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Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Sapienza 18


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1Per i tuoi santi risplendeva una luce vivissima;
essi invece, sentendone le voci, senza vederne l'aspetto.
li proclamavan beati, ché non avevan come loro sofferto
2ed erano loro grati perché, offesi per primi,
non facevano loro del male
e imploravano perdono d'essere stati loro nemici.
3Invece delle tenebre desti loro una colonna di fuoco,
come guida in un viaggio sconosciuto
e come un sole innocuo per il glorioso emigrare.
4Eran degni di essere privati della luce
e di essere imprigionati nelle tenebre
quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli,
per mezzo dei quali la luce incorruttibile della legge
doveva esser concessa al mondo.
5Poiché essi avevan deciso di uccidere i neonati dei santi
- e un solo bambino fu esposto e salvato -
per castigo eliminasti una moltitudine di loro figli
e li facesti perire tutti insieme nell'acqua impetuosa.
6Quella notte fu preannunziata ai nostri padri,
perché sapendo a quali promesse avevano creduto,
stessero di buon animo.
7Il tuo popolo si attendeva
la salvezza dei giusti come lo sterminio dei nemici.
8Difatti come punisti gli avversari,
così ci rendesti gloriosi, chiamandoci a te.
9I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
i santi avrebbero partecipato ugualmente
ai beni e ai pericoli,
intonando prima i canti di lode dei padri.
10Faceva eco il grido confuso dei nemici
e si diffondeva il lamento di quanti piangevano i figli.
11Con la stessa pena lo schiavo
era punito insieme con il padrone,
il popolano soffriva le stesse pene del re.
12Tutti insieme, nello stesso modo,
ebbero innumerevoli morti,
e i vivi non bastavano a seppellirli
perché in un istante perì la loro più nobile prole.
13Quelli rimasti increduli a tutto per via delle loro magie,
alla morte dei primogeniti confessarono
che questo popolo è figlio di Dio.
14Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo corso,
15la tua parola onnipotente dal cielo,
dal tuo trono regale, guerriero implacabile,
si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,
portando, come spada affilata, il tuo ordine inesorabile.
16Fermatasi, riempì tutto di morte;
toccava il cielo e camminava sulla terra.
17Allora improvvisi fantasmi di sogni terribili
li atterrivano;
timori impensabili piombarono su di loro.
18Cadendo mezzi morti qua e là,
ognuno mostrava la causa della morte.
19I loro sogni terrificanti li avevano preavvisati,
perché non morissero ignorando
il motivo delle loro sofferenze.
20La prova della morte colpì anche i giusti
e nel deserto ci fu strage di molti;
ma l'ira non durò a lungo,
21perché un uomo incensurabile si affrettò a difenderli:
prese le armi del suo ministero,
la preghiera e il sacrificio espiatorio dell'incenso;
si oppose alla collera e mise fine alla sciagura,
mostrando che era tuo servitore.
22Egli superò l'ira divina non con la forza del corpo,
né con l'efficacia delle armi;
ma con la parola placò colui che castigava,
ricordandogli i giuramenti e le alleanze dei padri.
23I morti eran caduti a mucchi gli uni sugli altri,
quando egli, ergendosi lì in mezzo, arrestò l'ira
e le tagliò la strada che conduceva verso i viventi.
24Sulla sua veste lunga fino ai piedi vi era tutto il mondo,
i nomi gloriosi dei padri intagliati
sui quattro ordini di pietre preziose
e la tua maestà sulla corona della sua testa.
25Di fronte a questo lo sterminatore indietreggiò,
ebbe paura,
poiché un solo saggio della collera bastava.

Note:

Sap 18,1:essi: qui gli ebrei sono supposti insieme agli egiziani (cf. Es 11,4-7; Es 12,12-13; Es 12,29-36). - ché non avevan: con mss, lat. e BJ; il textus receptus ha: «benché avessero (anche loro sofferto)».

Sap 18,2:imploravano perdono: si potrebbe anche tradurre: «chiedevano loro per favore di partire» (cf. Es 10,24; Es 11,8 ;

Sap 18,5-19:Portando un altro esempio di corrispondenza tra colpa e castigo (cf. Sap 11,16), l'autore annunzia insieme lo sterminio dei primogeniti e il disastro del Mare Rosso (v 5). Ma la sua attenzione si fissa poi sul primo episodio.

