2«Tutto farò sparire dalla terra.
Oracolo del Signore.
3Distruggerò uomini e bestie;
distruggerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
farò inciampare i malvagi,
eliminerò l’uomo dalla terra.
Oracolo del Signore.
4Stenderò la mano su Giuda
e su tutti gli abitanti di Gerusalemme;
eliminerò da questo luogo quello che resta di Baal
e il nome degli addetti ai culti insieme ai sacerdoti,
5quelli che sui tetti si prostrano davanti all’esercito celeste
e quelli che si prostrano giurando per il Signore,
e poi giurano per Milcom,
6quelli che si allontanano dal seguire il Signore,
che non lo cercano né lo consultano».
7Silenzio, alla presenza del Signore Dio,
perché il giorno del Signore è vicino,
perché il Signore ha preparato un sacrificio,
ha purificato i suoi invitati.
8«Nel giorno del sacrificio del Signore,
io punirò i capi e i figli di re
e quanti vestono alla moda straniera;
9punirò in quel giorno chiunque salta la soglia,
chi riempie di rapine e di frodi
il palazzo del suo padrone.
10In quel giorno – oracolo del Signore –
grida d’aiuto verranno dalla porta dei Pesci,
ululati dal quartiere nuovo
e grande fragore dai colli.
11Urlate, abitanti del Mortaio,
poiché tutta la turba dei mercanti è finita,
tutti i pesatori dell’argento sono sterminati.
12In quel tempo
perlustrerò Gerusalemme con lanterne
e farò giustizia di quegli uomini
che, riposando come vino sulla feccia, pensano:
“Il Signore non fa né bene né male”.
13I loro beni saranno saccheggiati
e le loro case distrutte.
Costruiranno case ma non le abiteranno,
pianteranno viti, ma non ne berranno il vino».
14È vicino il grande giorno del Signore,
è vicino e avanza a grandi passi.
Una voce: «Amaro è il giorno del Signore!».
Anche un prode lo grida.
15Giorno d’ira quel giorno,
giorno di angoscia e di afflizione,
giorno di rovina e di sterminio,
giorno di tenebra e di oscurità,
e giorno di nube e di caligine,
16giorno di suono di corno e di grido di guerra
sulle città fortificate
e sulle torri elevate.
17Metterò gli uomini in angoscia
e cammineranno come ciechi,
perché hanno peccato contro il Signore;
il loro sangue sarà sparso come polvere
e la loro carne come escrementi.
18Neppure il loro argento, neppure il loro oro
potranno salvarli.
Nel giorno dell’ira del Signore
e al fuoco della sua gelosia
tutta la terra sarà consumata,
poiché farà improvvisa distruzione
di tutti gli abitanti della terra.
Note:
Sof 1,3:abbatterò: wehikshalti, conget.; il TM legge weha-makshelot, «gli scandali».
Sof 1,4:falsi sacerdoti: ebr. kemarim, termine proprio per indicare i «ministri» degli idoli. L'aggiunta del TM: «con i sacerdoti», è una glossa.
Sof 1,5:davanti al Signore: il TM aggiunge: «e che giurano», dittografia. - Milcom: con mss greci, sir., volg.; il TM legge: «il loro re». - Assieme alle sopravvivenze cananee (v 4), Sofonia denunzia il culto astrale dell'Assiria, e poi il culto degli dèi vicini (Milcom, dio ammonita) frammischiato con il culto di Jahve.
Sof 1,7:Questo v si apre con un richiamo liturgico. Presenta il giorno del Signore come un sacrificio (Is 34,6; Ger 46,10; Ez 39,17), le cui vittime saranno gli abitanti di Giuda. Gli invitati sono «consacrati» per l'immolazione, come in Ger 12,3 .
Sof 1,8:i principi e i figli di re: è la gente di corte che, asservita all'Assiria, esercita la reggenza durante l'età minorile di Giosia.
Sof 1,9:punirò: BJ traduce «visiterò» . La «visita» di Jahve è qualsiasi intervento speciale, favorevole o sfavorevole; qui è per il castigo. - chiunque salta la soglia: oppure con BJ «quelli che salgono sul gradino», forse la predella del trono. Si tratterebbe dei personaggi che avvicinano il re.
Sof 1,11:Il Mortaio («la Conca») è un quartiere di Gerusalemme (centro? sud?). - trafficanti, alla lettera «cananei» (cf. Os 12,8; Is 23,8; Pr 31,24 , ecc.).
Sof 1,12:riposando sulle loro fecce: traduzione letterale del TM. BJ traduce: «che marciscono sulla loro feccia» come un vino che non è travasato.
Sof 1,14-18:Come in Amos (Am 5,18-20) e Isaia (Is 2,6-22), il «giorno» è una manifestazione terribile della potenza del Signore: Dio compare da guerriero (cf. Es 15,3; 2Sam 5,24; Sal 18,8-15 ecc.), ma rivolge le armi contro il suo popolo peccatore. Questo poema ha ispirato Gioele (Gl 2,1-11) e l'autore medioevale del Dies irae.
Sof 1,14:anche un prode lo grida: oppure, con BJ, «ora è un prode che lancia un grido di guerra!»; altra versione: «anche il prode lancia grida di spavento».