Scrutatio

Mercoledi, 1 maggio 2024 - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi)

Esodo 34


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NOVA VULGATADIODATI
1 Dixitque Dominus ad Moy sen: “ Praecide tibi duas ta bulas lapideas instar priorum, et scribam super eas verba, quae habuerunt tabulae, quas fregisti.1 E IL Signore disse a Mosè: Tagliati due tavole di pietra, simili alle primiere; e io scriverò in su quelle tavole la parole ch’erano in su le primiere che tu spezzasti.
2 Esto paratus mane, ut ascendas statim in montem Sinai; stabisque mihi super verticem montis.2 E sii presto domattina, e sali la mattina in sul monte di Sinai, e presentati quivi davanti a me, in su la sommità del monte.
3 Nullus ascendat tecum, nec videatur quispiam per totum montem; oves quoque et boves non pascantur e contra ”.3 E non salga teco alcuno, nè anche si vegga alcuno in tutto il monte, nè anche pasturi alcun bestiame, minuto o grosso, dirincontro a questo monte.
4 Excidit ergo duas tabulas lapideas, quales antea fuerant; et de nocte consurgens ascendit in montem Sinai, sicut praeceperat ei Dominus, portans secum tabulas.
4 Mosè adunque tagliò due tavole di pietra, simili alle primiere; e si levò la mattina seguente a buon’ora, e salì in sul monte di Sinai; come il Signore gli avea comandato; e prese in mano quelle due tavole di pietra
5 Cumque descendisset Dominus per nubem, stetit cum eo vocans in nomine Domini.5 E il Signore scese nella nuvola, e si fermò quivi con lui, e gridò: Il Nome del Signore.
6 Et transiens coram eo clamavit: “ Dominus, Dominus Deus, misericors et clemens, patiens et multae miserationis ac verax,6 Il Signore adunque passò davanti a lui, e gridò: Il Signore, il Signore, l’Iddio pietoso e misericordioso, lento all’ira, e grande in benignità e verità;
7 qui custodit misericordiam in milia, qui aufert iniquitatem et scelera atque peccata, nihil autem impunitum sinit, qui reddit iniquitatem patrum in filiis ac nepotibus in tertiam et quartam progeniem ”.7 che osserva la benignità in mille generazioni; che perdona l’iniquità, il misfatto, e il peccato: il quale altresì non assolve punto il colpevole; anzi fa punizione della iniquità de’ padri sopra i figliuoli, e sopra i figliuoli de’ figliuoli, fino alla terza e alla quarta generazione.
8 Festinusque Moyses curvatus est pronus in terram et adorans8 E Mosè subito s’inchinò a terra, e adorò.
9 ait: “ Si inveni gratiam in conspectu tuo, Domine, obsecro, ut gradiaris nobiscum; populus quidem durae cervicis est, sed tu auferes iniquitates nostras atque peccata nosque possidebis ”.
9 E disse: Deh! Signore; se io ho trovata grazia davanti agli occhi tuoi, venga ora il Signore nel mezzo di noi; questo popolo è veramente un popolo di collo duro; ma tu, perdonaci le nostre iniquità e il nostro peccato, e possedici
10 Respondit Dominus: “ Ego inibo pactum coram universo populo tuo; mirabilia faciam, quae numquam visa sunt super totam terram nec in ullis gentibus, ut cernat cunctus populus, in cuius es medio, opus Domini terribile, quod facturus sum tecum.
10 E il Signore disse: Ecco, io fo patto nel cospetto di tutto il tuo popolo; io farò maraviglie, quali non furono mai create in tutta la terra, nè fra alcuna nazione; e tutto il popolo, nel mezzo del quale tu sei, vedrà l’opera del Signore; conciossiachè quello che io farò teco sia cosa tremenda.
