Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Apocalisse 21


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Et vidi caelum novum et ter ram novam; primum enim caelum et prima terraabierunt, et mare iam non est.1 E vidi un nuovo cielo, e una nuova terra. Imperocché il primo cielo, e la prima terra passò, e il mare già più non è.
2 Et civitatem sanctam Ierusalem novam vididescendentem de caelo a Deo, paratam sicut sponsam ornatam viro suo.2 Ed io Giovanni vidi la città santa, la nuova Gerusalemme scendere da Dio dal cielo, messa in ordine, come una sposa, che si è abbigliata per il suo sposo.
3 Et audivivocem magnam de throno dicentem: “Ecce tabernaculum Dei cum hominibus! Ethabitabit cum eis, et ipsi populi eius erunt, et ipse Deus cum eis erit eorumDeus;3 E udii una gran voce dal trono, che diceva: ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini, e abiterà con essi. Ed essi saran suo popolo, e lo stesso Dio sarà con essi Dio loro:
4 et absterget omnem lacrimam ab oculis eorum, et mors ultra non erit,neque luctus neque clamor neque dolor erit ultra, quia prima abierunt ”.
4 E asciugherà Dio dagli occhi loro tutte le lagrime: e non saravvi più morte, né lutto, né strida, nè dolore vi sarà più, perché le prime cose sono passate.
5 Et dixit, qui sedebat super throno: “ Ecce nova facio omnia ”. Et dicit:“ Scribe: Haec verba fidelia sunt et vera ”.5 E quegli, che sedeva sul trono, disse: ecco, che io rinnovello le cose tutte. E disse a me: scrivi: imperocché queste parole sono degnissime di fede, e veraci.
6 Et dixit mihi: “ Factasunt! Ego sum Alpha et Omega, principium et finis. Ego sitienti dabo de fonteaquae vivae gratis.6 E disse a me: è fatto: io sono l'alfa, e l'omega: principio, e fine. Io a chi ha sete darò gratuitamente della fontana di acqua di vita.
7 Qui vicerit, hereditabit haec, et ero illi Deus, et illeerit mihi filius.7 Chi sarà vincitore, sarà padrone di queste cose, e io sarogli Dio, ed ei sarammi figliuolo.
8 Timidis autem et incredulis et exsecratis et homicidis etfornicatoribus et veneficis et idololatris et omnibus mendacibus, pars illorumerit in stagno ardenti igne et sulphure, quod est mors secunda ”.
8 Poi paurosi poi, e per gli increduli, gli esecrandi, e gli omicidi, e fornicatori, e venefici, e idolatri, e per tutti i bugiardi, la loro porzione sarà nello stagno ardente di fuoco, e di zolfo: che è la seconda morte.
9 Et venit unus de septem angelis habentibus septem phialas plenas septem plagisnovissimis et locutus est mecum dicens: “ Veni, ostendam tibi sponsam uxoremAgni ”.9 E venne uno de' sette Angeli, che aveano le ampolle piene delle sette ultime piaghe, e parlò meco, e' mi disse: vieni, e ti farò vedere la sposa, consorte dell'Agnello.
10 Et sustulit me in spiritu super montem magnum et altum et ostenditmihi civitatem sanctam Ierusalem descendentem de caelo a Deo,10 E portommi in ispirito sopra un monte grande, e sublime, e mi fece vedere la città santa, Gerusalemme, che scendea dal cielo da Dio,
11 habentemclaritatem Dei; lumen eius simile lapidi pretiosissimo, tamquam lapidi iaspidi,in modum crystalli;11 La quale avea la chiarezza di Dio: e la luce di lei era simile ad una pietra preziosa, come a pietra di diaspro, come il cristallo.
12 et habebat murum magnum et altum et habebat portasduodecim et super portas angelos duodecim et nomina inscripta, quae suntduodecim tribuum filiorum Israel.12 Ed aveva una muraglia grande, ed alta, che avea dodici porte: e alle porte dodici Angeli, e scritti sopra i nomi, che sono i nomi delle dodici tribù d'Israele.
