Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Geremia 5


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1Percorrete le vie di Gerusalemme,
osservate bene e informatevi,
cercate nelle sue piazze
se trovate un uomo,
uno solo che agisca giustamente
e cerchi di mantenersi fedele,
e io le perdonerò, dice il Signore.
2Anche quando esclamano: "Per la vita del Signore!",
certo giurano il falso.
3Signore, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà?
Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore;
li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione.
Hanno indurito la faccia più di una rupe,
non vogliono convertirsi.
4Io pensavo: "Certo, sono di bassa condizione,
agiscono da stolti,
perché non conoscono le vie del signore,
il diritto del loro Dio.
5Mi rivolgerò ai grandi
e parlerò loro.
Certo, essi conoscono la via del Signore,
il diritto del loro Dio".
Ahimè, anche questi hanno rotto il giogo,
hanno spezzato i legami!
6Per questo li azzanna il leone della foresta,
il lupo delle steppe ne fa scempio,
il leopardo sta in agguato vicino alle loro città,
quanti ne escono saranno sbranati;
perché si sono moltiplicati i loro peccati,
sono aumentate le loro ribellioni.
7"Perché ti dovrei perdonare?
I tuoi figli mi hanno abbandonato,
hanno giurato per chi non è Dio.
Io li ho saziati ed essi hanno commesso adulterio,
si affollano nelle case di prostituzione.
8Sono come stalloni ben pasciuti e focosi:
ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo.
9Non dovrei forse punirli per questo?
Oracolo del Signore.
E di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
10Salite sui suoi filari e distruggeteli,
compite uno sterminio;
strappatene i tralci,
perché non sono del Signore.
11Poiché, certo, mi si sono ribellate
la casa d'Israele e la casa di Giuda".
Oracolo del Signore.
12Hanno rinnegato il Signore,
hanno proclamato: "Non è lui!
Non verrà sopra di noi la sventura,
non vedremo né spada né fame.
13I profeti sono come il vento,
la sua parola non è in essi".
14Perciò dice il Signore,
Dio degli eserciti:
"Questo sarà fatto loro,
poiché hanno pronunziato questo discorso:
Ecco io farò delle mie parole
come un fuoco sulla tua bocca.
Questo popolo sarà la legna che esso divorerà.
15Ecco manderò contro di voi
una nazione da lontano, o casa di Israele.
Oracolo del Signore.
È una nazione valorosa,
è una nazione antica!
Una nazione di cui non conosci la lingua
e non comprendi che cosa dice.
16La sua faretra è come un sepolcro aperto.
Essi sono tutti prodi.
17Divorerà le tue messi e il tuo pane;
divorerà i tuoi figli e le tue figlie;
divorerà i greggi e gli armenti;
divorerà le tue vigne e i tuoi fichi;
distruggerà le città fortificate
nelle quali riponevi la fiducia.

18Ma anche in quei giorni, dice il Signore,
non farò di voi uno sterminio".
19Allora, se diranno: "Perché il Signore nostro Dio ci fa tutte queste cose?", tu risponderai: "Come voi avete abbandonato il Signore e avete servito divinità straniere nel vostro paese, così servirete gli stranieri in un paese non vostro".
20Annunziatelo nella casa di Giacobbe,
fatelo udire in Giuda dicendo:
21"Questo dunque ascoltate,
o popolo stolto e privo di senno,
che ha occhi ma non vede,
che ha orecchi ma non ode.
22Voi non mi temerete? Oracolo del Signore.
Non tremerete dinanzi a me,
che ho posto la sabbia per confine al mare,
come barriera perenne che esso non varcherà?
Le sue onde si agitano ma non prevalgono,
rumoreggiano ma non l'oltrepassano".
23Ma questo popolo ha un cuore
indocile e ribelle;
si voltano indietro e se ne vanno,
24e non dicono in cuor loro:
"Temiamo il Signore nostro Dio
che elargisce la pioggia d'autunno
e quella di primavera a suo tempo,
ha fissato le settimane per la messe
e ce le mantiene costanti".
25Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose
e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere;

26poiché tra il mio popolo vi sono malvagi
che spiano come cacciatori in agguato,
pongono trappole
per prendere uomini.
27Come una gabbia piena di uccelli,
così le loro case sono piene di inganni;
perciò diventano grandi e ricchi.
28Sono grassi e pingui,
oltrepassano i limiti del male;
non difendono la giustizia,
non si curano della causa dell'orfano,
non fanno giustizia ai poveri.
29Non dovrei forse punire queste colpe?
Oracolo del Signore.
Di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
30Cose spaventose e orribili
avvengono nel paese.
31I profeti predicono in nome della menzogna
e i sacerdoti governano al loro cenno;
eppure il mio popolo è contento di questo.
Che farete quando verrà la fine?

Note:

Ger 5:Al male essenziale che è la contaminazione idolatrica del culto di Jahve, Geremia aggiunge l'ateismo pratico e l'indocilità (vv 3.12-13), la lussuria (vv 7-8), l'oppressione sociale (vv 26-29). Il profeta denunzia la responsabilità delle classi dirigenti (vv 4-5), dei sacerdoti e dei profeti (v 31).

Ger 5,1:dice il Signore: con i LXX, la lussuria omesso dal TM.

Ger 5,7:per chi non è Dio: quando dicono del vero Dio: «Non esiste!» (cf. v 12).

Ger 5,11:la casa di Israele: il nome di «casa di Israele» designa qui, forse, il regno del sud (cf. il c 2) e casa di Giuda potrebbe essere una glossa. L'espressione ha conosciuto vari significati: anzitutto serviva per indicare le dodici tribù del popolo dell'alleanza (Gs 24); poi, assumendo un significato profano, passò a designare il regno del nord (2Sam 5,5). Tuttavia il suo valore religioso non andò dimenticato. Isaia parla delle «due case di Israele» (Ger 8,14); dopo la caduta del regno di Samaria (721), questo nome viene applicato al regno del sud (cf. Is 5,7; Mi 2,1 , Ez 4,3; Ez 5,4).

Ger 5,12:Non è lui!: l'empio non afferma un ateismo teorico, ma, a suo modo di vedere, Jahve non interverrà; ai suoi occhi egli non esiste praticamente (cf. Sal 14,1+). Si può anche comprendere: «noi (non ne vogliamo sapere) di lui!».

Ger 5,17:riponevi la fiducia: l'oracolo continuerà nel v 26.

Ger 5,21:privo di senno: alla lettera «senza cuore» (cf. Os 7,11; Gen 8,21+).

Ger 5,26:che spiano: al plurale secondo il contesto; l'ebraico ha il singolare - come cacciatori in agguato: traduzione incerta: il verbo significa «umiliarsi» e quindi, forse, «abbassarsi, accovacciarsi» (per l'agguato).

Ger 5,31:i sacerdoti governano al loro cenno: prendendo il verbo radah I «governare», «dominare»; BJ traduce: «fanno il loro interesse»; alla lettera: «raccolgono sulle loro mani» (in questo caso si ricorre a radah II, usato in Gdc 14,9).