11 Observa cuncta, quae hodie mando tibi: ego ipse eiciam ante faciem tuam Amorraeum et Chananaeum et Hetthaeum, Pherezaeum quoque et Hevaeum et Iebusaeum.11 Osserva quello che oggi ti comando. Ecco, io scaccerò d’innanzi a te gli Amorrei, e i Cananei, e gl’Hittei e i Ferezei, e gli Hivvei, e i Gebusei.
12 Cave, ne umquam cum habitatoribus terrae, quam intraveris, iungas amicitias, quae tibi sint in ruinam;12 Guardati che tu non faccia lega con gli abitanti del paese, nel qual tu entrerai; che talora essi non ti sieno in laccio nel mezzo di te.
13 sed aras eorum destrue, confringe lapides palosque succide.
13 Anzi disfate i loro altari, e spezzate le loro statue, e tagliate i lor boschi.
14 Noli adorare deum alienum: Dominus Zelotes nomen eius, Deus est aemulator.14 Perciocchè tu non hai da adorare altro dio; conciossiachè il nome del Signore sia: Il Geloso; egli è un Dio geloso.
15 Ne ineas pactum cum hominibus illarum regionum, ne, cum fornicati fuerint cum diis suis et sacrificaverint eis, vocet te quispiam, et comedas de immolatis.15 Guardati dunque che tu non faccia lega con gli abitanti di quel paese; che talora, quando essi fornicheranno dietro a’ lor dii, e sacrificheranno loro, non ti chiamino, e tu non mangi de’ lor sacrificii.
16 Nec uxorem de filiabus eorum accipies filiis tuis, ne, postquam ipsae fuerint fornicatae cum diis suis, fornicari faciant et filios tuos in deos suos.
16 E non prenda delle lor figliuole per li tuoi figliuoli; e ch’esse, fornicando dietro a’ lor dii, non facciano parimente fornicare i tuoi figliuoli dietro agl’iddii loro.
17 Deos conflatiles non facies tibi.
17 Non farti alcun dio di getto
18 Sollemnitatem Azymorum custodies: septem diebus vesceris azymis, sicut praecepi tibi, in tempore constituto mensis Abib; mense enim verni temporis egressus es de Aegypto.
18 Osserva la festa solenne degli Azzimi; mangia azzimi sette giorni, come io ti ho comandato, nel tempo ordinato del mese di Abib; conciossiachè nel mese di Abib tu sii uscito di Egitto.
19 Omne, quod aperit vulvam generis masculini, meum erit; de cuncto grege tuo tam de bobus quam de ovibus meum erit.19 Tutto quello che apre la matrice è mio; e di tutto il tuo bestiame sarà fatta offerta per ricordanza, cioè: dei primi parti del tuo minuto e del tuo grosso bestiame.
20 Primogenitum asini redimes ove, sin autem nec pretium pro eo dederis, franges cervicem eius. Primogenitum filiorum tuorum redimes; nec apparebis in conspectu meo vacuus.
20 Ma riscatta con un agnello, o con un capretto, il primogenito dell’asino; e se pur tu non lo riscatti, fiaccagli il collo; riscatta ogni primogenito d’infra i tuoi figliuoli; e non comparisca alcuno davanti a me vuoto.
21 Sex diebus operaberis, die septimo cessabis etiam arare et metere.
21 Lavora sei giorni, e riposati al settimo giorno; riposati eziandio nel tempo dell’arare e del mietere.
22 Sollemnitatem Hebdomadarum facies tibi in primitiis frugum messis tuae triticeae et sollemnitatem Collectae, quando, redeunte anni tempore, cuncta conduntur.
22 Celebra ancora la festa solenne delle Settimane, ch’è la festa delle primizie della mietitura del grano; e parimente la festa solenne della ricolta de’ frutti, all’uscita dell’anno.
23 Tribus temporibus anni apparebit omne masculinum tuum in conspectu omnipotentis Domini, Dei Israel.23 Tre volte l’anno comparisca ogni maschio tuo davanti alla faccia del Signore, dell’Eterno Signore Iddio d’Israele.
