Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Geremia 30


font

1Parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore:2Dice il Signore, Dio di Israele: "Scriviti in un libro tutte le cose che ti dirò,3perché, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali cambierò la sorte del mio popolo, di Israele e di Giuda - dice il Signore -; li ricondurrò nel paese che ho concesso ai loro padri e ne prenderanno possesso".4Queste sono le parole che il Signore pronunziò per Israele e per Giuda:

5Così dice il Signore:
"Si ode un grido di spavento,
terrore, non pace.
6Informatevi e osservate se un maschio può partorire.
Perché mai vedo tutti gli uomini
con le mani sui fianchi come una partoriente?
Perché ogni faccia è stravolta,
impallidita? Ohimè!
7Perché grande è quel giorno,
non ce n'è uno simile!
Esso sarà un tempo di angoscia per Giacobbe,
tuttavia egli ne uscirà salvato.

8In quel giorno - parola del Signore degli eserciti - romperò il giogo togliendolo dal suo collo, spezzerò le sue catene; non saranno più schiavi di stranieri.9Essi serviranno il Signore loro Dio e Davide loro re, che io susciterò loro.
10Tu, poi, non temere, Giacobbe, mio servo.
Oracolo del Signore.
Non abbatterti, Israele,
Poiché io libererò te dal paese lontano,
la tua discendenza dal paese del suo esilio.
Giacobbe ritornerà e godrà la pace,
vivrà tranquillo e nessuno lo molesterà.
11Poiché io sono con te
per salvarti, oracolo del Signore.
Sterminerò tutte le nazioni
in mezzo alle quali ti ho disperso;
ma con te non voglio operare una strage;
cioè ti castigherò secondo giustizia,
non ti lascerò del tutto impunito".

12Così dice il Signore: "La tua ferita è incurabile,
la tua piaga è molto grave.
13Per la tua piaga non ci sono rimedi,
non si forma nessuna cicatrice.
14Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticato,
non ti cercano più;
poiché ti ho colpito come colpisce un nemico,
con un castigo severo,
per le tue grandi iniquità,
per i molti tuoi peccati.
15Perché gridi per la ferita?
Incurabile è la tua piaga.
A causa della tua grande iniquità, dei molti tuoi peccati,
io ti ho fatto questi mali.
16Però quanti ti divorano saranno divorati,
i tuoi oppressori andranno tutti in schiavitù;
i tuoi saccheggiatori saranno abbandonati al saccheggio
e saranno oggetto di preda quanti ti hanno depredato.
17Farò infatti cicatrizzare la tua ferita
e ti guarirò dalle tue piaghe.
Parola del Signore.
Poiché ti chiamano la ripudiata, o Sion,
quella di cui nessuno si cura",
18Così dice il Signore.

"Ecco, restaurerò la sorte delle tende di Giacobbe
e avrò compassione delle sue dimore.
La città sarà ricostruita sulle rovine
e il palazzo sorgerà di nuovo al suo posto.
19Ne usciranno inni di lode,
voci di gente festante.
Li moltiplicherò e non diminuiranno,
li onorerò e non saranno disprezzati,
20i loro figli saranno come una volta.
la loro assemblea sarà stabile dinanzi a me;
mentre punirò i loro avversari.
21Il loro capo sarà uno di essi
e da essi uscirà il loro comandante;
io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me.
Poiché chi è colui che arrischia la vita
per avvicinarsi a me? Oracolo del Signore.
22Voi sarete il mio popolo
e io il vostro Dio.
23Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena,
una tempesta travolgente;
si abbatte sul capo dei malvagi.
24Non cesserà l'ira ardente del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni lo comprenderete!

Note:

Ger 30,1ss:La maggior parte del «libro della consolazione» (Ger 30,1-31,22) è stata scritta tra la riforma del 622 e la morte di Giosia (609). La riforma deuteronomica (cf. 2Re 22,3-23,24) aveva rinnovato la fede jahvista, abolendo il sincretismo religioso instaurato da Manasse, e anche la speranza nazionale: il declino dell'Assiria aveva permesso a Giosia di intraprendere la riconquista della Samaria e della Galilea (2Re 23,15; 2Re 23,19; 2Cr 35,18). Nacque la speranza di un ritorno degli esuli del 721 nel regno di Davide rinnovato. I poemi che seguono esprimono questa speranza: Jahve ama ancora l'Israele del nord (Ger 31,3; Ger 31,15-20 ; cf. Os 11,8-9); egli ricondurrà i suoi esuli nelle loro terre (Ger 30,3; Ger 31,2-14 ; cf. Os 10,11), nell'unità religiosa rinnovata attorno a Sion (Ger 31,6 ; cf. Is 11,10-16). Questo annunzio del ritorno venne esteso in seguito a Giuda quando a sua volta fu conquistato e subì la deportazione. Alcuni oracoli posteriori (Ger 30,8-9; Ger 31,1; Ger 31,23-26; Ger 31,27-28) e alcune glosse in Ger 30,3; Ger 30,4; Ger 31,31 , associano Giuda a Israele, conferendo in questo modo al «libro della consolazione» di Geremia la sua portata definitiva e messianica: Israele e Giuda verranno riuniti (cf. Ger 3,18+) per servire nella loro terra «Jahve loro Dio e Davide loro re» (Ger 30,9). Questa riunione dell'Israele disperso diventerà uno dei grandi temi dei profeti esilici (Is 43,5s; Is 49,5-6; Is 49,12; Is 49,18-23 , ecc.; Ez 11,17; Ez 20,34; Ez 28,25; Ez 34,12-13 , ecc.) e postesilici (Zc 10,6-12 ; cf. anche Gv 11,52).

Ger 30,8-9:il giogo: con i LXX, vet. lat.; il TM ha: «il suo giogo». - Essi serviranno: il soggetto è rappresentato da Israele e Giuda. Questi due vv sono un'aggiunta che, come le parole «e di Giuda» dei vv 2 e 4, ha lo scopo di estendere a tutto il popolo le promesse messianiche (cf. la menzione di un nuovo Davide).

Ger 30,14:Tutti i tuoi amanti: qui le nazioni nelle quali confidava Israele (cf. Ez 16 e Ez 23).

Ger 30,16:Però: conget.; il TM ha: «per questo».

Ger 30,17:nessuno si cura: alla lettera: «è Sion, quella di cui nessuno si cura». Si tratta forse di una rilettura che fa, dell' Israele di questo capitolo, l'insieme del popolo di Dio, e non semplicemente il regno del nord. Il greco che legge, invece di «Sion», «vostro bottino» (forse per «nostro bottino») potrebbe riflettere il testo primitivo (cedenû fu corretto in cijjon) .

Ger 30,21:uscirà il loro comandante: in opposizione al periodo in cui si era vassalli dell'Assiria e il governatore rappresentava la potenza straniera.

Ger 30,22:Questo v, che è un'aggiunta, contiene la formula dell'alleanza (cf. Dt 26,17-18; Dt 27,9; Dt 28,9 ; ecc.) spesso ricordata da Geremia (cf. Ger 31,31+).