Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Daniele 4


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NOVA VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Ego Nabuchodonosor quietus eram in domo mea et florens in palatio meo;1 - Io, Nabucodonosor, mentre stava nella quiete in casa mia, e nella floridezza della mia reggia,
2 somnium vidi, quod perterruit me, et cogitationes in stratu meo et visionescapitis mei conturbaverunt me.2 vidi un sogno che mi atterrì e i pensieri nel mio letto e le visioni che aveva in capo mi conturbarono.
3 Et per me propositum est decretum, utintroducerentur in conspectu meo cuncti sapientes Babylonis, ut solutionemsomnii indicarent mihi.3 E da me fu emanato un decreto, che tutti i sapienti di Babilonia venissero introdotti alla mia presenza, affinchè mi indicassero la spiegazione del mio sogno.
4 Tunc ingrediebantur harioli, magi, Chaldaei etharuspices; et somnium narravi in conspectu eorum, et solutionem eius nonindicaverunt mihi;4 Allora entrarono gl'indovini, i magi, i Caldei, gli aruspici e io raccontava in loro presenza il sogno, ma non seppero indicarmi la spiegazione.
5 donec denique ingressus est in conspectu meo Daniel, cuinomen Baltassar secundum nomen dei mei et qui habet spiritum deorum sanctorum insemetipso. Et somnium coram ipso locutus sum:5 Fin tanto che entrò alla mia presenza un loro collega, Daniele, che dal nome del mio dio si appella Baltassar e che possiede dentro di sè lo spirito degli dèi santi: e io esposi il mio sogno davanti a lui.
6 Baltassar, princeps hariolorum,quem ego scio quod spiritum deorum sanctorum habeas in te, et omne sacramentumnon est impossibile tibi, visiones somnii mei, quas vidi, et solutionem eiusnarra.6 - O Baltassar, principe degli indovini; siccome conosco che hai in te lo spirito degli dèi santi e nessun arcano a te è impenetrabile, esponimi le visioni dei sogni che ho vedute e la loro spiegazione.
7 Visio capitis mei in cubili meo:
Videbam, et ecce arbor in medio terrae,
et altitudo eius nimia.
7 La visione che mi passò pel capo nel mio letto eccola: "Io vedeva un albero in mezzo alla terra ed era di un'altezza smisurata;
8 Magna arbor et fortis,
et proceritas eius contingens caelum;
aspectus illius erat usque ad terminos universae terrae.
8 un albero enorme robusto la cui elevatezza toccava il cielo e la sua vista appariva dalle estremità di tutta la terra.
9 Folia eius pulcherrima,
et fructus eius nimius,
et esca universorum in ea.
Subter eam habitabant bestiae agri,
et in ramis eius conversabantur volucres caeli,
et ex ea vescebatur omnis caro.
9 Il suo fogliame era magnifico, i suoi frutti copiosissimi: vi era pasto in esso per tutti; sotto abitavano animali e bestie e sopra i rami s'intrattenevano gli uccelli, e da esso avevano cibo tutti questi viventi.
10 Videbam in visione capitis mei super stratum meum,
et ecce vigil et sanctus de caelo descendit.
10 Io stava assorto nella visione del mio capo sopra il mio letto, quand'ecco un vigile, un santo discese dal cielo,
11 Clamavit fortiter et sic ait:
“Succidite arborem et praecidite ramos eius,
excutite folia eius et dispergite fructus eius.
Fugiant bestiae de sub ea,
et volucres de ramis eius.
11 e a voce alta gridò e disse così: Tagliate l'albero, troncate i suoi rami, scotetene le foglie e disperdetene i frutti; fuggano le bestie dal di sotto e gli uccelli da' suoi rami.
12 Verumtamen germen radicum eius in terra sinite
et in vinculo ferreo et aereo in herbis agri,
et rore caeli tingatur,
et cum feris pars eius in herba terrae.
12 Tuttavia lasciate il ceppo delle sue radici nel suolo e stia legato con una catena di ferro e di bronzo tra le erbe che crescono all'aperto, sia bagnato dalla rugiada del cielo e divida colle fiere l'erba del suolo.
13 Cor eius ab humano commutetur,
et cor ferae detur ei,
et septem tempora mutentur super eum.
13 Il suo cuore di uomo si cangi e gli si dia un cuore di fiera, e sette tempi si succedano sopra di lui.
14 In sententia vigilum decretum est,
et sermo sanctorum petitio,
ut cognoscant viventes
quoniam dominatur Excelsus in regno hominum
et, cuicumque voluerit, dabit illud
et humillimum hominem constituet super eo”.
