Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Neemia 13


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NOVA VULGATADIODATI
1 In die autem illo lectum est in volumine Moysi, audiente populo, etinventum est scriptum in eo quod non debeant introire Ammonites et Moabites inecclesiam Dei usque in aeternum,1 IN quel tempo si lesse nel libro di Mosè, in presenza del popolo; e fu trovato scritto in esso, che gli Ammoniti ed i Moabiti non debbono giammai in perpetuo entrare nella raunanza di Dio;
2 eo quod non occurrerint filiis Israel cumpane et aqua et conduxerint adversum eos Balaam ad maledicendum eis, etconvertit Deus noster maledictionem in benedictionem.2 perciocchè non vennero incontro a’ figliuoli d’Israele con pane ed acqua; e prezzolarono contro a loro Balaam, per maledirli; benchè l’Iddio nostro avesse convertita quella maledizione in benedizione.
3 Factum est autem, cumaudissent legem, separaverunt omnem promiscuum ab Israel.
3 Perciò, quando il popolo ebbe intesa quella legge, separò d’Israele ogni mischianza.
4 Ante hoc autem erat Eliasib sacerdos, qui fuerat praepositus in gazophylaciodomus Dei nostri et proximus Thobiae;4 Ora, avanti questo, il sacerdote Eliasib, costituito sopra le camere della Casa dell’Iddio nostro, essendo parente di Tobia,
5 fecerat ei gazophylacium grande, ubiantea reponebant munera et tus et vasa et decimam frumenti, vini et olei, partesLevitarum et cantorum et ianitorum et tributa sacerdotum.
5 gli avea acconcia una gran camera ove anticamente si riponevano le offerte, l’incenso, ed i vasellamenti, e le decime del frumento, del vino, e dell’olio, ordinate per li Leviti, per li cantori, e per li portinai, e le porzioni, che se ne levavano per li sacerdoti.
6 In omnibus autem his non fui in Ierusalem, quia anno tricesimo secundoArtaxerxis regis Babylonis veni ad regem et in fine dierum rogavi, ut abirem arege,6 Ora, mentre si facevano tutte queste cose, io non era in Gerusalemme; perciocchè l’anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, io me ne venni al re. Ma in capo d’un anno, io ottenni licenza dal re.
7 et veni in Ierusalem. Et intellexi malum, quod fecerat Eliasib Thobiae:fecerat enim ei thesaurum in vestibulis domus Dei.7 E giunto in Gerusalemme, intesi il male ch’Eliasib avea fatto intorno a Tobia, avendogli acconcia una camera ne’ cortili della Casa di Dio.
8 Et malum mihi visum estvalde, et proieci vasa domus Thobiae foras de gazophylacio;8 E la cosa mi dispiacque grandemente, ed io gittai fuor della camera tutte le masserizie della casa di Tobia.
9 praecepique, etemundaverunt gazophylacia, et rettuli ibi vasa domus Dei, oblationem et tus.
9 E per mio comandamento, quelle camere furono purificate; poi io vi riportai dentro i vasellamenti della Casa di Dio, e le offerte, e l’incenso
10 Et cognovi quod partes Levitarum non fuissent datae, et fugisset unusquisquein campum suum de Levitis et cantoribus, qui ministrabant.10 Io seppi ancora che le porzioni de’ Leviti non erano loro state date; laonde i Leviti e i cantori che facevano il servigio, se n’erano fuggiti, ciascuno alla sua possessione.
11 Et egi causamadversus magistratus et dixi: “ Quare dereliquimus domum Dei? ”. Etcongregavi eos et feci stare in stationibus suis.11 Ed io contesi co’ magistrati, e dissi loro: Perchè si è egli abbandonata la Casa di Dio? Poi raunai i Leviti, e li rimisi ne’ loro ufficii.
12 Et omnis Iuda apportabatdecimam frumenti, vini et olei in horrea.12 E tutto Giuda portò le decime del frumento, del vino, e dell’olio, nei magazzini.
