Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Daniele 4


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NOVA VULGATADIODATI
1 Ego Nabuchodonosor quietus eram in domo mea et florens in palatio meo;1 IL re Nebucadnesar, a tutti i popoli, nazioni, e lingue, che abitano in tutta la terra: La vostra pace sia accresciuta.
2 somnium vidi, quod perterruit me, et cogitationes in stratu meo et visionescapitis mei conturbaverunt me.2 Ei mi è paruto bene di dichiarare i segni, ed i miracoli, che l’Iddio altissimo ha fatti verso me.
3 Et per me propositum est decretum, utintroducerentur in conspectu meo cuncti sapientes Babylonis, ut solutionemsomnii indicarent mihi.3 O quanto son grandi i suoi segni! e quanto son potenti i suoi miracoli! il suo regno è un regno eterno, e la sua signoria è per ogni età
4 Tunc ingrediebantur harioli, magi, Chaldaei etharuspices; et somnium narravi in conspectu eorum, et solutionem eius nonindicaverunt mihi;4 Io, Nebucadnesar, era quieto in casa mia, e fioriva nel mio palazzo.
5 donec denique ingressus est in conspectu meo Daniel, cuinomen Baltassar secundum nomen dei mei et qui habet spiritum deorum sanctorum insemetipso. Et somnium coram ipso locutus sum:5 Io vidi un sogno che mi spaventò; e le immaginazioni ch’ebbi in sul mio letto, e le visioni del mio capo, mi conturbarono.
6 Baltassar, princeps hariolorum,quem ego scio quod spiritum deorum sanctorum habeas in te, et omne sacramentumnon est impossibile tibi, visiones somnii mei, quas vidi, et solutionem eiusnarra.6 E da me fu fatto un comandamento, che tutti i savi di Babilonia fossero menati davanti a me, per dichiararmi l’interpretazione del sogno.
7 Visio capitis mei in cubili meo:
Videbam, et ecce arbor in medio terrae,
et altitudo eius nimia.
7 Allora vennero i magi, gli astrologi, i Caldei, e gl’indovini; ed io dissi loro il sogno; ma non me ne poterono dichiarare l’interpretazione.
8 Magna arbor et fortis,
et proceritas eius contingens caelum;
aspectus illius erat usque ad terminos universae terrae.
8 Ma all’ultimo venne in mia presenza Daniele, il cui nome è Beltsasar, secondo il nome del mio dio, e in cui è lo spirito degl’iddii santi; ed io raccontai il sogno davanti a lui, dicendo:
9 Folia eius pulcherrima,
et fructus eius nimius,
et esca universorum in ea.
Subter eam habitabant bestiae agri,
et in ramis eius conversabantur volucres caeli,
et ex ea vescebatur omnis caro.
9 O Beltsasar, capo de’ magi; conciossiachè io sappia che lo spirito degl’iddii santi è in te, e che niun segreto ti è difficile; di’ le visioni del mio sogno, che io veduto, cioè, la sua interpretazione.
10 Videbam in visione capitis mei super stratum meum,
et ecce vigil et sanctus de caelo descendit.
10 Or le visioni del mio capo, in sul mio letto, erano tali: Io riguardava, ed ecco un albero, in mezzo della terra, la cui altezza era grande.
11 Clamavit fortiter et sic ait:
“Succidite arborem et praecidite ramos eius,
excutite folia eius et dispergite fructus eius.
Fugiant bestiae de sub ea,
et volucres de ramis eius.
11 Quell’albero era grande, e forte, e la sua cima giungeva al cielo, e i suoi rami si stendevano fino all’estremità della terra.
12 Verumtamen germen radicum eius in terra sinite
et in vinculo ferreo et aereo in herbis agri,
et rore caeli tingatur,
et cum feris pars eius in herba terrae.
12 I suoi rami eran belli, e il suo frutto era copioso, e vi era in quello da mangiar per tutti; le bestie de’ campi si riparavano all’ombra sotto ad esso, e gli uccelli del cielo albergavano ne’ suoi rami, e d’esso era nudrita ogni carne.
13 Cor eius ab humano commutetur,
et cor ferae detur ei,
et septem tempora mutentur super eum.
13 Io riguardava nelle visioni del mio capo, in sul mio letto; ed ecco, un vegghiante, e santo, discese dal cielo.
14 In sententia vigilum decretum est,
et sermo sanctorum petitio,
ut cognoscant viventes
quoniam dominatur Excelsus in regno hominum
et, cuicumque voluerit, dabit illud
et humillimum hominem constituet super eo”.