14 Così fu decretato per sentenza dei vigili; tale fu la determinazione dei santi e la domanda, affinchè riconoscano i viventi che l'Altissimo impera sopra il regno degli uomini e lo dà a chiunque vuole e su di esso può costituire il più umile degli uomini".
15 Hoc somnium vidi ego rex Nabuchodonosor. Tu ergo, Baltassar, interpretationemnarra, quia omnes sapientes regni mei non queunt solutionem edicere mihi; tuautem potes, quia spiritus deorum sanctorum in te est ”.15 Questo sogno, io, il re Nabucodonosor, ho veduto: tu dunque, o Baltassar, esponi sollecito la spiegazione, perchè tutti i sapienti del mio regno non hanno potuto trarmene fuori la spiegazione: ma tu lo puoi perchè lo spirito degli dèi santi è in te -».
16 Tunc Daniel, cuius nomen Baltassar, obstupuit quasi una hora, et cogitationeseius conturbabant eum. Respondens autem rex ait: “ Baltassar, somnium etinterpretatio eius non conturbent te ”. Respondit Baltassar et dixit: “Domine mi, somnium his, qui te oderunt, et interpretatio eius hostibus tuis sit.16 Allora Daniele, soprannominato Baltassar, incominciò dentro se stesso a pensare in silenzio quasi un'ora e i suoi pensieri lo conturbavano. Onde il re riprendendo a parlare disse: «O Baltassar, il sogno e la sua interpretazione non ti conturbino!». Baltassar rispose e disse: «Signore mio, fosse pur per quei che t'odiano il sogno, e la sua interpretazione pei tuoi nemici!
17 Arborem, quam vidisti sublimem atque robustam, cuius altitudo pertingit adcaelum, et aspectus illius in omnem terram,17 L'albero che hai veduto eccelso e robusto, la cui altezza giunge al cielo ed è in vista da tutta la terra,
18 et rami eius pulcherrimi, etfructus eius nimius, et esca omnium in ea, subter eam habitantes bestiae agri,et in ramis eius commorantes aves caeli,18 che ha rami magnifici e frutti copiosi e pasto per tutti, sotto di cui le bestie della campagna abitano e sui rami gli uccelli del cielo fanno dimora,
19 tu es, rex, qui magnificatus es etinvaluisti, et magnitudo tua crevit et pervenit usque ad caelum, et potestas tuain terminos terrae.19 sei tu, o re, che ti sei ingrandito e irrobustito e la tua grandezza crebbe e giunse fino al cielo e la tua potestà fino all'estremità di tutta la terra.
20 Quod autem vidit rex vigilem et sanctum descendere decaelo et dicere: “Succidite arborem et dissipate illam; attamen germen radicumeius in terra dimittite, et vinculo ferreo et aereo in herbis agri, et rorecaeli conspergatur, et cum feris sit pars eius, donec septem tempora mutentursuper eum”,20 Quanto poi a ciò che il re ha veduto, discendere un vigile, un santo del cielo e dire: - Tagliate l'albero e disperdetelo, solo il ceppo delle sue radici lasciatelo nel suolo, sia legato con ferro e bronzo tra le erbe all'aperto, sia bagnato dalla rugiada del cielo e cerchi il suo pasto colle fiere, finchè siano trascorsi sopra di lui sette tempi -;
21 haec est interpretatio, rex, et sententia Altissimi, quaepervenit super dominum meum regem:21 ha questa interpretazione sentenziata dall'Altissimo che verrà a raggiungere il signore mio, il re.
22 et eicient te ab hominibus, et cum bestiisferis erit habitatio tua, et fenum ut boves comedes et rore caeli infunderis;septem quoque tempora mutabuntur super te, donec scias quod dominetur Excelsussuper regnum hominum et, cuicumque voluerit, det illud.22 Ti scacceranno dal consorzio degli uomini e colle bestie e le fiere sarà la tua abitazione, e come un bue mangerai fieno e sarai cosparso dalla rugiada del cielo; di più, sette tempi trascorreranno sopra di te, finchè riconosca che l'Altissimo impera sopra il regno degli uomini e lo affida a chiunque vuole.
23 Quod autempraeceperunt, ut relinqueretur germen radicum eius, id est arboris, regnum tuumtibi manebit, postquam cognoveris potestatem caeli.23 Quanto poi all'aver ordinato di risparmiare il ceppo delle radici sue, cioè dell'albero, significa che il regno tuo resterà a te, dopo che avrai conosciuto esservi una potestà celeste.
