentio legiquoniam bona.16 Or se faccio quel che non voglio, riconosco che la legge è buona;
17 Nunc autem iam non ego operor illud, sed, quod habitat in me,peccatum.17 però in questo caso non sono io che opero, ma il peccato che abita in me.
18 Scio enim quia non habitat in me, hoc est in carne mea, bonum; namvelle adiacet mihi, operari autem bonum, non!18 Difatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: è in me certamente la volontà di fare il bene, ma non trovo la via di compierlo,
19 Non enim, quod volo bonum,facio, sed, quod nolo malum, hoc ago.19 poiché, non il bene che voglio io fo, ma il male che non voglio quello io faccio.
20 Si autem, quod nolo, illud facio, iamnon ego operor illud, sed, quod habitat in me, peccatum.20 Or se io fo quello che non voglio, non son più io che lo faccio, ma il peccato che abita in me.
21 Invenio igitur hanclegem volenti mihi facere bonum, quoniam mihi malum adiacet.21 Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male mi è già a lato.
22 Condelector enimlegi Dei secundum interiorem hominem;22 Infatti, mi diletto nella legge di Dio, secondo l'uomo interiore;
23 video autem aliam legem in membris meisrepugnantem legi mentis meae et captivantem me in lege peccati, quae est inmembris meis.
23 ma vedo nelle mie membra un'altra legge che si oppone alla legge della mia mente, e mi fa schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra.
24 Infelix ego homo! Quis me liberabit de corpore mortis huius?24 Oh, me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?
25 Gratias autemDeo per Iesum Christum Dominum nostrum! Igitur ego ipse mente servio legi Dei,carne autem legi peccati.
25 La grazia di Dio per Gesù Cristo Signor nostro. Dunque io stesso colla mente servo alla legge di Dio, colla carne invece alla legge del peccato.