13 Ab oriente portae tres, et ab aquiloneportae tres, et ab austro portae tres, et ab occasu portae tres;13 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte, e ad occidente tre porte.
14 et muruscivitatis habens fundamenta duodecim, et super ipsis duodecim nomina duodecimapostolorum Agni.
14 E la muraglia della città avea dodici fondamenti, ed in essi i dodici nomi de' dodici Apostoli dell'Agnello.
15 Et, qui loquebatur mecum, habebat mensuram arundinem auream, ut metireturcivitatem et portas eius et murum eius.15 E quegli, che meco parlava, aveva una canna d'oro da misurare, per prendere le misure della città, e delle porte, e della muraglia:
16 Et civitas in quadro posita est, etlongitudo eius tanta est quanta et latitudo. Et mensus est civitatem arundineper stadia duodecim milia; longitudo et latitudo et altitudo eius aequales sunt.16 E la città è quadrangolare, e la sua lunghezza è uguale alla larghezza: misurò la città colla canna d'oro in dodici mila stadi: e sono eguali la lunghezza, e l'altezza, e la larghezza di lei.
17 Et mensus est murum eius centum quadraginta quattuor cubitorum, mensurahominis, quae est angeli.17 E misurò la muraglia di essa in cento quarantaquattro cubiti, a misura d'uomo, qual è quella dell'Angelo.
18 Et erat structura muri eius ex iaspide, ipsa verocivitas aurum mundum simile vitro mundo.18 E la sua muraglia era costruttadi pietra iaspide: la città stessa poi oro puro simile al vetro puro.
19 Fundamenta muri civitatis omnilapide pretioso ornata: fundamentum primum iaspis, secundus sapphirus, tertiuschalcedonius, quartus smaragdus,19 E i fondamenti delle mura della città ornati di ogni sorta di pietre preziose. Il primo fondamento, l'iaspide: il secondo lo zaffiro: il terzo il calcedonio: il quarto, lo smeraldo:
20 quintus sardonyx, sextus sardinus, septimuschrysolithus, octavus beryllus, nonus topazius, decimus chrysoprasus, undecimushyacinthus, duodecimus amethystus.20 Il quinto, il sardoniche: il sesto, il sardio: il settimo, il crisolito: l'ottavo, il berillo: il nono, il topazio: il decimo, il crisopraso: l'undecimo, il giacinto: il duodecimo, l'ametisto.
21 Et duodecim portae duodecim margaritaesunt, et singulae portae erant ex singulis margaritis. Et platea civitatis aurummundum tamquam vitrum perlucidum.
21 E le dodici porte sono dodici perle: e ciascuna porta era d'una perla: e la piazza della città, oro puro, trasparente come il cristallo.
22 Et templum non vidi in ea: Dominus enim, Deus omnipotens, templum illius est,et Agnus.22 Né in essa vidi tempio. Imperocché suo tempio è il Signore Dio onnipotente, e l'Agnello.
23 Et civitas non eget sole neque luna, ut luceant ei, nam claritasDei illuminavit eam, et lucerna eius est Agnus.23 E la città non ha bisogno di sole, né di luna, che la illuminino: conciossiaché lo splendore di Dio la illumina, e sua lampana è l'Agnello.
24 Et ambulabunt gentes perlumen eius, et reges terrae afferunt gloriam suam in illam;24 E le genti cammineranno dietro alla luce di essa: e i Re della terra porteranno a lei la lor gloria, e l'onore.
25 et portae eiusnon claudentur per diem, nox enim non erit illic;25 E le sue porte non si chiuderanno nel giorno: perché notte ivi non sarà.
26 et afferent gloriam etdivitias gentium in illam.26 E a lei sarà portata la gloria, e l'onore delle genti.
27 Nec intrabit in ea aliquid coinquinatum et faciensabominationem et mendacium, nisi qui scripti sunt in libro vitae Agni.
27 Non entrerà in essa nulla di immondo, o chi commette abominazione, e la menzogna, ma bensì quelli, che son descritti nel libro della vita dell'Agnello.