Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Geremia 52


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1Sedecìa aveva ventun'anni quando divenne re e regnò undici anni a Gerusalemme; sua madre si chiamava Camitàl figlia di Geremia ed era di Libna.2Egli fece ciò che dispiace al Signore, proprio come aveva fatto Ioiakìm.
3Ma, a causa dell'ira del Signore, in Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si era ribellato al re di Babilonia.
4Allora nel decimo mese dell'anno nono del suo regno, il dieci del mese, venne Nabucodònosor re di Babilonia con tutto l'esercito contro Gerusalemme. Costoro si accamparono intorno ad essa e costruirono attorno opere d'assedio.5La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa.
6Nel quarto mese, il nove del mese, mentre la fame dominava nella città e non c'era più pane per la popolazione,7fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, che era presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba.
8Le truppe dei Caldei però inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gèrico; allora tutto il suo esercito lo abbandonò e si disperse.9Il re fu catturato e condotto a Ribla nel paese di Amat presso il re di Babilonia che pronunziò la sentenza contro di lui.10Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece sgozzare anche tutti i capi di Giuda in Ribla;11cavò gli occhi a Sedecìa e lo fece legare con catene e condurre a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte.
12Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l'anno decimonono del regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme.13Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili.14Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme.
15Il resto del popolo che era stato lasciato in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti eran rimasti degli artigiani, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò:16dei più poveri del paese Nabuzaradàn, capo delle guardie ne lasciò una parte come vignaioli e come campagnoli.17I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e ne portarono tutto il bronzo in Babilonia.18Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti gli arredi di bronzo che servivano al culto.19Il capo delle guardie prese ancora i bicchieri, i bracieri, i bacini, le caldaie, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d'oro e d'argento.20Quanto alle due colonne, all'unico mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e alle basi a ruote, cose che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi arredi.21Delle colonne poi una sola era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cùbiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell'interno.22Su di essa c'era un capitello di bronzo e l'altezza di un capitello era di cinque cùbiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato per lato e melagrane, il tutto di bronzo; così era anche l'altra colonna.23Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolato ammontavano a cento.
24Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e il secondo sacerdote Sofonia insieme con tre custodi della soglia.25Dalla città egli fece prigionieri un funzionario, che era a capo dei soldati, e sette uomini fra i più familiari del re, i quali furono trovati in città, e l'aiutante del capo dell'esercito che arruolava la gente del paese, e sessanta uomini della gente del paese, che furono trovati nella città.26Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse presso il re di Babilonia, a Ribla.27Il re di Babilonia li fece percuotere e uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese.
28Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell'anno settimo tremilaventitré Giudei;29nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone;30nell'anno ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn capo delle guardie deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.
31Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn re di Giuda, nel decimosecondo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàch re di Babilonia, nell'anno della sua ascesa al regno, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione.32Gli parlò con benevolenza e pose il seggio di lui al di sopra dei seggi dei re che si trovavano con lui a Babilonia.33Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn mangiò sempre il cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita.34Il suo sostentamento, come sostentamento abituale, gli era fornito dal re di Babilonia ogni giorno, fino al giorno della sua morte, per tutto il tempo della sua vita.

Note:

Ger 52:Questo capitolo riprende, completandolo in parte, 2Re 24,18-25,30 (vedere le note) e corrisponde anche a Ger 39,1-10 ; una medesima fonte si trova alla base dei tre racconti. E un'aggiunta al libro di Geremia, come Is 36-39 al libro di Isaia. Mostra il compimento delle minacce del profeta e termina, come 2Re, con un orizzonte di speranza, ugualmente intravisto da Geremia.

Ger 52,1:Libna, città della tribù di Giuda (Gs 15,42), deve essere identificata probabilmente con Tell es-Safi, a nord della città filistea di Gat.

Ger 52,4:il dieci del mese: verso la fine di dicembre del 589.

Ger 52,6:nel quarto mese: giu-lug 587.

Ger 52,7:Prima di i soldati, BJ congettura: «il re e», secondo Ger 39,4 e v 8; omesso dal TM.

Ger 52,12:Nel quinto mese: lug-ag 587.

Ger 52,13:diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili: glossa aggiunta qui e in 2Re 25,9 .

Ger 52,15:Prima di Il resto del popolo, il TM legge: «una parte dei poveri del popolo». La frase, che manca nei testi paralleli di 2Re 25,11 e Ger 39,5 , proviene probabilmente dal v 16.

Ger 52,20:ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso: quest'ultima menzione manca in 2Re; i buoi di bronzo erano già stati portati via al tempo di Acaz (2Re 16,17).

Ger 52,22:così era anche l'altra colonna: il TM aggiunge: «e le melagrane».

Ger 52,23:Dopo novantasei, BJ aggiunge: «sui lati». Senso incerto. La parola rûhah deve essere collegata alla radice che significa «vento», «soffio». Si può anche tradurre: «che pendevano liberamente» (cf. volg.) oppure in «rilievo» (alla lettera «all'aria»); ma i «venti» indicano anche i «lati» (Ez 42,20 , cf. Ez 39,7 dove si tratta dei punti cardinali, i quattro «lati» del mondo).

Ger 52,28ss:Questa breve notizia (vv 28-30), propria a Geremia, riproduce probabilmente un documento babilonese. A quanto sembra, tiene conto solo degli adulti. Gli anni del regno sono contati secondo il computo babilonese, che trascura l'anno incompleto dell'ascesa al trono.

Ger 52,30:Le date di queste deportazioni sono quindi: 598, 587 e 582. Quest'ultima ebbe forse luogo in occasione della rivolta ammonita-moabita, che aveva potuto trovare connivenze in Giuda.

Ger 52,31:nell'anno della sua ascesa al regno: nel 562.

Ger 52,33:Il libro di Geremia termina riferendo la grazia accordata a Ioiakìm, simbolo della fine dell'esilio.