Geremia 10
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BIBBIA CEI 1974 | NOVA VULGATA |
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1 Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa di Israele. | 1 Audite verbum, quod locutus est Dominus super vos, domus Israel. |
2 Così dice il Signore: "Non imitate la condotta delle genti e non abbiate paura dei segni del cielo, perché le genti hanno paura di essi. | 2 Haecdicit Dominus: “ Iuxta vias gentium nolite discere et a signis caeli nolite metuere, quae timent gentes, |
3 Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla, non è che un legno tagliato nel bosco, opera delle mani di chi lavora con l'ascia. | 3 quia leges populorum vanae sunt. Quia lignum de saltu praecidit opus manuum artificis in ascia, |
4 È ornato di argento e di oro, è fissato con chiodi e con martelli, perché non si muova. | 4 argento et auro decoravit illud, clavis et malleis firmavit, ut non moveatur; |
5 Gli idoli sono come uno spauracchio in un campo di cocòmeri, non sanno parlare, bisogna portarli, perché non camminano. Non temeteli, perché non fanno alcun male, come non è loro potere fare il bene". | 5 sicut formido in cucumerario sunt et non loquentur, portantur, quia incedere non valent: nolite ergo timere ea, quia nec male possunt facere nec bene ”. |
6 Non sono come te, Signore; tu sei grande e grande la potenza del tuo nome. | 6 Non est similis tui, Domine; magnus es tu, et magnum nomen tuum in fortitudine. |
7 Chi non ti temerà, re delle nazioni? Questo ti conviene, poiché fra tutti i saggi delle nazioni e in tutti i loro regni nessuno è simile a te. | 7 Quis non timebit te, o rex gentium? Te enim decet, quoniam inter cunctos sapientes gentium et in universis regnis earum nullus est similis tui. |
8 Sono allo stesso tempo stolti e testardi; vana la loro dottrina, come un legno. | 8 Pariter insipientes et fatui sunt; doctrina vanitatis eorum lignum est. |
9 Argento battuto e laminato portato da Tarsìs e oro di Ofir, lavoro di artista e di mano di orafo, di porpora e di scarlatto è la loro veste: tutti lavori di abili artisti. | 9 Argentum involutum, quod de Tharsis affertur, et aurum de Ophaz, opus artificis et manuum aurificis, hyacinthus et purpura indumentum eorum; opus artificum universa haec. |
10 Il Signore, invece, è il vero Dio, egli è Dio vivente e re eterno; al suo sdegno trema la terra, i popoli non resistono al suo furore. | 10 Dominus autem Deus verus est, ipse Deus vivens et rex sempiternus; ab indignatione eius commovebitur terra, et non sustinebunt gentes comminationem eius. |
11 Direte loro: "Gli dèi che non hanno fatto il cielo e la terra scompariranno dalla terra e sotto il cielo". | 11 Sic ergo dicetis eis: “ Dii, qui caelos et terram non fecerunt, pereant deterra et de his, quae sub caelis sunt ”. |
12 Egli ha formato la terra con potenza, ha fissato il mondo con sapienza, con intelligenza ha disteso i cieli. | 12 Qui fecit terram in fortitudine sua, firmavit orbem in sapientia sua et prudentia sua extendit caelos. |
13 Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo. Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce lampi per la pioggia e manda fuori il vento dalle sue riserve. | 13 Ad vocem suam dat multitudinem aquarum in caelo et elevat nebulas ab extremitatibus terrae; fulgura in pluviam facit et educit ventum de thesauris suis. |
14 Rimane inebetito ogni uomo, senza comprendere; resta confuso ogni orafo per i suoi idoli, poiché è menzogna ciò che ha fuso e non ha soffio vitale. | 14 Stultus factus est omnis homo absque scientia; confusus est omnis artifex in sculptili, quoniam falsum est, quod conflavit, et non est spiritus in eis. |
15 Essi sono vanità, opere ridicole; al tempo del loro castigo periranno. | 15 Vana sunt et opus risu dignum; in tempore visitationis suae peribunt. |
16 Non è tale l'eredità di Giacobbe, perché egli ha formato ogni cosa. Israele è la tribù della sua eredità, Signore degli eserciti è il suo nome. | 16 Non est his similis pars Iacob: qui enim formavit omnia, ipse est, et Israel tribus hereditatis eius, Dominus exercituum nomen illi. |
17 Raccogli il tuo fardello fuori dal paese, tu che sei cinta d'assedio, | 17 Congrega de terra sarcinam tuam, quae habitas in obsidione, |
18 poiché dice il Signore: "Ecco, questa volta, caccerò lontano gli abitanti del paese; li ridurrò alle strette, perché mi ritrovino". | 18 quia haec dicit Dominus: “ Ecce ego longe proiciam habitatores terrae in hac vice et tribulabo eos, ita ut inveniant me ”. |
19 Guai a me a causa della mia ferita; la mia piaga è incurabile. Eppure io avevo pensato: "È solo un dolore che io posso sopportare". | 19 Vae mihi super contritione mea, pessima plaga mea! Ego autem dixi: “ Plane haec infirmitas mea est, et portabo illam ”. |
20 La mia tenda è sfasciata tutte le mie corde sono rotte. I miei figli si sono allontanati da me e più non sono. Nessuno pianta ancora la mia tenda e stende i miei teli. | 20 Tabernaculum meum vastatum est, omnes funiculi mei dirupti sunt; filii mei exierunt a me et non subsistunt, non est qui extendat ultra tentorium meum et erigat pelles meas. |
21 I pastori sono diventati insensati, non hanno ricercato più il Signore; per questo non hanno avuto successo, anzi è disperso tutto il loro gregge. | 21 Quia stulte egerunt pastores et Dominum non quaesierunt; propterea non prosperati sunt, et omnis grex eorum dispersus est. |
22 Si ode un rumore che avanza e un grande frastuono giunge da settentrione, per ridurre le città di Giuda un deserto, un rifugio di sciacalli. | 22 Vox auditionis ecce venit et commotio magna de terra aquilonis, ut ponat civitates Iudae solitudinem et habitaculum thoum. |
23 "Lo so, Signore, che l'uomo non è padrone della sua via, non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi. | 23 “ Scio, Domine, quia non est hominis via eius, nec viri est, ut ambulet et dirigat gressus suos. |
24 Correggimi, Signore, ma con giusta misura, non secondo la tua ira, per non farmi vacillare". | 24 Corripe me, Domine, verumtamen in iudicio et non in furore tuo, ne forte ad nihilum redigas me ”. |
25 Riversa la tua collera sui popoli che non ti conoscono e sulle stirpi che non invocano il tuo nome, poiché hanno divorato Giacobbe l'hanno divorato e consumato, e hanno distrutto la sua dimora. | 25 Effunde indignationem tuam super gentes, quae non cognoverunt te, et super cognationes, quae nomen tuum non invocaverunt; quia comederunt Iacob et devoraverunt eum et consumpserunt illum et pascua eius dissipaverunt. |