24 Cum enim tulero gentes a facie tua et dilatavero terminos tuos, nullus insidiabitur terrae tuae, ascendente te et apparente in conspectu Domini Dei tui ter in anno.
24 Perciocchè io scaccerò le genti d’innanzi a te, e allargherò i tuoi confini; e quando tu salirai per comparir davanti alla faccia del Signore Iddio tuo, tre volte l’anno, niuno sarà mosso da cupidità per assalire il tuo paese.
25 Non immolabis super fermento sanguinem hostiae meae; neque residebit mane de victima sollemnitatis Paschae.
25 Scannando il mio sacrificio, non ispandere il sangue di esso con pan lievitato; e non sia il sacrificio della festa della Pasqua guardato la notte infino alla mattina.
26 Primitias frugum terrae tuae afferes in domum Domini Dei tui.
Non coques haedum in lacte matris suae ”.
26 Porta nella Casa del Signore Iddio tuo le primizie de’ primi frutti della tua terra. Non cuocere il capretto nel latte di sua madre.
27 Dixitque Dominus ad Moysen: “ Scribe tibi verba haec, quibus et tecum et cum Israel pepigi foedus ”.
27 Poi il Signore disse a Mosè: Scrivi queste parole, perciocchè su queste parole io ho fatto patto teco e con Israele
28 Fuit ergo ibi cum Domino quadraginta dies et quadraginta noctes; panem non comedit et aquam non bibit et scripsit in tabulis verba foederis, decem verba.
28 E Mosè stette quivi col Signore quaranta giorni e quaranta notti; senza mangiar pane, nè bere acqua; e il Signore scrisse sopra quelle tavole le parole del patto, le dieci parole.
29 Cumque descenderet Moyses de monte Sinai, tenebat duas tabulas testimonii et ignorabat quod resplenderet cutis faciei suae ex consortio sermonis Domini.29 Ora, quando Mosè scese dal monte di Sinai, avendo le due Tavole della Testimonianza in mano, mentre scendeva dal monte, egli non sapeva che la pelle del suo viso era divenuta risplendente, mentre egli parlava col Signore.
30 Videntes autem Aaron et filii Israel resplendere cutem faciei Moysi, timuerunt prope accedere;30 Ed Aaronne e tutti i figliuoli d’Israele riguardarono Mosè; ed ecco, la pelle del suo viso risplendeva; onde temettero di accostarsi a lui.
31 vocatique ab eo reversi sunt tam Aaron quam principes synagogae. Et postquam locutus est ad eos,31 Ma Mosè il chiamò; ed Aaronne e tutti i principali ritornarono a lui alla raunanza; e Mosè parlò loro.
32 venerunt ad eum etiam omnes filii Israel; quibus praecepit cuncta, quae audierat a Domino in monte Sinai.
32 E, dopo questo, tutti i figliuoli d’Israele si accostarono, ed egli comandò loro tutte le cose che il Signore gli avea dette nel monte di Sinai.
33 Impletisque sermonibus, posuit velamen super faciem suam,33 E quando ebbe finito di parlar con loro, egli si mise un velo in sul viso.
34 quod ingressus ad Dominum et loquens cum eo auferebat, donec exiret; et tunc loquebatur ad filios Israel omnia, quae sibi fuerant imperata.34 E quando Mosè veniva davanti alla faccia del Signore, per parlar con lui, si toglieva il velo, finchè uscisse fuori; poi, come era uscito, diceva a’ figliuoli d’Israele ciò che gli era comandato.
35 Qui videbant cutem faciei Moysi resplendere, sed operiebat ille rursus faciem suam, donec ingressus loqueretur cum eo.
35 E i figliuoli d’Israele, riguardando la faccia di Mosè, vedevano che la pelle del suo viso risplendeva. Poi egli si rimetteva il velo in sul viso, finchè entrasse a parlar col Signore