Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 5


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 1974
1 Imperocchè ci è noto, che ove la terrestre casa di questo nostro tabernacolo venga a distogliersi, un edificio abbiamo da Dio, una casa non manofatta, eterna ne' cieli.1 Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli.
2 Imperocché per questo ancor sospiriamo, bramando di essere sopravvestiti del nostro abitacolo, che è celeste:2 Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste:
3 Se però siam trovati non ignudi, ma vestiti.3 a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi.
4 Imperocché noi, che siamo in questo tabernacolo, sospiriamo aggravati: atteso che non vogliamo essere spogliati, ma sopravvestiti; affinchè quello, che è mortale, sia assorto dalla vita.4 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.
5 Or colui, che per questo stesso ci formò, è Dio, il quale eziandio ci ha data la caparra dello Spirito.5 È Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.
6 Pieni perciò sempre di fidanza, e conoscendo che mentre siamo nel corpo, siamo lontani dal Signore:6 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore,
7 (Dappoiché per fede camminiamo, non per visione).7 camminiamo nella fede e non ancora in visione.
8 Pieni di fidanza abbiamo questa buona volontà di di partirci dal corpo, ed essere presenti al Signore.8 Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore.
9 E per questo con ogni studio cerchiamo di piacere a lui sia come pellegrini, sia come ripatriati.9 Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi.
10 Imperocché è necessario per tutti noi di comparire davanti al tribunale di Cristo, affinchè ciascheduno ne riporti quel, che è dovuto al corpo, secondo che ha fatto o il bene, o il male.10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.

11 Sapendo adunque, come è da temersi il Signore, ne persuadiamo gli uomini, ma siamo cogniti a Dio. E spero, che siamo cogniti anche alle vostre coscienze.11 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze.
12 Noi non ci lodiamo di nuovo presso di voi, ma diamo a voi occasione di gloriarvi per riguardo a noi: affinchè abbiate che dire a coloro, i quali si gloriano nella faccia, e non nel cuore.12 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore.
13 Conciossiachè se siamo fuori di noi, (lo siamo) per Iddio: se siamo di mente sana, (lo siamo) per voi.13 Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi.
14 Imperocché la carità di Cristo ci stringe: considerando noi questo, che se uno è morto per tutti, adunque tutti sono morti:14 Poiché l'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti.
15 E per tutti Cristo mori: onde quegli, che vivono, già non vivono per loro stessi, ma per colui, che per essi morì, e risuscitò.15 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.
16 Noi pertanto non conosciamo ormai alcuno secondo la carne. E se abbiam conosciuto Cristo secondo la carne: ora però più nol conosciamo.16 Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così.
17 Se alcuno pertanto è in Cristo, egli è nuova creatura: le vecchie cose sono passate: ecco che tolte le cose sono rinnovellate.17 Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
18 Ma il tutto da Dio, il quale ci ha a se riconciliati per Cristo, ed ha dato a noi il ministero della riconciliazione.18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
19 Dappoiché Iddio era, che riconciliava con seco il mondo in Cristo, non imputando ad essi i loro delitti, ed egli ha incaricati noi della parola di riconciliazione.19 È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
20 Facciamo adunque le veci di ambasciadori per Cristo, quasi esortandovi Dio per mezzo di noi. Vi scongiuriamo per Cristo, riconciliatevi con Dio;20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
21 Il quale fece per noi peccato colui, che non conobbe peccato, affinchè noi diventassimo in lui giustizia di Dio.21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.