Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Geremia 4


font
BIBBIA CEI 1974BIBBIA TINTORI
1 "Se vuoi ritornare, o Israele - dice il Signore -
a me dovrai ritornare.
Se rigetterai i tuoi abomini,
non dovrai più vagare lontano da me.
1 Se tu vuoi ritornare, o Israele — dice il Signore, — torna a me. Se toglierai dal mio cospetto i tuoi scandali, non sarai più in agitazione,
2 Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore,
con verità, rettitudine e giustizia.
Allora i popoli si diranno benedetti da te
e di te si vanteranno".
2 e giurerai « Vive il Signore » con verità, con giudizio, con giustizia, e lo benediranno le genti, e gli daranno lode.
3 Dice il Signore
agli uomini di Giuda e a Gerusalemme:
"Dissodatevi un terreno incolto
e non seminate fra le spine.
3 Or queste cose dice il Signore agli uomini di Giuda e di Gerusalemme: « Preparatevi i maggesi e non seminate sopra le spine.
4 Circoncidetevi per il Signore,
circoncidete il vostro cuore,
uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme,
perché la mia ira non divampi come fuoco
e non bruci senza che alcuno la possa spegnere,
a causa delle vostre azioni perverse.

4 Circoncidetevi pel Signore, e togliete i prepuzi dei vostri cuori, o uomini di Giuda, o abitanti di Gerusalemme; affinchè non divampi come fuoco il mio sdegno, e non diventi un incendio che nessuno possa estinguere a causa della malvagità dei vostri pensieri.
5 Annunziatelo in Giuda,
fatelo udire a Gerusalemme;
suonate la tromba nel paese,
gridate a piena voce e dite:
Radunatevi ed entriamo
nelle città fortificate.
5 Annunziatelo in Giuda, fatelo sapere in Gerusalemme, parlatene, sonate la tromba per il paese, gridate forte e dite: « Radunatevi, rifugiamoci nelle città fortificate »;
6 Alzate un segnale verso Sion;
fuggite, non indugiate,
perché io mando da settentrione una sventura
e una grande rovina.
6 alzate lo stendardo in Sion, fatevi coraggio, non vi fermate, perchè io faccio venire dal settentrione la sventura e la gran distruzione.
7 Il leone è balzato dalla boscaglia,
il distruttore di nazioni
si è mosso dalla sua dimora
per ridurre la tua terra a una desolazione:
le tue città saranno distrutte,
non vi rimarranno abitanti.
7 Il leone s'è slanciato dal suo covile, il predatore delle nazioni s'è alzato, è partito dalla sua dimora, per ridurre la tua terra a un deserto: le tue città saran devastate, rimarrai senza abitanti.
8 Per questo vestitevi di sacco,
lamentatevi e alzate grida,
perché non si è allontanata
l'ira ardente del Signore da noi.
8 Per questo vestitevi di cilizi, piangete, urlate, perchè l'ira furibonda del Signore non s'è allontanata da noi.
9 E in quel giorno
- dice il Signore -
verrà meno il coraggio del re
e il coraggio dei capi;
i sacerdoti saranno costernati
e i profeti resteranno stupiti.
9 E in quel giorno — dice il Signore — verrà meno il cuore del re e il cuore dei principi, resteranno stupefatti i sacerdoti, costernati i profeti.
10 Essi diranno: Ah, Signore Dio,
hai dunque del tutto ingannato
questo popolo e Gerusalemme,
quando dicevi: Voi avrete pace,
mentre una spada giunge fino alla gola".
10 Ed io dissi: «Ahi, ahi, ahi! Signore Dio, hai tu dunque ingannato questo popolo e Gerusalemme, col dire: Avrete la pace, ed ecco che la spada arriva fino all'anima? »
11 In quel tempo si dirà:
a questo popolo e a Gerusalemme:
"Il vento ardente delle dune soffia dal deserto
verso la figlia del mio popolo,
non per vagliare, né per mondare il grano.
11 In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: « Un vento infocato soffia dal deserto, sulla via (che conduce) alla figlia del mio popolo, non per vagliare, non per pulire ».
12 Un vento minaccioso si alza al mio ordine.
Ora, anch'io voglio pronunziare
contro di essi la condanna".
12 Un vento forte mi verrà da quelle parti, e allora io pronunzierò contro essi i miei giudizi.
13 Ecco, egli sale come nubi
e come un turbine sono i suoi carri,
i suoi cavalli sono più veloci delle aquile.
Guai a noi che siamo perduti!
13 Ecco egli verrà come una nuvola, i suoi cocchi come l'uragano, i suoi cavalli son più veloci delle aquile: « Guai a noi: siamo perduti! »
14 Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme,
perché possa uscirne salva.
Fino a quando albergheranno in te
pensieri d'iniquità?

