Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Geremia 48


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1Su Moab.
Così dice il Signore degli eserciti,
Dio di Israele:
"Guai a Nebo poiché è devastata,
piena di vergogna e catturata è Kiriatàim;
sente vergogna, è abbattuta la roccaforte.
2Non esiste più la fama di Moab;
in Chesbòn tramano contro di essa:
Venite ed eliminiamola dalle nazioni.
Anche tu, Madmèn, sarai demolita,
la spada ti inseguirà.
3Una voce, un grido da Coronàim:
Devastazione e rovina grande!
4Abbattuto è Moab,
le grida si fanno sentire fino in Zoar.
5Su per la salita di Luchìt vanno piangendo,
giù per la discesa di Coronàim
si ode un grido di disfatta.
6Fuggite, salvate la vostra vita!
Siate come l'asino selvatico nel deserto.
7Poiché hai posto la fiducia
nelle tue fortezze e nei tuoi tesori,
anche tu sarai preso e Camos andrà in esilio
insieme con i suoi sacerdoti e con i suoi capi.
8Il devastatore verrà contro ogni città;
nessuna città potrà scampare.
Sarà devastata la valle e la pianura desolata,
come dice il Signore.
9Date ali a Moab,
perché dovrà prendere il volo.
Le sue città diventeranno un deserto,
perché non vi sarà alcun abitante.
10Maledetto chi compie fiaccamente l'opera del Signore,
maledetto chi trattiene la spada dal sangue!
11Moab era tranquillo fin dalla giovinezza,
riposava come vino sulla sua feccia,
non è stato travasato di botte in botte,
né è mai andato in esilio;
per questo gli è rimasto il suo sapore,il suo profumo non si è alterato.
12Per questo, ecco, giorni verranno
- dice il Signore -
nei quali gli manderò travasatori a travasarlo,
vuoteranno le sue botti
e frantumeranno i suoi otri.

13Moab si vergognerà di Camos come la casa di Israele si è vergognata di Betel, oggetto della sua fiducia.

14Come potete dire:
Noi siamo uomini prodi
e uomini valorosi per la battaglia?
15Il devastatore di Moab sale contro di lui,
i suoi giovani migliori scendono al macello -
dice il re il cui nome è Signore degli eserciti.
16È vicina la rovina di Moab,
la sua sventura avanza in gran fretta.
17Compiangetelo, voi tutti suoi vicini
e tutti voi che conoscete il suo nome;
dite: Come si è spezzata la verga robusta,
quello scettro magnifico?
18Scendi dalla tua gloria, siedi sull'arido suolo,
o popolo che abiti a Dibon;
poiché il devastatore di Moab è salito contro di te,
egli ha distrutto le tue fortezze.
19Sta' sulla strada e osserva,
tu che abiti in Aroer.Interroga il fuggiasco e lo scampato,
domanda: Che cosa è successo?
20Moab prova vergogna, è in rovina;
urlate, gridate,
annunziate sull'Arnon
che Moab è devastato.
21È arrivato il giudizio per la regione dell'altipiano, per Colòn, per Iaaz e per Mefàat,22per Dibon, per Nebo e per Bet-Diblatàim,23per Kiriatàim, per Bet-Gamùl e per Bet-Meòn,24per Kiriòt e per Bozra, per tutte le città della regione di Moab, lontane e vicine.
25È infranta la potenza di Moab
ed è rotto il suo braccio.

26Inebriatelo, perché si è levato contro il Signore, e Moab si rotolerà nel vomito e anch'esso diventerà oggetto di scherno.27Non è stato forse Israele per te oggetto di scherno? Fu questi forse sorpreso fra i ladri, dato che quando parli di lui scuoti sempre la testa?
28Abbandonate le città e abitate nelle rupi,
abitanti di Moab,
siate come la colomba che fa il nido
nelle pareti d'una gola profonda.
29Abbiamo udito l'orgoglio di Moab,
il grande orgoglioso,
la sua superbia, il suo orgoglio, la sua alterigia,
l'altezzosità del suo cuore.