24 Quam ob rem, rex,consilium meum placeat tibi, et peccata tua eleemosynis redime et iniquitatestuas misericordiis pauperum; sic longitudo erit prosperitati tuae ”.
24 Per cui, o re, ti sia accetto il mio consiglio: riscattati con elemosine dai tuoi peccati, e dalle tue iniquità con beneficenze ai poveri; forse avrai remissione dalle tue colpe».
25 Omnia haec venerunt super Nabuchodonosor regem.25 Tutte queste cose sopravvennero al re Nabucodonosor.
26 Post finem mensiumduodecim in palatio regni Babylonis deambulabat;26 Sul finire di dodici mesi, egli passeggiava nella reggia di Babilonia.
27 responditque rex et ait: “Nonne haec est Babylon magna, quam ego aedificavi in domum regni, in roborefortitudinis meae et in gloria decoris mei? ”.27 Il re stava dicendo: «Non è questa la grande Babilonia che io ho edificata a sede del regno, col vigore della mia potenza, a gloria della mia maestà?».
28 Cum adhuc sermo esset in oreregis, vox de caelo ruit: “ Tibi dicitur, Nabuchodonosor rex: Regnum tuumtransiit a te,28 Mentre il re aveva ancora sulle labbra queste parole, piombò dal cielo una voce: «A te, o re Nabucodonosor, io dico: - Il tuo regno passerà da te ad altri,
29 et ab hominibus te eicient, et cum bestiis feris erithabitatio tua: fenum quasi boves comedes; et septem tempora mutabuntur super te,donec scias quod dominetur Excelsus in regno hominum et, cuicumque voluerit, detillud ”.29 ti scacceranno di fra gli uomini e la tua abitazione sarà colle bestie e colle fiere, mangerai erba a guisa del bue, e sette tempi si avvicenderanno sopra di te, fin tanto che riconosca che l'Altissimo impera sul regno degli uomini e a chiunque vuole lo dà! -».
30 Eadem hora sermo completus est super Nabuchodonosor, et exhominibus abiectus est et fenum ut boves comedit, et rore caeli corpus eiusinfectum est, donec capilli eius in similitudinem aquilarum crescerent, etungues eius quasi avium.
30 Nel momento stesso la parola si compì sopra Nabucodonosor; fu scacciato d'in fra gli uomini e si cibò di fieno come un bue, e dalla rugiada del cielo fu cosperso il suo corpo, tanto che i suoi capelli crebbero come le penne delle aquile, e le sue unghie, come gli artigli degli uccelli.
31 “ Igitur post finem dierum ego Nabuchodonosor oculos meos ad caelum levavi,et sensus meus redditus est mihi, et Altissimo benedixi et Viventem insempiternum laudavi et glorificavi,
quia potestas eius potestas sempiterna,
et regnum eius in generationem et generationem;
31 «Ora in sul finire dei giorni, io Nabucodonosor, alzai gli occhi miei al cielo e la mia mente mi fu restituita e benedissi l'Altissimo e lodai e glorificai Colui che in eterno è vivente, perchè la sua potestà è per sempre e il suo regno pel volgere di tutte le generazioni.
32 et omnes habitatores terrae apud eum in nihilum reputati sunt:
iuxta voluntatem enim suam facit
tam in virtutibus caeli quam in habitatoribus terrae,
et non est qui resistat manui eius
et dicat ei: “Quid facis?”.
32 E tutti gli abitanti della terra rispetto a lui non contano nulla, perchè a grado della sua volontà opera tanto nelle potestà del cielo, quanto negli abitanti della terra e non c'è alcuno che resista alla sua mano e che gli dica: - Perchè hai fatto questo? -
33 In ipso tempore sensus meus reversus est ad me, et ad honorem regni meimaiestas mea et splendor meus reversa sunt ad me; et optimates mei etmagistratus mei requisierunt me, et in regno meo constitutus sum, etmagnificentia amplior addita est mihi.33 Da quel tempo ebbi ricuperata la mia mente e rientrai all'onore e alla magnificenza del mio regno, e anche il mio aspetto mi fu restituito, e i nobili miei e i miei magistrati mi ricercarono e fui restituito nel mio regno; anzi una più cospicua magnificenza venne ad aggiungersi a me.
34 Nunc igitur ego Nabuchodonosor laudoet magnifico et glorifico Regem caeli, quia omnia opera eius veritas, et viaeeius iudicium, et gradientes in superbia potest humiliare ”.
34 Or dunque io, Nabucodonosor, lodo, magnifico e glorifico il Re del cielo; perchè tutte le opere sue sono vere e i suoi procedimenti giusti e coloro che incedono con superbia li può umiliare».