Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 5


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 2008
1 Imperocchè ci è noto, che ove la terrestre casa di questo nostro tabernacolo venga a distogliersi, un edificio abbiamo da Dio, una casa non manofatta, eterna ne' cieli.1 Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli.
2 Imperocché per questo ancor sospiriamo, bramando di essere sopravvestiti del nostro abitacolo, che è celeste:2 Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste
3 Se però siam trovati non ignudi, ma vestiti.3 purché siamo trovati vestiti, non nudi.
4 Imperocché noi, che siamo in questo tabernacolo, sospiriamo aggravati: atteso che non vogliamo essere spogliati, ma sopravvestiti; affinchè quello, che è mortale, sia assorto dalla vita.4 In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.
5 Or colui, che per questo stesso ci formò, è Dio, il quale eziandio ci ha data la caparra dello Spirito.5 E chi ci ha fatti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra dello Spirito.
6 Pieni perciò sempre di fidanza, e conoscendo che mentre siamo nel corpo, siamo lontani dal Signore:6 Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo –
7 (Dappoiché per fede camminiamo, non per visione).7 camminiamo infatti nella fede e non nella visione –,
8 Pieni di fidanza abbiamo questa buona volontà di di partirci dal corpo, ed essere presenti al Signore.8 siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore.
9 E per questo con ogni studio cerchiamo di piacere a lui sia come pellegrini, sia come ripatriati.9 Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi.
10 Imperocché è necessario per tutti noi di comparire davanti al tribunale di Cristo, affinchè ciascheduno ne riporti quel, che è dovuto al corpo, secondo che ha fatto o il bene, o il male.10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.
11 Sapendo adunque, come è da temersi il Signore, ne persuadiamo gli uomini, ma siamo cogniti a Dio. E spero, che siamo cogniti anche alle vostre coscienze.11 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini. A Dio invece siamo ben noti; e spero di esserlo anche per le vostre coscienze.
12 Noi non ci lodiamo di nuovo presso di voi, ma diamo a voi occasione di gloriarvi per riguardo a noi: affinchè abbiate che dire a coloro, i quali si gloriano nella faccia, e non nel cuore.12 Non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo occasione di vantarvi a nostro riguardo, affinché possiate rispondere a coloro il cui vanto è esteriore, e non nel cuore.
13 Conciossiachè se siamo fuori di noi, (lo siamo) per Iddio: se siamo di mente sana, (lo siamo) per voi.13 Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi.
14 Imperocché la carità di Cristo ci stringe: considerando noi questo, che se uno è morto per tutti, adunque tutti sono morti:14 L’amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti.
15 E per tutti Cristo mori: onde quegli, che vivono, già non vivono per loro stessi, ma per colui, che per essi morì, e risuscitò.15 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro.
16 Noi pertanto non conosciamo ormai alcuno secondo la carne. E se abbiam conosciuto Cristo secondo la carne: ora però più nol conosciamo.16 Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così.
17 Se alcuno pertanto è in Cristo, egli è nuova creatura: le vecchie cose sono passate: ecco che tolte le cose sono rinnovellate.17 Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
18 Ma il tutto da Dio, il quale ci ha a se riconciliati per Cristo, ed ha dato a noi il ministero della riconciliazione.18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
19 Dappoiché Iddio era, che riconciliava con seco il mondo in Cristo, non imputando ad essi i loro delitti, ed egli ha incaricati noi della parola di riconciliazione.19 Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
20 Facciamo adunque le veci di ambasciadori per Cristo, quasi esortandovi Dio per mezzo di noi. Vi scongiuriamo per Cristo, riconciliatevi con Dio;20 In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
21 Il quale fece per noi peccato colui, che non conobbe peccato, affinchè noi diventassimo in lui giustizia di Dio.21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.