14 Purifica da ogni malizia il tuo cuore, o Gerusalemme, per esser salva. Fino a quando avrai nel cuore dei pensieri funesti?
15 Ecco, una voce reca la notizia da Dan,
si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim.
15 Ecco una voce da Dan annunzia, fa sapere che l'idolo viene dalla montagna d'Efraim.
16 Annunziatelo alle genti,
fatelo sapere a Gerusalemme.
Gli assedianti vengono da una terra lontana,
mandano urla contro le città di Giuda.
16 Dite alle nazioni: « Ecco si è sentito dire in Gerusalemme che le guardie vengono da lontano paese, a far sentire i loro gridi contro le città di Giuda.
17 Come custodi d'un campo l'anno circondata,
perché si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore.
17 Come i custodi dei campi essi circonderanno Gerusalemme, perchè essa mi ha provocato a sdegno — dice il Signore.
18 La tua condotta e le tue azioni
ti hanno causato tutto ciò.
Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro!
Ora ti penetra fino al cuore.
18 Le tue azioni, i tuoi pensieri t'han fatto questo: ecco la tua malizia com'è amara, come arriva al tuo cuore.
19 Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato.
Le pareti del mio cuore!
Il cuore mi batte forte;
non riesco a tacere,
perché ho udito uno squillo di tromba,
un fragore di guerra.
19 Le mie viscere! Le mie viscere! Io soffro: i sensi del mio cuore son turbati dentro di me: non potrò tacere, perchè l'anima mia ha sentito il suono della tromba, il grido della battaglia.
20 Si annunzia rovina sopra rovina:
tutto il paese è devastato.
A un tratto sono distrutte le mie tende,
in un attimo i miei padiglioni.
20 Una rovina è chiamata dopo l'altra, tutta la terra è devastata, in un colpo sono state distrutte le mie tende, in un istante i miei padiglioni.
21 Fino a quando dovrò vedere segnali
e udire squilli di tromba?
21 Fino a quando dovrò vedere dei fuggiaschi, e udire il suono della tromba?
22 "Stolto è il mio popolo:
non mi conoscono,
sono figli insipienti,
senza intelligenza;
sono esperti nel fare il male,
ma non sanno compiere il bene".
22 Questo mio popolo è stolto, non mi ha conosciuto, son figlioli insensati, senza intelligenza, son sapienti nel fare il male?, e il bene non sanno farlo.
23 Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto,
i cieli, e non v'era luce.
23 Io guardai la terra, ed ecco era vuota, un niente: guardai i cieli e non avevan più splendore;
24 Guardai i monti ed ecco tremavano
e tutti i colli ondeggiavano.
24 guardai i monti, ed ecco erano agitati, e tutte le colline? traballavano;
25 Guardai ed ecco non c'era nessuno
e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via.
25 osservai e non v'era più un uomo, e tutti gli uccelli dell'aria eran fuggiti;
26 Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto
e tutte le sue città erano state distrutte
dal Signore e dalla sua ira ardente.
26 mirai ed ecco deserto il Carmelo: tutte le sue città son state distrutte all'apparir del Signore, davanti all'ira sua. furibonda.
27 Poiché dice il Signore:
"Devastato sarà tutto il paese;
io compirò uno sterminio.
27 Ecco quanto dice il Signore: « Tutta la terra sarà devastata, ma non compirò del tutto la distruzione.
28 Pertanto la terra sarà in lutto
e i cieli lassù si oscureranno,
perché io l'ho detto e non me ne pento,
l'ho stabilito e non ritratterò".
28 Piangerà la terra, in alto i cieli saranno in lutto, perchè io ho detto, ho risoluto, e non mi ripento, e non muto parere.
29 Per lo strepito di cavalieri e di arcieri
ogni città è in fuga,
vanno nella folta boscaglia
e salgono sulle rupi.
Ogni città è abbandonata,
non c'è rimasto un sol uomo.
29 Ai rumor dei cavalieri e degli arceri ogni città si dà alla fuga, si rifugiano in luoghi difficili, montano sulle rupi: tutte le città sono state abbandonate: non v'è più un uomo.
30 E tu, devastata, che farai?
Anche se ti vestissi di scarlatto,
ti adornassi di fregi d'oro
e ti facessi gli occhi grandi con il bistro,
invano ti faresti bella.
I tuoi amanti ti disprezzano;
essi vogliono la tua vita.
30 E tu, devastata, che farai? Anche se ti vestirai di porpora e ti adornerai d'aurei monili e ti dipingerai gli occhi coll'antimonio, invano ti farai bella, i tuoi amanti ti sdegnano, cercano la tua morte.
31 Sento un grido come di donna nei dolori,
un urlo come di donna al primo parto,
è il grido della figlia di Sion,
che spasima e tende le mani:
"Guai a me! Sono affranta,
affranta per tutti gli uccisi".
31 Ho sentito una voce come di donna in doglie, l'angoscia d'una donna nel suo primo parto: è la voce della figlia di Sion, che sta per morire e stende le braccia: « Guai a me! La mia anima vien meno a casa degli uccisi! »