14 E gridò di forza, e disse così: Tagliate l’albero, e troncate i suoi rami; scotete le sue frondi, e spargete il suo frutto; dileguinsi le bestie di sotto ad esso, e gli uccelli da’ suoi rami;
15 Hoc somnium vidi ego rex Nabuchodonosor. Tu ergo, Baltassar, interpretationemnarra, quia omnes sapientes regni mei non queunt solutionem edicere mihi; tuautem potes, quia spiritus deorum sanctorum in te est ”.15 ma pure, lasciate in terra il ceppo delle sue radici, e sia legato di legami di ferro, e di rame, fra l’erba della campagna; e sia bagnato della rugiada del cielo, e la sua parte sia con le bestie, nell’erba della terra.
16 Tunc Daniel, cuius nomen Baltassar, obstupuit quasi una hora, et cogitationeseius conturbabant eum. Respondens autem rex ait: “ Baltassar, somnium etinterpretatio eius non conturbent te ”. Respondit Baltassar et dixit: “Domine mi, somnium his, qui te oderunt, et interpretatio eius hostibus tuis sit.16 Sia il suo cuore mutato, e in luogo di cuor d’uomo siagli dato cuor di bestia; e sette stagioni passino sopra lui.
17 Arborem, quam vidisti sublimem atque robustam, cuius altitudo pertingit adcaelum, et aspectus illius in omnem terram,17 La cosa è determinata per la sentenza de’ vegghianti, e la deliberazione è stata conchiusa per la parola de’ santi; acciocchè i viventi conoscano che l’Altissimo signoreggia sopra il regno degli uomini, e ch’egli lo dà a cui gli piace, e costituisce sopra esso l’infimo d’infra gli uomini.
18 et rami eius pulcherrimi, etfructus eius nimius, et esca omnium in ea, subter eam habitantes bestiae agri,et in ramis eius commorantes aves caeli,18 Questo è il sogno, che io, re Nebucadnesar, ho veduto. Or tu, Beltsasar, dinne l’interpretazione; conciossiachè fra tutti i savi del mio regno niuno me ne possa dichiarare l’interpretazione; ma tu puoi farlo; perciocchè lo spirito degl’iddii santi è in te
19 tu es, rex, qui magnificatus es etinvaluisti, et magnitudo tua crevit et pervenit usque ad caelum, et potestas tuain terminos terrae.19 Allora Daniele, il cui nome è Beltsasar, restò stupefatto lo spazio di un’ora, e i suoi pensieri lo spaventavano. Ma il re gli fece motto, e disse: O Beltsasar, non turbiti il sogno, nè la sua interpretazione. Beltsasar rispose, e disse: Signor mio, avvenga il sogno a’ tuoi nemici, e la sua interpretazione a’ tuoi avversari.
20 Quod autem vidit rex vigilem et sanctum descendere decaelo et dicere: “Succidite arborem et dissipate illam; attamen germen radicumeius in terra dimittite, et vinculo ferreo et aereo in herbis agri, et rorecaeli conspergatur, et cum feris sit pars eius, donec septem tempora mutentursuper eum”,20 L’albero che tu hai veduto, il quale era grande, e forte, e la cui cima giungeva fino al cielo, e i cui rami si stendevano per tutta la terra;
21 haec est interpretatio, rex, et sententia Altissimi, quaepervenit super dominum meum regem:21 e le cui frondi erano belle, e il frutto copioso, e nel quale vi era da mangiar per tutti; sotto il quale dimoravano le bestie della campagna, e ne’ cui rami albergavano gli uccelli del cielo;
22 et eicient te ab hominibus, et cum bestiisferis erit habitatio tua, et fenum ut boves comedes et rore caeli infunderis;septem quoque tempora mutabuntur super te, donec scias quod dominetur Excelsussuper regnum hominum et, cuicumque voluerit, det illud.22 sei tu stesso, o re, che sei divenuto grande, e forte, e la cui grandezza è cresciuta, ed è giunta al cielo, e la cui signoria è pervenuta fino all’estremità della terra.
23 Quod autempraeceperunt, ut relinqueretur germen radicum eius, id est arboris, regnum tuumtibi manebit, postquam cognoveris potestatem caeli.23 E quant’è a quello che il re ha veduto un vegghiante, e santo, che scendeva dal cielo, e diceva: Tagliate l’albero, e guastatelo; ma pure, lasciate il ceppo delle sue radici in terra, legato con legami di ferro, e di rame, fra l’erba della campagna; e sia bagnato della rugiada del cielo, e sia la sua parte con le bestie della campagna, finchè sette stagioni sieno passate sopra lui;
24 Quam ob rem, rex,consilium meum placeat tibi, et peccata tua eleemosynis redime et iniquitatestuas misericordiis pauperum; sic longitudo erit prosperitati tuae ”.
