Scrutatio

Martedi, 19 marzo 2024 - San Giuseppe ( Letture di oggi)

Geremia 8


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NOVA VULGATABIBBIA
1 “ In illo tempore, ait Dominus, eicient ossa regum Iudae et ossaprincipum eius et ossa sacerdotum et ossa prophetarum et ossa eorum, quihabitaverunt Ierusalem de sepulcris suis;1 "In quel tempo - oracolo del Signore - si estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi capi, dei sacerdoti, dei profeti e degli abitanti di Gerusalemme.
2 et expandent ea ad solem et lunam etomnem militiam caeli, quae dilexerunt et quibus servierunt et post quaeambulaverunt et quae quaesierunt et adoraverunt; non colligentur et nonsepelientur: in sterquilinium super faciem terrae erunt.2 Esse saranno sparse in onore del sole, della luna e di tutta la milizia del cielo che essi amarono, servirono, seguirono, consultarono e adorarono. Non saranno più raccolte né sepolte, ma rimarranno come letame sulla terra.
3 Et eligent magismortem quam vitam omnes, qui residui fuerint de cognatione hac pessima inuniversis locis, ad quae eiecero eos, dicit Dominus exercituum.
3 Allora la morte sarà preferibile alla vita per tutti quelli che resteranno di questa razza malvagia in ogni luogo, dove li avrò dispersi". Oracolo del Signore degli eserciti.

4 Et dices ad eos: Haec dicit Dominus:
Numquid, qui cadit, non resurget, et, qui aversus est, non revertetur?
4 Tu dirai loro: "Così dice il Signore:
Forse chi cade non si rialza
e chi perde la strada non torna indietro?
5 Quare ergo aversus est populus iste,
Ierusalem aversione perpetua?
Apprehenderunt mendacium
et noluerunt reverti.
5 Perché allora questo popolo
si ribella con continua ribellione?
Persistono nella malafede,
rifiutano di convertirsi.
6 Attendi et auscultavi:
nemo, quod bonum est, loquitur,
nullus est, qui agat paenitentiam
super malitia sua dicens:
“Quid feci?”.
Omnes conversi sunt ad cursum suum,
quasi equus impetu vadens in proelio.
6 Ho fatto attenzione e ho ascoltato;
essi non parlano come dovrebbero.
Nessuno si pente della sua malizia,
dicendo: Che ho fatto?
Ognuno segue senza voltarsi la sua corsa
come un cavallo che si lanci nella battaglia.
7 Etiam ciconia in caelo
novit tempus suum;
turtur et hirundo et turdus
custodierunt tempus adventus sui;
populus autem meus non novit
iudicium Domini.
7 Anche la cicogna nel cielo
conosce i suoi tempi;
la tortora, la rondinella e la gru
osservano la data del loro ritorno;
il mio popolo, invece, non conosce
il comando del Signore.

8 Quomodo dicitis: “Sapientes nos sumus,
et lex Domini nobiscum est”?
Vere mendacium operatus est
stilus mendax scribarum.
8 Come potete dire: Noi siamo saggi,
la legge del Signore è con noi?
A menzogna l'ha ridotta
la penna menzognera degli scribi!
9 Confusi sunt sapientes,
perterriti et capti sunt;
verbum enim Domini proiecerunt,
et sapientia nulla est in eis.
9 I saggi saranno confusi,
sconcertati e presi come in un laccio.
Essi hanno rigettato la parola del Signore,
quale sapienza possono avere?