30Conosco bene la sua tracotanza - dice il Signore - l'inconsistenza delle sue chiacchiere, le sue opere vane.31Per questo alzo un lamento su Moab, grido per tutto Moab, gemo per gli uomini di Kir-Cheres.

32Io piango per te come per Iazèr,
o vigna di Sibma!
I tuoi tralci arrivavano al mare,
giungevano fino a Iazèr.
Sulle tue frutta e sulla tua vendemmia
è piombato il devastatore.
33Sono scomparse la gioia e l'allegria
dai frutteti e dalla regione di Moab.
È sparito il vino nei tini,
non pigia più il pigiatore,
il canto di gioia non è più canto di gioia.

34Delle grida di Chesbòn e di Elealè si diffonde l'eco fino a Iacaz; da Zoar si odono grida fino a Coronàim e a Eglat-Selisià, poiché le acque di Nimrìm son diventate una zona desolata.35Io farò scomparire in Moab - dice il Signore - chi sale sulle alture e chi brucia incenso ai suoi dèi.36Perciò il mio cuore per Moab geme come i flauti, il mio cuore geme come i flauti per gli uomini di Kir-Cheres, essendo venute meno le loro scorte.37Poiché ogni testa è rasata, ogni barba è tagliata; ci sono incisioni su tutte le mani e tutti hanno i fianchi cinti di sacco.38Sopra tutte le terrazze di Moab e nelle sue piazze è tutto un lamento, perché io ho spezzato Moab come un vaso senza valore. Parola del Signore.39Come è rovinato! Gridate! Come Moab ha voltato vergognosamente le spalle! Moab è diventato oggetto di scherno e di orrore per tutti i suoi vicini.

40Poiché così dice il Signore:
Ecco, come l'aquila egli spicca il volo
e spande le ali su Moab.
41Le città son prese, le fortezze sono occupate.
In quel giorno il cuore dei prodi di Moab
sarà come il cuore di donna nei dolori del parto.
42Moab è distrutto, ha cessato d'essere popolo,
perché si è insuperbito contro il Signore.
43Terrore, trabocchetto, tranello
cadranno su di te, abitante di Moab.
Oracolo del Signore.
44Chi sfugge al terrore cadrà nel trabocchetto;
chi risale dal trabocchetto
sarà preso nel tranello,
perché io manderò sui Moabiti tutto questo
nell'anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
45All'ombra di Chesbòn si fermano
spossati i fuggiaschi,
ma un fuoco esce da Chesbòn,una fiamma dal palazzo di Sicòn
e divora le tempie di Moab
e il cranio di uomini turbolenti.
46Guai a te, Moab,
sei perduto, popolo di Camos,
poiché i tuoi figli sono condotti schiavi,
le tue figlie portate in esilio.
47Ma io cambierò la sorte di Moab
negli ultimi giorni.
Oracolo del Signore".
Qui finisce il giudizio su Moab.

Note:

Ger 48:E' difficile discernere il nucleo primitivo di questo oracolo, il cui testo utilizza parecchi passi biblici: Is 15-16 Nm 21,27-30; Nm 24,17 . Ha potuto essere pronunziato dopo il 605 (cf. Ger 25,21) o dopo il 593 (cf. Ger 27,3) o dopo il 587 (cf. Ez 25,8-11).

Ger 48,1:Moab è a sud di Ammon, in Transgiordania; qui si ricordano: il monte Nebo (Dt 34,1); Kiriatàim, forse verso il Khirbet el-Quraijat, a sud-ovest di Madaba; Chesbòn, oggi Chesbàn, 12 km a nord di Madaba, e il cui nome qui fa un gioco di parole con hashab, «tramare»; Madmèn, oggi Khirbet Dimna, 12 km a nord di Kerak, che fa un gioco di parole con damam, «essere ridotto al silenzio»; Coronàim, verosimilmente a est del paese, ai confini con il deserto; Luchìt di localizzazione incerta, deve situarsi probabilmente verso ovest; infine se, con il greco, nel v 4b si legge; «annunziatelo fino a Zoar» (a sud del mar Morto, cf. Gen 14,2; Gen 14,8), si comprende facilmente che lo spavento provocato dall'invasione si impadronisce del paese in tutta la sua estensione.

