Scrutatio

Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Geremia 4


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1"Se vuoi ritornare, o Israele - dice il Signore -
a me dovrai ritornare.
Se rigetterai i tuoi abomini,
non dovrai più vagare lontano da me.
2Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore,
con verità, rettitudine e giustizia.
Allora i popoli si diranno benedetti da te
e di te si vanteranno".
3Dice il Signore
agli uomini di Giuda e a Gerusalemme:
"Dissodatevi un terreno incolto
e non seminate fra le spine.
4Circoncidetevi per il Signore,
circoncidete il vostro cuore,
uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme,
perché la mia ira non divampi come fuoco
e non bruci senza che alcuno la possa spegnere,
a causa delle vostre azioni perverse.
5Annunziatelo in Giuda,
fatelo udire a Gerusalemme;
suonate la tromba nel paese,
gridate a piena voce e dite:
Radunatevi ed entriamo
nelle città fortificate.
6Alzate un segnale verso Sion;
fuggite, non indugiate,
perché io mando da settentrione una sventura
e una grande rovina.
7Il leone è balzato dalla boscaglia,
il distruttore di nazioni
si è mosso dalla sua dimora
per ridurre la tua terra a una desolazione:
le tue città saranno distrutte,
non vi rimarranno abitanti.
8Per questo vestitevi di sacco,
lamentatevi e alzate grida,
perché non si è allontanata
l'ira ardente del Signore da noi.
9E in quel giorno
- dice il Signore -
verrà meno il coraggio del re
e il coraggio dei capi;
i sacerdoti saranno costernati
e i profeti resteranno stupiti.
10Essi diranno: Ah, Signore Dio,
hai dunque del tutto ingannato
questo popolo e Gerusalemme,
quando dicevi: Voi avrete pace,
mentre una spada giunge fino alla gola".
11In quel tempo si dirà:
a questo popolo e a Gerusalemme:
"Il vento ardente delle dune soffia dal deserto
verso la figlia del mio popolo,
non per vagliare, né per mondare il grano.
12Un vento minaccioso si alza al mio ordine.
Ora, anch'io voglio pronunziare
contro di essi la condanna".
13Ecco, egli sale come nubi
e come un turbine sono i suoi carri,
i suoi cavalli sono più veloci delle aquile.
Guai a noi che siamo perduti!
14Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme,
perché possa uscirne salva.
Fino a quando albergheranno in te
pensieri d'iniquità?
15Ecco, una voce reca la notizia da Dan,
si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim.
16Annunziatelo alle genti,
fatelo sapere a Gerusalemme.
Gli assedianti vengono da una terra lontana,
mandano urla contro le città di Giuda.
17Come custodi d'un campo l'anno circondata,
perché si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore.
18La tua condotta e le tue azioni
ti hanno causato tutto ciò.
Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro!
Ora ti penetra fino al cuore.
19Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato.
Le pareti del mio cuore!
Il cuore mi batte forte;
non riesco a tacere,
perché ho udito uno squillo di tromba,
un fragore di guerra.
20Si annunzia rovina sopra rovina:
tutto il paese è devastato.
A un tratto sono distrutte le mie tende,
in un attimo i miei padiglioni.
21Fino a quando dovrò vedere segnali
e udire squilli di tromba?
22"Stolto è il mio popolo:
non mi conoscono,
sono figli insipienti,
senza intelligenza;
sono esperti nel fare il male,
ma non sanno compiere il bene".
23Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto,
i cieli, e non v'era luce.
24Guardai i monti ed ecco tremavano
e tutti i colli ondeggiavano.
25Guardai ed ecco non c'era nessuno
e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via.
26Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto
e tutte le sue città erano state distrutte
dal Signore e dalla sua ira ardente.
27Poiché dice il Signore:
"Devastato sarà tutto il paese;
io compirò uno sterminio.
28Pertanto la terra sarà in lutto
e i cieli lassù si oscureranno,
perché io l'ho detto e non me ne pento,
l'ho stabilito e non ritratterò".
29Per lo strepito di cavalieri e di arcieri
ogni città è in fuga,
vanno nella folta boscaglia
e salgono sulle rupi.
Ogni città è abbandonata,
non c'è rimasto un sol uomo.
30E tu, devastata, che farai?
Anche se ti vestissi di scarlatto,
ti adornassi di fregi d'oro
e ti facessi gli occhi grandi con il bistro,
invano ti faresti bella.
I tuoi amanti ti disprezzano;
essi vogliono la tua vita.
31Sento un grido come di donna nei dolori,
un urlo come di donna al primo parto,
è il grido della figlia di Sion,
che spasima e tende le mani:
"Guai a me! Sono affranta,
affranta per tutti gli uccisi".

Note:

Ger 4,4:Circoncidetevi per il Signore: la circoncisione (Gen 17,10+) era in Israele il segno dell'alleanza. Per Geremia tale segno è privo di qualsiasi valore se non è accompagnato dalla fedeltà interiore, dalla «circoncisione del cuore» (cf. Dt 10,16). Quando Israele rifiuta di ascoltare Jahve, ha gli «orecchi non circoncisi» (Ger 6,10); quando rifiuta di convertirsi, ha il «cuore non circonciso» (Ger 9,24-25 ; cf. Lv 26,41). Jahve stesso, convertendo Israele, circonciderà il suo cuore (Dt 30,6). Gli stranieri, da parte loro, sono non circoncisi di cuore e di carne (Ez 44,7). Il NT riprenderà questa immagine (At 7,51) e san Paolo insegnerà che la vera circoncisione, quella che costituisce il vero Israele, è la circoncisione del cuore (Rm 2,25-29 ; cf. 1Cor 7,19; Gal 5,6; Gal 6,15; Fil 3,3; Col 2,11; Col 3,11).

Ger 4,5-31:Come in Ger 1,15 , il nemico proveniente dal nord non è un popolo determinato. Forse evoca simultaneamente gli sciti (apparsi sulle coste della Siria-Palestina tra il 630 e il 625) e l'esercito assiro. L'oracolo assumerà una tragica attualità nel 605 quando sull'orizzonte politico si affaccia inarrestabile la minaccia dei caldei.

Ger 4,10:quando dicevi: allusione alle promesse dei falsi profeti (Ger 14,13 e Ger 23,17 ; cf. Ger 28,8-9).

Ger 4,15:Dan si trova al confine settentrionale della Palestina (Gen 14,14; Gs 19,47; Gdc 18,29; Gdc 20,1+ ; ecc.). Efraim indica qui la parte montagnosa da Sichem a Betel, dove si erano stabiliti i discendenti della tribù di Efraim, figlio Giuseppe (Gs 16,1s; Gs 17,15; 1Sam 1,1).

Ger 4,16:Gli assedianti: il termine ebraico nocrim ha anche questo significato, oltre quello più comune di «guardie», «custodi». BJ congettura carim, «nemici».

Ger 4,19:Sono straziato!: lamento di Geremia, che si identifica col suo paese.

Ger 4,22:Stolto è il mio popolo: Jahve riprende la parola.

Ger 4,29:Ogni città: con i LXX; il TM ha: «tutta la città».