Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Proverbia 23


font
VULGATABIBBIA MARTINI
1 Quando sederis ut comedas cum principe,
diligenter attende quæ apposita sunt ante faciem tuam.
1 Quando sarai assiso alla mensa del principe, pon mente, e fa attenzione a quelle cose, che ti son posta davanti:
2 Et statue cultrum in gutture tuo :
si tamen habes in potestate animam tuam.
2 E mettiti un coltello alla gola, sa pure sei padrone dell'anima tua.
3 Ne desideres de cibis ejus,
in quo est panis mendacii.
3 Non desiderare le sue vivande, perché elle son cibo che inganna.
4 Noli laborare ut diteris,
sed prudentiæ tuæ pone modum.
4 Non ti affannare per diventare ricco; ma modera la tua sollecitudine.
5 Ne erigas oculos tuos ad opes quas non potes habere,
quia facient sibi pennas quasi aquilæ, et volabunt in cælum.
5 Non alzare gli occhi alle ricchezze, che aver non puoi: perocché elle prenderanno ale come di aquila, e voleranno per lo cielo.
6 Ne comedas cum homine invido,
et ne desideres cibos ejus :
6 Non andar a mangiare coll'avaro, e non desiderare la sua tavola:
7 quoniam in similitudinem arioli et conjectoris
æstimat quod ignorat.
Comede et bibe, dicet tibi ;
et mens ejus non est tecum.
7 Perché egli a imitazione dell'indovino, e dell'astrologo congettura quello, che non sa. Egli ti dirà: Mangia, e bevi; ma il cuore di lui non è con te.
8 Cibos quos comederas evomes,
et perdes pulchros sermones tuos.
8 Tu vomiterai quello, che avrai mangiato, e farai getto di tue belle parole.
9 In auribus insipientium ne loquaris,
qui despicient doctrinam eloquii tui.
9 Non ti mettere a ragionare dinanzi agli stolti, perché sprezzeranno i tuoi sensati ragionamenti.
10 Ne attingas parvulorum terminos,
et agrum pupillorum ne introëas :
10 Non toccare i termini dei padroni di tenera età; e non metter piede nel podere de' pupilli:
11 propinquus enim illorum fortis est,
et ipse judicabit contra te causam illorum.
11 Imperocché il loro curatore è forte, ed egli giudicherà la causa di quelli contro di te.
12 Ingrediatur ad doctrinam cor tuum,
et aures tuæ ad verba scientiæ.
12 Applica alla dottrina il tuo cuore, e le tue orecchie alle parole della scienza.
13 Noli subtrahere a puero disciplinam :
si enim percusseris eum virga, non morietur.
13 Non privare il fanciullo della correzione: perocché se tu lo percuoterai colla verga, egli non morrà.
14 Tu virga percuties eum,
et animam ejus de inferno liberabis.
14 Tu lo percuoterai colla verga, e libererai l'anima di lui dall'inferno.
15 Fili mi, si sapiens fuerit animus tuus,
gaudebit tecum cor meum :
15 Figliuol mio, se il cuor tuo sarà saggio, il mio cuore se ne congratulerà con teco:
16 et exsultabunt renes mei,
cum locuta fuerint rectum labia tua.
16 E le mie viscere esulteranno, allorché le tue labbra esporranno documenti di giustizia.
17 Non æmuletur cor tuum peccatores,
sed in timore Domini esto tota die :
17 Non portar invidia in cuor tuo ai peccatori; ma sta fisso perpetuamente nel timor del Signore:
18 quia habebis spem in novissimo,
et præstolatio tua non auferetur.
18 Perocché averai alla fine quello che speri, e noli ti sarà tolta la tua espettazione.
19 Audi, fili mi, et esto sapiens,
et dirige in via animum tuum.
19 Figliuol mio, ascolta, ed avrai saggezza: e indirizzerai nella via (il lei) il cuor tuo.
20 Noli esse in conviviis potatorum,
nec in comessationibus eorum qui carnes ad vescendum conferunt :
20 Non frequentare i conviti de' buoni, né le gozzoviglie di quelli, che mettono insieme la lor porzione delle carni per banchettare:
21 quia vacantes potibus et dantes symbola consumentur,
et vestietur pannis dormitatio.
21 Perocché questi sbevazzando, e pagando lo scotto si rifiniscono, e dormiglioni come sono si riducono ai cenci.
22 Audi patrem tuum, qui genuit te,
et ne contemnas cum senuerit mater tua.
22 Ascolta il padre tuo, che ti ha generato, e non disprezzare la madre tua quando sia invecchiata.
23 Veritatem eme, et noli vendere sapientiam,
et doctrinam, et intelligentiam.
23 Compera la verità, e non alienare sapienza, la dottrina, e l'intelligenza.
24 Exsultat gaudio pater justi ;
qui sapientem genuit, lætabitur in eo.
24 Il padre del giusto nuota nel gaudio: colui che ha generato un uom saggio, avrà in lui la sua consolazione.
25 Gaudeat pater tuus et mater tua,
et exsultet quæ genuit te.
25 Abbia questo gaudio il padre tuo, e la madre tua: ed esulti colei, che ti ha generato.
26 Præbe, fili mi, cor tuum mihi,
et oculi tui vias meas custodiant.
26 Figliuol mio, dammi il tuo cuore: e gli occhi tuoi siano intenti alle mie vie.
27 Fovea enim profunda est meretrix,
et puteus angustus aliena.
27 Perocché fossa profonda è la donna impudica, e pozzo stretto l'adultera.
28 Insidiatur in via quasi latro,
et quos incautos viderit, interficiet.
28 Ella tende insidie sulla strada come un ladrone, e ucciderà quanti vedrà degli incauti.
29 Cui væ ? cujus patri væ ?
cui rixæ ? cui foveæ ?
cui sine causa vulnera ? cui suffusio oculorum ?
29 A chi i guai? al padre di chi i guai? a chi le risse? a chi i precipizi? a chi le ferite, senza che si sappia il perché? a chi gli occhi salariati?
30 nonne his qui commorantur in vino,
et student calicibus epotandis ?
30 Se non a quelli, che si stanno col vino, e si studiano di votar più bicchieri?
31 Ne intuearis vinum quando flavescit,
cum splenduerit in vitro color ejus :
ingreditur blande,
31 Non guardare il vino quando rosseggia, quando il suo bel colore risplende nel vetro: egli entra con grazia,
32 sed in novissimo mordebit ut coluber,
et sicut regulus venena diffundet.
32 Ma alla fine morde come serpente, e sparge veleno, come un basilisco.
33 Oculi tui videbunt extraneas,
et cor tuum loquetur perversa.
33 Gli occhi tuoi mireranno la donna altrui: e la tua bocca parlerà di cose perverse.
34 Et eris sicut dormiens in medio mari,
et quasi sopitus gubernator, amisso clavo.
34 E tu sarai come uno che dorme in mezzo al mare, e come un piloto abbandonato al sonno, che ha perduto il timone:
35 Et dices : Verberaverunt me, sed non dolui ;
traxerunt me, et ego non sensi.
Quando evigilabo, et rursus vina reperiam ?
35 E dirai: Mi hanno battuto; ma io non ne ho sentito dolore: mi hanno strascinato, ma io non me ne sono accorto; quando mi leverò, e tornerò, a bere di nuovo?