Geremia 8
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BIBBIA CEI 1974 | VULGATA |
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1 "In quel tempo - oracolo del Signore - si estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi capi, dei sacerdoti, dei profeti e degli abitanti di Gerusalemme. | 1 In illo tempore, ait Dominus, ejicient ossa regum Juda, et ossa principum ejus, et ossa sacerdotum, et ossa prophetarum, et ossa eorum qui habitaverunt Jerusalem, de sepulchris suis : |
2 Esse saranno sparse in onore del sole, della luna e di tutta la milizia del cielo che essi amarono, servirono, seguirono, consultarono e adorarono. Non saranno più raccolte né sepolte, ma rimarranno come letame sulla terra. | 2 et expandent ea ad solem, et lunam, et omnem militiam cæli, quæ dilexerunt, et quibus servierunt, et post quæ ambulaverunt, et quæ quæsierunt, et adoraverunt. Non colligentur, et non sepelientur : in sterquilinium super faciem terræ erunt. |
3 Allora la morte sarà preferibile alla vita per tutti quelli che resteranno di questa razza malvagia in ogni luogo, dove li avrò dispersi". Oracolo del Signore degli eserciti. | 3 Et eligent magis mortem quam vitam, omnes qui residui fuerint de cognatione hac pessima, in universis locis quæ derelicta sunt, ad quæ ejeci eos, dicit Dominus exercituum. |
4 Tu dirai loro: "Così dice il Signore: Forse chi cade non si rialza e chi perde la strada non torna indietro? | 4 Et dices ad eos : Hæc dicit Dominus : Numquid qui cadit non resurget ? et qui aversus est non revertetur ? |
5 Perché allora questo popolo si ribella con continua ribellione? Persistono nella malafede, rifiutano di convertirsi. | 5 Quare ergo aversus est populus iste in Jerusalem aversione contentiosa ? Apprehenderunt mendacium, et noluerunt reverti. |
6 Ho fatto attenzione e ho ascoltato; essi non parlano come dovrebbero. Nessuno si pente della sua malizia, dicendo: Che ho fatto? Ognuno segue senza voltarsi la sua corsa come un cavallo che si lanci nella battaglia. | 6 Attendi, et auscultavi : nemo quod bonum est loquitur ; nullus est qui agat pœnitentiam super peccato suo, dicens : Quid feci ? Omnes conversi sunt ad cursum suum, quasi equus impetu vadens ad prælium. |
7 Anche la cicogna nel cielo conosce i suoi tempi; la tortora, la rondinella e la gru osservano la data del loro ritorno; il mio popolo, invece, non conosce il comando del Signore. | 7 Milvus in cælo cognovit tempus suum : turtur, et hirundo, et ciconia custodierunt tempus adventus sui : populus autem meus non cognovit judicium Domini. |
8 Come potete dire: Noi siamo saggi, la legge del Signore è con noi? A menzogna l'ha ridotta la penna menzognera degli scribi! | 8 Quomodo dicitis : Sapientes nos sumus, et lex Domini nobiscum est ? vere mendacium operatus est stylus mendax scribarum ! |
9 I saggi saranno confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Essi hanno rigettato la parola del Signore, quale sapienza possono avere? | 9 Confusi sunt sapientes ; perterriti et capti sunt : verbum enim Domini projecerunt, et sapientia nulla est in eis. |
10 Per questo darò le loro donne ad altri, i loro campi ai conquistatori, perché, dal piccolo al grande, tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna. | 10 Propterea dabo mulieres eorum exteris, agros eorum hæredibus, quia a minimo usque ad maximum omnes avaritiam sequuntur : a propheta usque ad sacerdotem cuncti faciunt mendacium. |
11 Essi curano la ferita del mio popolo ma solo alla leggera, dicendo: Bene, bene! ma bene non va. | 11 Et sanabant contritionem filiæ populi mei ad ignominiam, dicentes : Pax, pax ! cum non esset pax. |
12 Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. Per questo cadranno con le altre vittime, nell'ora del castigo saranno prostrati" dice il Signore. | 12 Confusi sunt, quia abominationem fecerunt : quinimmo confusione non sunt confusi, et erubescere nescierunt. Idcirco cadent inter corruentes : in tempore visitationis suæ corruent, dicit Dominus. |
13 "Li mieto e li anniento, dice il Signore, non c'è più uva nella vigna né frutti sui fichi; anche le foglie son avvizzite. Ho procurato per loro degli invasori". | 13 Congregans congregabo eos, ait Dominus. Non est uva in vitibus, et non sunt ficus in ficulnea : folium defluxit, et dedi eis quæ prætergressa sunt. |
14 "Perché ce ne stiamo seduti? Riunitevi, entriamo nelle fortezze e moriamo in esse, poiché il Signore nostro Dio ci fa perire. Egli ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro di lui. | 14 Quare sedemus ? convenite, et ingrediamur civitatem munitam, et sileamus ibi : quia Dominus Deus noster silere nos fecit, et potum dedit nobis aquam fellis : peccavimus enim Domino. |
15 Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene; l'ora della salvezza, ed ecco il terrore". | 15 Exspectavimus pacem, et non erat bonum : tempus medelæ, et ecce formido. |
16 Da Dan si sente lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore dei nitriti dei suoi destrieri trema tutta la terra. Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova, la città e i suoi abitanti. | 16 A Dan auditus est fremitus equorum ejus ; a voce hinnituum pugnatorum ejus commota est omnis terra : et venerunt, et devoraverunt terram et plenitudinem ejus ; urbem et habitatores ejus. |
17 "Ecco, io sto per mandarvi serpenti velenosi contro i quali non esiste incantesimo, ed essi vi morderanno" dice il Signore. | 17 Quia ecce ego mittam vobis serpentes regulos, quibus non est incantatio : et mordebunt vos, ait Dominus. |
18 Cercai di rasserenarmi, superando il mio dolore, ma il mio cuore vien meno. | 18 Dolor meus super dolorem, in me cor meum mœrens. |
19 Ecco odo le grida della figlia del mio popolo da una terra lunga e larga: "Forse il Signore non si trova in Sion, il suo re non vi abita più?". Perché mi hanno provocato all'ira con i loro idoli e con queste nullità straniere? | 19 Ecce vox clamoris filiæ populi mei de terra longinqua : Numquid Dominus non est in Sion ? aut rex ejus non est in ea ? Quare ergo me ad iracundiam concitaverunt in sculptilibus suis, et in vanitatibus alienis ? |
20 È passata la stagione della messe, è finita l'estate e noi non siamo stati soccorsi. | 20 Transiit messis, finita est æstas, et nos salvati non sumus. |
21 Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto, sono costernato, l'orrore mi ha preso. | 21 Super contritione filiæ populi mei contritus sum, et contristatus : stupor obtinuit me. |
22 Non v'è forse balsamo in Gàlaad? Non c'è più nessun medico? Perché non si cicatrizza la ferita della figlia del mio popolo? | 22 Numquid resina non est in Galaad ? aut medicus non est ibi ? quare igitur non est obducta cicatrix filiæ populi mei ? |
23 Chi farà del mio capo una fonte di acqua, dei miei occhi una sorgente di lacrime, perché pianga giorno e notte gli uccisi della figlia del mio popolo? |