Esodo 24
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1 Respondens autem Eliphaz Themanites dixit: | 1 - Prese allora a parlare Elifaz il Temanita e disse: |
2 “ Si coeperimus loqui tibi, forsitan moleste accipies; sed conceptum sermonem tenere quis poterit? | 2 «Se ti rivolgessimo la parola, ne saresti turbato? Eppur chi potrebbe trattenere un discorso spontaneo? |
3 Ecce, docuisti multos et manus lassas roborasti; | 3 Ecco, tu hai dato ammonizione a molti, e mani fiaccate hai rafforzate: |
4 vacillantes confirmaverunt sermones tui, et genua trementia confortasti. | 4 i tuoi discorsi sostennero i vacillanti, e le ginocchia tremanti tu hai raffermate; |
5 Nunc autem venit super te plaga, et defecisti; tetigit te, et conturbatus es. | 5 ma adesso che il flagello ti ha raggiunto, vieni meno, ti ha toccato e sei sbigottito. |
6 Nonne timor tuus est fiducia tua, spes tua est perfectio viarum tuarum? | 6 Ov'è dunque la tua religiosità, la tua fortezza, la tua pazienza e la perfezione della tua condotta? |
7 Recordare, obsecro te, quis umquam innocens periit, aut quando recti deleti sunt? | 7 Ricordati, ti prego, chi mai fu innocente e perì? o quando mai i retti furono distrutti? |
8 quin potius vidi eos, qui operantur iniquitatem et seminant dolores et metunt eos, | 8 Al contrario, io ho visto che quei che arano l'iniquitàe seminano i delitti, li mietono pure; |
9 flante Deo perisse, et spiritu irae eius esse consumptos. | 9 pel soffio di Dio essi periscono, dall'alito dell'ira sua sono distrutti. |
10 Rugitus leonis et vox leaenae et dentes catulorum leonum contriti sunt. | 10 Il ruggito del leone e la voce della leonessa [cessò], e i denti dei leoncelli furono spezzati; |
11 Leo periit, eo quod non haberet praedam, et catuli leonis dissipati sunt. | 11 la tigre venne meno per mancanza di preda, e i nati del leone finirono dispersi. |
12 Porro ad me furtive verbum delatum est, et suscepit auris mea sussurrum eius. | 12 Invero, un'arcana parola a me fu rivolta, e furtivamente percepì il mio orecchio il suo sussurro; |
13 In horrore visionis nocturnae, quando solet sopor occupare homines, | 13 nel segreto di visione notturna, quando un sopore suole incombere sugli uomini, |
14 pavor tenuit me et tremor, et omnia ossa mea perterrita sunt. | 14 uno spavento m'incolse ed un tremito, e tutte l'ossa mie ne furono scosse; |
15 Et cum spiritus, me praesente, transiret, inhorruerunt pili carnis meae. | 15 e, passando innanzi a me un alito, inorridirono i peli della mia carne, |
16 Stetit quidam, cuius non agnoscebam vultum, imago coram oculis meis, et vocem quasi aurae lenis audivi: | 16 ristetteuno che non conobbi al sembiante, un'immagine mi fu davanti agli occhied una voce quasi di bisbiglio udii: |
17 “Numquid homo Dei comparatione iustificabitur, aut factore suo purior erit vir?”. | 17 - Può forse l'uomo esser giusto in confronto con Dio, e più del suo Fattore sarà puro il mortale? |
18 Ecce, in servis suis fiduciam non habet et in angelis suis reperit pravitatem. | 18 Ecco, quei che lo servono non sono stimati [puri], e negli angeli suoi trova manchevolezza: |
19 Quanto magis hi, qui habitant domosluteas, quorum fundamentum est in pulvere. Consumentur velut tinea! | 19 quanto più quei che abitano case di creta, quei che hanno per fondamento la polvere, saranno consunti come da tignuola? |
20 De mane usque ad vesperam succidentur et, quia nullus intellegit, in aeternum peribunt. | 20 Fra mattina e sera saranno stroncati; e poichè nessuno riflette periranno in eterno. |
21 Nonne evulsum est reliquum eorum ab eis? Morientur, et non in sapientia. | 21 Verrà in essi strappata la fune della loro [esistenza], e moriranno, ma senza sapienza. |