Sap 18,5:una moltitudine di loro figli: i primogeniti. Questa rispondenza poggia forse su Es 4,22-23 . Prima (Sap 11,6-7) il decreto infanticida era stato invocato per giustificare la piaga del Nilo cambiato in sangue. - perire... nell'acqua: quest'altro episodio è messo in rapporto con il decreto infanticida anche dal libro dei Giubilei (48,14) e da un commento rabbinico.

Sap 18,6:Sia gli israeliti del tempo dell'esodo (Es 11,4-7), sia soprattutto patriarchi, ai quali Dio aveva promesso di liberare i loro discendenti dalla schiavitù dell'Egitto (Gen 15,13-14; Gen 46,3-4).

Sap 18,8:Lo sterminio dei primogeniti d'Egitto, la celebrazione della pasqua e l'esodo stabiliscono in modo definitivo Israele come il popolo di Dio (cf. Dt 7,6+) .

Sap 18,9:I figli santi dei giusti, cioè i discendenti di buon ceppo, d'una stirpe santa; si può anche tradurre: «i figli santi dei beni», cioè gli eredi dei beni promessi ai padri. - La pasqua è chiamata «sacrificio» (Es 12,27; Dt 16,2; Dt 16,5). Questo sacrificio è detto «segreto» perché celebrato nelle case (Es 12,46). - i canti di lode: l'autore si immagina la prima pasqua già come quelle posteriori, in cui si cantava l'Hallel (Sal 113-118).

Sap 18,13:Gli egiziani, nella loro fede nei sortilegi, avevano sperato fino allora che i loro maghi avrebbero finito per spuntarla su Mosè (cf. Es 7,11-13; Es 8,3; Es 8,14; Es 9,11), il quale sembrava mettere in atto una magia rivale. Questa volta Dio colpisce direttamente.

Sap 18,15:La morte dei primogeniti, attribuita direttamente a Dio da Es 11,4; Es 12,12; Es 12,23; Es 12,27; Es 12,29 , accompagnato dallo sterminatore (Es 12,23), diventa l'opera della Parola divina. Questa è presentata come esecutrice dei giudizi di Dio già in Is 11,4; Is 55,11; Ger 23,29; Os 6,5 . In questa drammatica evocazione l'autore si ispira al v 16b di 1Cr 21,15-27 e forse anche ad Omero (Iliade IV, 443). L'insieme prende un significato apocalittico e la parola di giudizio prefigura non l'incarnazione del Verbo (contrariamente all'uso che la liturgia ha fatto di questo testo), ma l'aspetto terrificante della sua seconda venuta. Vi si accostano 1Ts 5,2-4 e Ap 19,11-21 .

Sap 18,17:Ciò che segue non ha alcun legame con il racconto dell'esodo.

Sap 18,20:Come punizione della rivolta seguita al castigo di Core, Datan e Abiram (Nm 17,6-15). E una specie di parentesi nel seguito delle antitesi.

Sap 18,21:Aronne è «incensurabile» perché, scelto da Dio, gli è rimasto fedele. - la preghiera e il sacrificio espiatorio dell'incenso: alla lettera; BJ traduce: «preghiera e incenso espiatorio». Aggiungendo la «preghiera», non ricordata nel libro dell'Esodo, il testo trasforma il sommo sacerdote in intercessore (cf. 2Mac 3,31; 2Mac 15,12; Sal 99,6; Eb 7,25).

Sap 18,22:l'ira, ton cholon, conget.; secondo il textus receptus: «la folla», ton ochlon. - con la parola: sia la preghiera ricordata nel v 21, sia una parola imperativa che riduce all'impotenza l'agente del castigo, chiamato più avanti (v 25) lo «sterminatore».

Sap 18,24:L'autore si immagina Aronne avvolto in un vestito che scende fino ai talloni, con l'efod e il pettorale dalle dodici pietre con inciso il nome dei «padri» (i dodici figli di Giacobbe; cf. Es 26,6s; Es 39,2s), con in testa il fiore d'oro del «diadema», recante la scritta «consacrato a Jahve» (Es 28,36s; Es 39,30s). Queste insegne, che esprimono la dignità del sommo sacerdote, ricevono qui un simbolismo cosmico che doveva essere abituale negli ambienti giudaici ellenizzati.

Sap 18,25:Forse un angelo, come quello di 1Cr 21,15-16 (cf. Es 12,23; 1Cor 10,10). - ebbe paura: con mss e versioni; il textus receptus ha: «ebbero paura».