Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Sapienza 8


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1Essa si estende da un confine all'altro con forza,
governa con bontà eccellente ogni cosa.

2Questa ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza,
ho cercato di prendermela come sposa,
mi sono innamorato della sua bellezza.
3Essa manifesta la sua nobiltà,
in comunione di vita con Dio,
perché il Signore dell'universo l'ha amata.
4Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio
e sceglie le opere sue.
5Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita,
quale ricchezza è più grande della sapienza,
la quale tutto produce?
6Se l'intelligenza opera,
chi, tra gli esseri, è più artefice di essa?
7Se uno ama la giustizia,
le virtù sono il frutto delle sue fatiche.
Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza,
la giustizia e la fortezza,
delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita.
8Se uno desidera anche un'esperienza molteplice,
essa conosce le cose passate e intravede le future,
conosce le sottigliezze dei discorsi
e le soluzioni degli enigmi,
pronostica segni e portenti,
come anche le vicende dei tempi e delle epoche.

9Ho dunque deciso di prenderla a compagna della mia vita,
sapendo che mi sarà consigliera di bene
e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.
10Per essa avrò gloria fra le folle
e, anche se giovane, onore presso gli anziani.
11Sarò trovato acuto in giudizio,
sarò ammirato di fronte ai potenti.
12Se tacerò, resteranno in attesa;
se parlerò, mi presteranno attenzione;
se prolungherò il discorso,
si porranno la mano sulla bocca.
13Per essa otterrò l'immortalità
e lascerò un ricordo eterno ai miei successori.
14Governerò i popoli e le nazioni mi saranno soggette;
15sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno,
tra il popolo apparirò buono e in guerra coraggioso.
16Ritornato a casa, riposerò vicino a lei,
perché la sua compagnia non dà amarezza,
né dolore la sua convivenza,
ma contentezza e gioia.
17Riflettendo su tali cose in me stesso
e pensando in cuor mio
che nell'unione con la sapienza c'è l'immortalità
18e nella sua amicizia grande godimento
e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile
e nell'assiduità del rapporto con essa prudenza
e nella partecipazione ai suoi discorsi fama,
andavo cercando come prenderla con me.
19Ero un fanciullo di nobile indole,
avevo avuto in sorte un'anima buona
20o piuttosto, essendo buono,
ero entrato in un corpo senza macchia.
21Sapendo che non l'avrei altrimenti ottenuta,
se Dio non me l'avesse concessa,
- ed era proprio dell'intelligenza
sapere da chi viene tale dono -
mi rivolsi al Signore e lo pregai,
dicendo con tutto il cuore:

Note:

Sap 8,3:La sapienza continua ad apparire al giovane Salomone come una sposa ideale che possiede non solo la bellezza (v 2), ma una nobiltà divina, poi (vv 4-8) la sorgente stessa del sapere, della ricchezza, dell'efficacia, della virtù e dell'esperienza.

Sap 8,7:Forse l'autore riprende una interpretazione allegorica di Pr 31,10-31 applicata alla sapienza (cf. Pr 31,30+). Enumera poi le quattro grandi virtù dei filosofi greci, che diventeranno le «virtù cardinali» della teologia cristiana.

Sap 8,8:Conosce oppure «sa interpretare»: - Discorsi ed enigmi significano sentenze di ordine morale, espresse in termini volutamente oscuri (cf. Gdc 14,12; Pr 1,6; Sir 39,2-3; Ez 17,2). Salomone vi eccelleva (1Re 5,12; 1Re 10,1-3 , Qo 12,9; Sir 47,15-17). I termini congiunti, «segni» e «portenti», rimandano specialmente ai miracoli dell'esodo (cf. Sap 10,16). Secondo l'uso greco, questi stessi termini designano invece fenomeni naturali straordinari, considerati come difficilmente prevedibili. - le vicende: BJ traduce: «la successione» oppure: «i risultati, le soluzioni». Il testo considera dunque sia lo svolgimento della storia, sia i tempi favorevoli alle iniziative o alle imprese umane (cf. Qo 3,1-8). Questa descrizione della «esperienza molteplice» della sapienza completa il quadro di Sap 7,17-21 .

Sap 8,12:Atteggiamento di silenzio (Pr 30,32; Sir 5,12), sia allo stupore o alla confusione (Mi 7,16; Gb 21,5; Gb 40,4) sia all'ammirazione (Gb 29,9).

Sap 8,17:Una unione o «parentela» (BJ) conferita dalla grazia (cf. v 21). L'immortalità che ne risulta è in primo luogo quella del ricordo (cf. v 13), ma forse anche l'immortalità personale (cf. Sap 4,1), perché la sapienza deve comunicare ciò che essa possiede per natura.

Sap 8,20:Questo testo non insegna la preesistenza dell'anima, come si potrebbe pensare isolandolo dal contesto. Corregge il v Sap 19 , che sembrava dare la priorità al corpo come soggetto personale, e sottolinea la preminenza dell'anima.