Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Geremia 37


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NOVA VULGATADIODATI
1 Et regnavit rex Sedecias filius Iosiae pro Iechonia filio Ioachim; quemconstituit regem Nabuchodonosor rex Babylonis in terra Iudae.1 OR il re Sedechia, figliuolo di Giosia, regnò in luogo di Conia, figliuolo di Gioiachim, essendo stato costituito re nel paese di Giuda, da Nebucadnezar, re di Babilonia.
2 Et nonoboedivit, ipse et servi eius et populus terrae, verbis Domini, quae locutus estin manu Ieremiae prophetae.
2 E nè egli, nè i suoi servitori, nè il popolo del paese, non ubbidirono alle parole del Signore, ch’egli aveva pronunziate per lo profeta Geremia.
3 Et misit rex Sedecias Iuchal filium Selemiae et Sophoniam filium Maasiaesacerdotem ad Ieremiam prophetam dicens: “ Ora pro nobis Dominum Deum nostrum”.3 Or il re Sedechia mandò Iucal, figliuolo di Selemia; e Sefania, figliuolo di Maaseia, sacerdote, al profeta Geremia, per dirgli: Deh! fa’ orazione per noi al Signore Iddio nostro.
4 Ieremias autem libere ambulabat in medio populi; non enim miserant eum incustodiam carceris.4 Or Geremia andava e veniva per mezzo il popolo, e non era ancora stato messo in prigione.
5 Igitur exercitus pharaonis egressus est de Aegypto, etaudientes Chaldaei, qui obsidebant Ierusalem, huiuscemodi nuntium recesserunt abIerusalem.5 E l’esercito di Faraone era uscito di Egitto; laonde i Caldei che assediavano Gerusalemme, intesone il grido, si erano dipartiti d’appresso a Gerusalemme.
6 Et factum est verbum Domini ad Ieremiam prophetam dicens:6 E la parola del Signore fu indirizzata al profeta Geremia, dicendo:
7 “Haec dicit Dominus, Deus Israel: Sic dicetis regi Iudae, qui misit vos ad meinterrogandum: Ecce exercitus pharaonis, qui egressus est vobis in auxilium,revertetur in terram suam in Aegyptum;7 Così ha detto il Signore Iddio d’Israele: Dite così al re di Giuda, che vi ha mandati a me, per domandarmi; Ecco, l’esercito di Faraone, ch’era uscito a vostro soccorso, è ritornato nel suo paese, in Egitto.
8 et redient Chaldaei et bellabunt contracivitatem hanc et capient eam et succendent eam igni.8 Ed i Caldei torneranno, e combatteranno contro a questa città, e la prenderanno, e l’arderanno col fuoco.
9 Haec dicit Dominus:Nolite decipere animas vestras dicentes: “Euntes abibunt et recedent a nobisChaldaei”, quia non abibunt.9 Così ha detto il Signore: Non v’ingannate voi stessi, dicendo: Per certo i Caldei si dipartiranno da noi; perciocchè essi non se ne dipartiranno.
10 Sed et si percusseritis omnem exercitumChaldaeorum, qui proeliantur adversum vos, et derelicti fuerint ex eis aliquivulnerati, singuli de tentorio suo consurgent et incendent civitatem hanc igni”.10 Anzi, avvegnachè voi aveste sconfitto tutto l’esercito de’ Caldei, che combattono con voi, e che non ne fossero rimasti se non alcuni pochi, pur si leverebbero quelli, ciascuno nella sua tenda, e brucerebbero questa città col fuoco
11 Ergo cum recessisset exercitus Chaldaeorum ab Ierusalem propter exercitumpharaonis,11 Or avvenne che quando l’esercito dei Caldei si fu dipartito d’appresso a Gerusalemme, per cagion dell’esercito di Faraone,
12 egressus est Ieremias de Ierusalem, ut iret in terram Beniamin etdivideret ibi possessionem in conspectu populi.12 Geremia usciva di Gerusalemme, per andarsene nel paese di Beniamino, per isfuggire di là per mezzo il popolo.
13 Cumque pervenisset ad portamBeniamin, erat ibi custos portae nomine Ierias filius Selemiae filii Hananiae;et apprehendit Ieremiam prophetam dicens: “ Ad Chaldaeos profugis ”.13 Ma quando fu alla porta di Beniamino, quivi era un capitano della guardia, il cui nome era Ireia, figliuolo di Selemia, figliuolo di Hanania; il quale prese il profeta Geremia, dicendo: Tu vai ad arrenderti a’ Caldei.
14 Etrespondit Ieremias: “ Falsum est! Non fugio ad Chaldaeos ”. Et non audiviteum; sed comprehendit Ierias Ieremiam et adduxit eum ad principes.14 E Geremia disse: Ciò è falso; io non vo ad arrendermi a’ Caldei. Ma colui non l’ascoltò; anzi, lo prese, e lo menò a’ principi.
15 Et iratisunt principes contra Ieremiam, quem caesum miserunt in carcerem, qui erat indomo Ionathan scribae; eam enim in carcerem fecerant.15 E i principi si adirarono gravemente contro a Geremia, e lo percossero, e lo misero in prigione, in casa di Gionatan, scriba; perciocchè avevano di quella fatta una carcere.
16 Itaque ingressus estIeremias in domum laci fornice tectam; et sedit ibi Ieremias diebus multis.16 Quando Geremia fu entrato nella fossa, e nelle grotte, vi dimorò molti giorni.
17 Mittens autem Sedecias rex tulit eum et interrogavit eum in domo sua absconditeet dixit: “ Putasne est sermo a Domino? ”. Et dixit Ieremias: “ Est ”;et ait: “In manus regis Babylonis traderis ”.17 Poi il re Sedechia mandò a farlo trare di là: e il re lo domandò in casa sua di nascosto, e disse: Evvi alcuna parola da parte del Signore? E Geremia disse: Sì, ve n’è. Poi disse: Tu sarai dato in mano del re di Babilonia.
18 Et dixit Ieremias ad regemSedeciam: “ Quid peccavi tibi et servis tuis et populo isti, quia misistis mein domum carceris?18 Oltre a ciò, Geremia disse al re Sedechia: Che peccato ho io commesso contro a te, o contro a’ tuoi servitori, o contro a questo popolo, che voi mi avete messo in prigione?
19 Ubi sunt prophetae vestri, qui prophetabant vobis etdicebant: “Non veniet rex Babylonis super vos et super terram hanc”?19 E dove sono ora i vostri profeti, che vi profetizzavano, dicendo: Il re di Babilonia non verrà sopra voi, nè sopra questo paese?
20 Nuncergo audi, obsecro, domine mi rex; valeat deprecatio mea in conspectu tuo, et neme remittas in domum Ionathan scribae, ne moriar ibi ”.
20 Or al presente, ascolta, ti prego, o re, mio signore; deh! caggia la mia supplicazione nel tuo cospetto; non farmi ritornar nella casa di Gionatan, scriba, che io non vi muoia.
21 Praecepit ergo rex Sedecias, ut traderetur Ieremias in vestibulo custodiae,et daretur ei torta panis cotidie ex vico Pistorum, donec consumerentur omnespanes de civitate. Et mansit Ieremias in vestibulo custodiae.
21 E il re Sedechia comandò che Geremia fosse rinchiuso nella corte della prigione, e che gli fosse dato un pezzo di pane per giorno, dalla piazza de’ fornai; il che fu fatto finchè tutto il pane fu venuto meno nella città. Così Geremia stette nella corte della prigione