Geremia 18
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BIBBIA CEI 1974 | BIBBIA MARTINI |
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1 Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: | 1 Parola detta a Geremia dal Signore, che disse: |
2 "Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola". | 2 Sorgi, e va a casa del vasaio, ed ivi udirai le mie parole. |
3 Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio. | 3 Ed io andai a casa del vasaio, ed egli lavorava alla ruota. |
4 Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto. | 4 E il vaso, ch'egli faceva di creta, si sciolse nelle sue mani: e subitamente fece di quello un altro vaso della forma, che a lui parve. |
5 Allora mi fu rivolta la parola del Signore: | 5 E il Signore parlommi, dicendo: |
6 "Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele. | 6 Non potrò io forse fare a voi, casa d'Israele, come ha fatto questo vasaio, dice il Signore? Siccome la terra è in mano del vasaio, così voi, casa d'Israele, nella mano mia. |
7 Talvolta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di sradicare, di abbattere e di distruggere; | 7 Io repentinamente minaccerò una nazione, ed un regno di sradicarlo, distruggerlo, ed annichilarlo. |
8 ma se questo popolo, contro il quale avevo parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di fargli. | 8 Se quella nazione farà penitenza del suo male, che io le rimproverai, mi ripentirò io pure del mal, che pensava di farle. |
9 Altra volta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di edificare e di piantare; | 9 Repentinamente ancora parlerò io di felicitare, e fondare una nazione, od un regno. |
10 ma se esso compie ciò che è male ai miei occhi non ascoltando la mia voce, io mi pentirò del bene che avevo promesso di fargli. | 10 Se questa farà il male sugli occhi miei, e non udirà la mia voce, io mi ripentirò del bene, che avea detto di farle. |
11 Ora annunzia, dunque, agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Dice il Signore: Ecco preparo contro di voi una calamità e medito contro di voi un progetto. Su, abbandonate la vostra condotta perversa, migliorate le vostre abitudini e le vostre azioni". | 11 Tu dunque adesso dì agli uomini di Giuda, e agli abitatori di Gerusalemme: Queste cose dice il Signore: Ecco, che io vo formando per voi un male, ed ho de' pensieri contro di voi: si converta ognuno di voi dalla sua mala vita, raddirizzate le vostre vie, e le vostre inclinazioni. |
12 Ma essi diranno: "È inutile, noi vogliamo seguire i nostri progetti; ognuno di noi agirà secondo la caparbietà del suo cuore malvagio". | 12 Quelli hanno detto: Non abbiam più speranza: perocché anderem seguendo i nostri pensieri, e farem ciascheduno quel, che gli suggerisce la depravazione del cattivo suo cuore. |
13 Perciò così dice il Signore: "Informatevi tra le nazioni: chi ha mai udito cose simili? Enormi, orribili cose ha commesso la vergine di Israele. | 13 Quindi il Signore parla cosi: Domandate alle nazioni: chi mai udì cose tali, e sì orrende, quali purtroppo ha fatte la vergine d'Israele? |
14 Scompare forse dalle alte rocce la neve del Libano? Forse si inaridiscono le acque delle montagne che scorrono gelide? | 14 Può ella mancare la neve del Libano nei massi della pianura? o può ella esaurirsi la scaturigine di fresca acqua corrente? |
15 Eppure il mio popolo mi ha dimenticato; essi offrono incenso a un idolo vano. Così hanno inciampato nelle loro strade, nei sentieri di una volta, per camminare su viottoli, per una via non appianata. | 15 Ma il popolo mio si è scordato di me, facendo libagioni alla vanità, e trovando inciampo nelle sue vie, nelle vie antiche, facendo per esse non piano, né facil viaggio. |
16 Il loro paese è una desolazione, un oggetto di scherno perenne. Chiunque passa ne rimarrà stupito e scuoterà il capo. | 16 Per ridurre la loro terra in desolazione, ed in ischerno sempiterno: il passaggiero, che la vedrà, rimarrà stupefatto, e scuoterà la sua testa. |
17 Come fa il vento d'oriente io li disperderò davanti al loro nemico. Mostrerò loro le spalle e non il volto nel giorno della loro rovina". | 17 Qual vento ardente io gli spergerò davanti al nemico: volgerò loro le spalle, e non la faccia nel dì della lor perdizione. |
18 Ora essi dissero: "Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né l'oracolo ai profeti. Venite, colpiamolo per la sua lingua e non badiamo a tutte le sue parole". | 18 Ma quegli dissero: Venite; pensiam seriamente contro Geremia: perocché non resterà senza legge il sacerdote, senza consiglio il sapiente, senza parola il profeta: venite, trafiggiamolo colla lingua, e non badiamo a tutti, i suoi sermoni. |
19 Prestami ascolto, Signore, e odi la voce dei miei avversari. | 19 Volgi, o Signore, lo sguardo verbo di me, e ascolta le voci de' miei avversari. |
20 Si rende forse male per bene? Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita. Ricordati quando mi presentavo a te, per parlare in loro favore, per stornare da loro la tua ira. | 20 Così adunque rendesi mal per bene, dappoiché costoro hanno scavata una fossa per la mia vita? Ricordati com'io mi presentava al tuo cospetto per parlarti a loro favore, e per allontanare da essi il tuo sdegno. |
21 Abbandona perciò i loro figli alla fame, gettali in potere della spada; le loro donne restino senza figli e vedove, i loro uomini siano colpiti dalla morte e i loro giovani uccisi dalla spada in battaglia. | 21 Per questo abbandona tu i loro figli alla fame, e rimettili in balia della spada: le loro mogli si restino senza figli, e i loro mariti sian messi a morte: la gioventù sia trafitta dalla spada nella battaglia. |
22 Si odano grida dalle loro case, quando improvvisa tu farai piombare su di loro una torma di briganti, poiché hanno scavato una fossa per catturarmi e hanno teso lacci ai miei piedi. | 22 Le case loro rimbombino di clamori. Imperocché tu manderai sopra di loro improvvisamente il ladrone, perchè eglino han cavata la fossa per prendermi, ed han teso lacciuoli a' miei piedi. |
23 Ma tu conosci, Signore, ogni loro progetto di morte contro di me; non lasciare impunita la loro iniquità e non cancellare il loro peccato dalla tua presenza. Inciampino alla tua presenza; al momento del tuo sdegno agisci contro di essi! | 23 Ma a te, o Signore, noti sono tutti i loro mortali disegni contro di me. Non perdonare alle loro iniquità, non si cancelli dinanzi a te il loro peccato; rovinino per terra al tuo cospetto, nel tempo del tuo furare consumali. |