13 Et constitui super horrea Selemiamsacerdotem et Sadoc scribam et Phadaiam de Levitis et iuxta eos Hanan filiumZacchur, filium Matthaniae, quoniam fideles comprobati sunt; et ipsi curamhabebant distribuendi partes fratribus suis.13 Sopra i quali io costituii soprastante Selemia, sacerdote, e Sadoc, scriba; e d’infra i Leviti, Pedaia; e sotto loro, Hanan, figliuolo di Zaccur, figliuolo di Mattania; perciocchè erano reputati uomini leali; e la lor cura era di distribuir le porzioni a’ lor fratelli.
14 Memento mei, Deus meus, pro hoc;et ne deleas opera mea bona, quae feci in domo Dei mei et in ministeriis eius!
14 O Dio mio, ricordati di me per questo; e non iscancellar le opere pie fatte da me intorno alla Casa dell’Iddio mio, ed intorno alle cose che vi si devono osservare
15 In diebus illis vidi in Iuda calcantes torcularia in sabbato, portantesacervos et onerantes super asinos vinum et uvas et ficus et omne onus etinferentes in Ierusalem die sabbati; et contestatus sum, quando vendebantcibaria.
15 In que’ giorni io vidi de’ Giudei che calcavano ne’ torcoli in giorno di sabato, ed altri che portavano de’ fasci di biade, e le aveano caricate sopra asini, ed anche vino, uve, e fichi, e qualunque altra soma; e portavano quelle cose in Gerusalemme in giorno di sabato. Ed io protestai loro nel giorno che si vendevano le vittuaglie, che non dovessero più farlo.
16 Et ibi Tyrii habitaverunt in ea inferentes pisces et omnia venalia etvendebant in sabbatis filiis Iudae in Ierusalem.16 I Tiri ancora, che dimoravano in Gerusalemme, adducevano pesce, ed ogni altra derrata, e vendevano quelle cose a’ figliuoli di Giuda in giorno di sabato, e ciò dentro a Gerusalemme.
17 Et obiurgavi optimates Iudaeet dixi eis: “ Quae est haec res mala, quam vos facitis, et profanatis diemsabbati?17 Laonde io contesi con gli uomini notabili di Giuda, e dissi loro: Quale è questo male, che voi fate, profanando il giorno del sabato?
18 Numquid non haec fecerunt patres nostri, et adduxit Deus nostersuper nos omne malum hoc et super civitatem hanc? Et vos additis iracundiamsuper Israel profanando sabbatum! ”.
18 I vostri padri non fecero essi così, onde l’Iddio nostro ha fatto venir sopra noi, e sopra questa città, tutto questo male? e pure anche voi accrescete l’ira, che è accesa contro ad Israele, profanando il sabato?
19 Factum est autem, cum obscuratae essent portae Ierusalem ante diem sabbati,dixi, et clauserunt ianuas; et praecepi, ut non aperirent eas usque postsabbatum. Et de pueris meis constitui super portas, ut nullus inferret onus indie sabbati.19 Perciò, il giorno avanti il sabato, come prima le ombre cadevano sopra le porte di Gerusalemme, per mio comandamento le porte erano serrate; ed io ordinai che non si aprissero fino al giorno d’appresso il sabato; e feci stare alcuni dei miei fanti alle porte, acciocchè non entrasse alcuna soma nel giorno del sabato.
20 Et manserunt negotiatores et vendentes universa venalia forisIerusalem semel et bis.20 Ed i merciai, e coloro che vendevano ogni sorta di derrata, stettero la notte fuor di Gerusalemme, una, e due volte.
21 Et contestatus sum eos et dixi eis: “ Quare manetisex adverso muri? Si iterum hoc feceritis, manum mittam in vos ”. Itaque extempore illo non venerunt in sabbato.21 Ma io protestai loro che nol facessero più, e dissi loro: Perchè state voi la notte dirincontro alle mura? Se voi tornate a farlo, io vi metterò la mano addosso. Da quel tempo innanzi non vennero più nel giorno del sabato.