24 questa, o re, ne è l’interpretazione, e questo è il decreto dell’Altissimo, che deve essere eseguito sopra il mio signore:
25 Omnia haec venerunt super Nabuchodonosor regem.25 Tu sarai scacciato d’infra gli uomini, e la tua dimora sarà con le bestie della campagna, e pascerai l’erba come i buoi, e sarai bagnato della rugiada del cielo, e sette stagioni passeranno sopra te, infino a tanto che tu riconosca che l’Altissimo signoreggia sopra il regno degli uomini, e ch’egli lo dà a cui gli piace.
26 Post finem mensiumduodecim in palatio regni Babylonis deambulabat;26 E ciò ch’è stato detto, che si lasciasse il ceppo delle radici dell’albero, significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, da che avrai riconosciuto che il cielo signoreggia.
27 responditque rex et ait: “Nonne haec est Babylon magna, quam ego aedificavi in domum regni, in roborefortitudinis meae et in gloria decoris mei? ”.27 Perciò, o re, gradisci il mio consiglio, e poni un termine ai tuoi peccati con la giustizia, ed alle tue iniquità con la misericordia inverso gli afflitti; ecco, forse la tua prosperità sarà prolungata
28 Cum adhuc sermo esset in oreregis, vox de caelo ruit: “ Tibi dicitur, Nabuchodonosor rex: Regnum tuumtransiit a te,28 Tutte queste cose avvennero al re Nebucadnesar.
29 et ab hominibus te eicient, et cum bestiis feris erithabitatio tua: fenum quasi boves comedes; et septem tempora mutabuntur super te,donec scias quod dominetur Excelsus in regno hominum et, cuicumque voluerit, detillud ”.29 In capo di dodici mesi egli passeggiava sopra il palazzo reale di Babilonia.
30 Eadem hora sermo completus est super Nabuchodonosor, et exhominibus abiectus est et fenum ut boves comedit, et rore caeli corpus eiusinfectum est, donec capilli eius in similitudinem aquilarum crescerent, etungues eius quasi avium.
30 E il re prese a dire: Non è questa la gran Babilonia, che io ho edificata per istanza reale, e per gloria della mia magnificenza, con la forza della mia potenza?
31 “ Igitur post finem dierum ego Nabuchodonosor oculos meos ad caelum levavi,et sensus meus redditus est mihi, et Altissimo benedixi et Viventem insempiternum laudavi et glorificavi,
quia potestas eius potestas sempiterna,
et regnum eius in generationem et generationem;
31 Il re avea ancora la parola in bocca, quando una voce discese dal cielo: Ei ti si dice, o re Nebucadnesar: Il regno ti è tolto.
32 et omnes habitatores terrae apud eum in nihilum reputati sunt:
iuxta voluntatem enim suam facit
tam in virtutibus caeli quam in habitatoribus terrae,
et non est qui resistat manui eius
et dicat ei: “Quid facis?”.
32 E sarai scacciato d’infra gli uomini, e la tua dimora sarà con le bestie della campagna, e pascerai l’erba come i buoi, e sette stagioni passeranno sopra te, infino a tanto che tu riconosca che l’Altissimo signoreggia sopra il regno degli uomini, e ch’egli lo dà a cui gli piace.
33 In ipso tempore sensus meus reversus est ad me, et ad honorem regni meimaiestas mea et splendor meus reversa sunt ad me; et optimates mei etmagistratus mei requisierunt me, et in regno meo constitutus sum, etmagnificentia amplior addita est mihi.33 In quella stessa ora fu adempiuta quella parola sopra Nebucadnesar; ed egli fu scacciato d’infra gli uomini, e mangiò l’erba come i buoi, e il suo corpo fu bagnato della rugiada del cielo; tanto che il pelo gli crebbe, come le penne alle aquile, e le unghie, come agli uccelli
34 Nunc igitur ego Nabuchodonosor laudoet magnifico et glorifico Regem caeli, quia omnia opera eius veritas, et viaeeius iudicium, et gradientes in superbia potest humiliare ”.
34 Ma, in capo di quel tempo, io Nebucadnesar levai gli occhi al cielo, e il mio conoscimento ritornò in me, e benedissi l’Altissimo; e lodai, e glorificai colui che vive in eterno, la cui podestà è una podestà eterna, e il cui regno è per ogni generazione.
35 Ed appo cui tutti gli abitatori della terra son riputati come niente; e il quale opera come gli piace, nell’esercito del cielo, e con gli abitatori della terra; e non vi è alcuno che lo percuota in su la mano, e gli dica: Che cosa fai?
36 In quel tempo il mio conoscimento tornò in me; e, con la gloria del mio regno, mi fu restituita la mia maestà, e il mio splendore; e i miei principi mi ricercarono; ed io fui ristabilito nel mio regno, e mi fu aggiunta maggior grandezza.
37 Al presente io Nebucadnesar lodo, esalto, e glorifico il Re del cielo, tutte le cui opere son verità, e le vie giudicio; e il quale può abbassar quelli che procedono con superbia