Ger 48,5:Su per la salita di Luchìt vanno piangendo: BJ traduce: «Sì, la salita di Luchìt, la si sale piangendo»; «la (si sale)», bo, conget. (cf. Is 15,5); il TM ripete la parola «pianto», beki.

Ger 48,6:l'asino selvatico: `arod, con i LXX; il TM ha: `aro`er, «tamerice».

Ger 48,7:Camos: Dio nazionale dei moabiti (vv 13 e 46; cf. Nm 21,29; 1Re 11,7; 1Re 11,33).

Ger 48,9:ali: la parola ebraica cic significa normalmente «fiore»; forse abbiamo qui un senso inusitato di questa parola, a meno che non si debba leggere nòcah, «piumaggio», «ali» (cf. Ez 17,3; Gb 39,13). Il greco ha letto cijjûn, «tomba», e traduce: «date una tomba a Moab perché essa è devastata».

Ger 48,11:Moab, regione di vigneti (cf. vv 32-33), era rinomato per i suoi vini.

Ger 48,13:Betel è il nome di un grande santuario del nord, che dopo lo scisma divenne rivale di quello di Gerusalemme (cf. 1Re 18,29; Am 7,13); ma è anche un nome divino nel culto eterodosso della colonia giudaica di Elefantina.

Ger 48,18:siedi sull'arido suolo: alla lettera: «siedi nella sete». - Dibon, oggi Diban, circa 5 km a nord-ovest di Aroer (v 19), oggi Arair, sull'Arnon. E a Diban che fu scoperta la stele di Mesha, re di Moab (2Re 3,4+).

Ger 48,19:lo scampato: con le versioni; il TM ha: «la scampata». - La risposta è data nei vv 20.25 (dove «oracolo del Signore», omesso dai LXX, è forse una glossa) e 28; i brani in prosa sono commenti.

Ger 48,24:La maggior parte delle città nominate in questi vv sono di incerta identificazione. Del resto questa lunga enumerazione ha soltanto lo scopo di esprimere con efficacia l'ampiezza della sventura.

Ger 48,31-32:Kir-Cheres, «muro di cocci», è qui un soprannome per Kir-Moab antica capitale dei moabiti, oggi Kerak. Iazèr, probabilmente Khirbet Jazzir, a nord della regione di Moab. - Sibma, tra Chesbòn (v 2) e il Nebo; il mare, che qui si immagina raggiunto dai tralci di Sibma, è il mar Morto, a ovest.

Ger 48,33:il pigiatore: con le versioni, il TM ha: «il grido di gioia». - il canto di gioia non è più canto di gioia: con il TM; BJ traduce: «il canto... non risuona più» «risuona», supponendo herim o jehuddad, forma non attestata della parola hedad, «canto di gioia», che il TM ripete due volte.

Ger 48,34:Delle grida: conget.; il TM legge: «a causa delle grida». - e di Elealè: conget. (cf. 1Sam 15,4); il TM ha: «fino ad Elealè». - Solo Zoar, a sud, e Chesbòn ed Eleale, a pochi chilometri l'una dall'altra, a nord, sono identificate con sicurezza cf. v 1+). Le acque di Nimrìm devono forse essere cercate a nord del mar Morto (ma è stato anche proposto l'uadi Numeira, a sud-est).

Ger 48,44:tutto questo: con i LXX e sir.; il TM ha: «su di essa».

Ger 48,45:dal palazzo: leggendo con 3 mss ebr. mibbet; il TM ha: «dal mezzo», mibben. - Sicòn è il re degli amorrei che avevano per capitale Chesbòn (Nm 21,27-28; Dt 2,26-37).

Ger 48,47:Qui finisce il giudizio su Moab: nota di uno scriba (cf. Ger 51,64).