22 Dixi quoque Levitis, ut mundarentur etvenirent ad custodiendas portas et sanctificandam diem sabbati.
Et pro hoc ergo memento mei, Deus meus, et parce mihi secundum multitudinemmiserationum tuarum!
22 Io dissi ancora a’ Leviti che si purificassero, e venissero a guardar le porte, per santificare il giorno del sabato. Ricordati anche di questo, o Dio mio, in mio favore, e perdonami, secondo la grandezza della tua benignità
23 Sed et in diebus illis vidi Iudaeos, qui duxerant uxores Azotidas,Ammonitidas et Moabitidas.23 In que’ giorni io vidi ancora de’ Giudei, che aveano menate mogli Asdodee, Ammonite, e Moabite.
24 Et filii eorum ex media parte loquebantur Azoticeet nesciebant loqui Iudaice vel loquebantur iuxta linguam unius vel alteriuspopuli.24 E la metà dei lor figliuoli parlava asdodeo, e non sapeva parlar giudaico; anzi parlavano il linguaggio di un popolo e di un altro.
25 Et obiurgavi eos et maledixi et cecidi quosdam ex eis et decalvavieos; et adiuravi in Deo, ut non darent filias suas filiis eorum et nonacciperent de filiabus eorum filiis suis et sibimetipsis dicens:25 Ed io contesi con loro, e li maledissi, e ne percossi alcuni, e divelsi loro i capelli; poi li feci giurare per lo Nome di Dio, che non darebbero le lor figliuole a’ figliuoli di que’ popoli, e che non prenderebbero delle lor figliuole, nè per li lor figliuoli, nè per sè stessi.
26 “ Numquidnon in huiuscemodi re peccavit Salomon rex Israel? Et certe in gentibus multisnon erat rex similis ei, et dilectus Deo suo erat, et posuit eum Deus regemsuper omnem Israel; et ipsum ergo duxerunt ad peccatum mulieres alienigenae.26 Salomone, dissi io, re d’Israele, non peccò egli in questo, benchè fra molte nazioni non sia stato re pari a lui, e ch’egli fosse amato dall’Iddio suo, e che Iddio l’avesse costituito re sopra tutto Israele? E pur le donne straniere lo fecero peccare.
27 Numquid et vobis obsequentes faciemus omne malum grande hoc, ut praevaricemur inDeo nostro et ducamus uxores peregrinas? ”.
27 Ed acconsentiremo noi a voi di far tutto questo gran male, di commetter misfatto contro all’Iddio nostro, menando mogli straniere?
28 Unus autem de filiis Ioiada filii Eliasib sacerdotis magni gener eratSanaballat Horonites, quem fugavi a me.28 Or eziandio uno de’ figliuoli di Gioiada, figliuolo di Eliasib, sommo sacerdote, era genero di Samballat Horonita; laonde lo scacciai d’appresso a me.
29 Recordare, Domine Deus meus, adversumeos, qui polluunt sacerdotium et pactum sacerdotale et leviticum!29 Ricordati di loro, o Dio mio; conciossiachè abbiano contaminato il sacerdozio, e il patto del sacerdozio, e de’ Leviti.
30 Igiturmundavi eos ab omnibus alienigenis et constitui ordines pro sacerdotibus etLevitis, unumquemque in ministerio suo,30 Io dunque li nettai da ogni persona straniera; e ristabilii le mute de’ sacerdoti e de’ Leviti, ciascuno secondo il suo ufficio.
31 et pro oblatione lignorum intemporibus constitutis et pro primitiis. Memento mei, Deus meus, in bonum.
31 Ed anche ordinai ciò che si conveniva fare intorno all’offerta delle legne a’ tempi assegnati, ed intorno alle primizie. Ricordati, o Dio mio, di me in bene