10 Propterea dabo mulieres eorum exteris,
agros eorum expugnatoribus,
quia a minimo usque ad maximum
omnes avaritiam sequuntur,
a propheta usque ad sacerdotem
cuncti faciunt mendacium.
10 Per questo darò le loro donne ad altri,
i loro campi ai conquistatori,
perché, dal piccolo al grande,
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote,
tutti praticano la menzogna.
11 Et sanant contritionem
filiae populi mei in levitate
dicentes “Pax, pax”, cum non sit pax.
11 Essi curano la ferita del mio popolo
ma solo alla leggera, dicendo: Bene, bene!
ma bene non va.
12 Confusi sunt, quia abominationem fecerunt;
quin immo confusione non sunt confusi
et erubescere nescierunt,
idcirco cadent inter corruentes,
in tempore visitationis suae corruent,
dicit Dominus.
12 Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
Per questo cadranno con le altre vittime,
nell'ora del castigo saranno prostrati" dice il Signore.

13 Congregans congregabo eos,
ait Dominus;
non est uva in vitibus,
et non sunt ficus in ficulnea,
folium defluxit,
et dabo eis gradientes super eos.
13 "Li mieto e li anniento,
dice il Signore,
non c'è più uva nella vigna
né frutti sui fichi;
anche le foglie son avvizzite.
Ho procurato per loro degli invasori".
14 “Quare sedemus?
Convenite, et ingrediamur civitates munitas
et pereamus ibi,
quia Dominus Deus noster tradidit nos in interitum
et potum dedit nobis aquam fellis;
peccavimus enim Domino.
14 "Perché ce ne stiamo seduti?
Riunitevi, entriamo nelle fortezze
e moriamo in esse,
poiché il Signore nostro Dio ci fa perire.
Egli ci fa bere acque avvelenate,
perché abbiamo peccato contro di lui.
15 Exspectavimus pacem, et non est bonum,
tempus medelae, et ecce formido”.
15 Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene;
l'ora della salvezza, ed ecco il terrore".
16 A Dan auditus est fremitus equorum eius,
a voce hinnituum fortium equorum eius
commota est omnis terra;
et venient et devorabunt terram et plenitudinem eius,
urbem et habitatores eius.
16 Da Dan si sente
lo sbuffare dei suoi cavalli;
al rumore dei nitriti dei suoi destrieri
trema tutta la terra.
Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova,
la città e i suoi abitanti.
17 Quia ecce ego mittam vobis
serpentes regulos,
quibus non est incantatio,
et mordebunt vos ”,
ait Dominus.
17 "Ecco, io sto per mandarvi
serpenti velenosi
contro i quali non esiste incantesimo,
ed essi vi morderanno"
dice il Signore.

18 Hilaritas mea facta est dolor in me,
cor meum maerens.
18 Cercai di rasserenarmi, superando il mio dolore,
ma il mio cuore vien meno.
19 Ecce vox clamoris filiae populi mei
de terra longinqua:
“ Numquid Dominus non est in Sion?
Aut rex eius non est in ea? ”.
“ Quare ergo me ad iracundiam concitaverunt in sculptilibus suis
et in vanitatibus alienis? ”.
19 Ecco odo le grida della figlia del mio popolo
da una terra lunga e larga:
"Forse il Signore non si trova in Sion,
il suo re non vi abita più?".
Perché mi hanno provocato all'ira con i loro idoli
e con queste nullità straniere?
20 “ Transiit messis, finita est aestas,
et nos salvati non sumus ”.
20 È passata la stagione della messe, è finita l'estate
e noi non siamo stati soccorsi.
21 Super contritione filiae populi mei
contritus sum et contristatus;
stupor obtinuit me.
21 Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto,
sono costernato, l'orrore mi ha preso.
22 Numquid resina non est in Galaad?
Aut medicus non est ibi?
Quare enim non est obducta
cicatrix filiae populi mei?
22 Non v'è forse balsamo in Gàlaad?
Non c'è più nessun medico?
Perché non si cicatrizza
la ferita della figlia del mio popolo?
23 Quis dabit capiti meo aquam
et oculis meis fontem lacrimarum,
et plorabo die ac nocte
interfectos filiae populi mei?
23 Chi farà del mio capo una fonte di acqua,
dei miei occhi una sorgente di lacrime,
perché pianga giorno e notte
gli uccisi della figlia del mio popolo?