Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Proverbia 27


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Ne glorieris in crastinum,
ignorans quid superventura pariat dies.
1 Non ti vantare di cosa, che abbia da essere, mentre non sai quel, che possa produrre il dì vegnente.
2 Laudet te alienus, et non os tuum ;
extraneus, et non labia tua.
2 La bocca altrui, e non la tua dia lode a te; l'estraneo, e non le tue proprie labbra.
3 Grave est saxum, et onerosa arena,
sed ira stulti utroque gravior.
3 Grave è il sasso, e pesante l'arena; ma l'ira dello stolto pesa più dell'uno, e dell'altra.
4 Ira non habet misericordiam nec erumpens furor,
et impetum concitati ferre quis poterit ?
4 L'ira, e il furore, che scoppia, non lascian luogo alla misericordia; ma all'impeto dell'invidioso chi potrà reggere?
5 Melior est manifesta correptio
quam amor absconditus.
5 E migliore un'aperta riprensione, che un amore che si nasconde.
6 Meliora sunt vulnera diligentis
quam fraudulenta oscula odientis.
6 Sono migliori le ferite, che vengono da chi ama, che i falsi baci di chi odia.
7 Anima saturata calcabit favum,
et anima esuriens etiam amarum pro dulci sumet.
7 L'anima satolla calpesta il favo di miele; ma l'anima affamata prende per dolce anche l'amaro.
8 Sicut avis transmigrans de nido suo,
sic vir qui derelinquit locum suum.
8 L'uomo che abbandona il suo posto, è come l'uccello, che scappa dal suo nido:
9 Unguento et variis odoribus delectatur cor,
et bonis amici consiliis anima dulcoratur.
9 L'unguento, e la varietà degli odori, rallegra il cuore, e i buoni consigli dell'amico danno conforto all'anima.
10 Amicum tuum et amicum patris tui ne dimiseris,
et domum fratris tui ne ingrediaris in die afflictionis tuæ.
Melior est vicinus juxta
quam frater procul.
10 Non abbandonare l'amico tuo, e l'amico del padre tuo: e non andare a casa del tuo fratello nel giorno di tua afflizione. Giova più un vicino, che ti sta presso, che un fratello assente.
11 Stude sapientiæ, fili mi, et lætifica cor meum,
ut possis exprobranti respondere sermonem.
11 Applicati alla sapienza, figliuol mio, e consola il mio cuore: affinchè tu possa rispondere a chi ti screditasse.
12 Astutus videns malum, absconditus est :
parvuli transeuntes sustinuerunt dispendia.
12 L'uom prudente alla vista del male, va a nascondersi: gli imprudenti passano avanti, e ne soffrono il danno.
13 Tolle vestimentum ejus qui spopondit pro extraneo,
et pro alienis aufer ei pignus.
13 Prendi la veste di colui, che è entrato mallevadore per uno straniero, e levagli il pegno in grazia dei forestieri.
14 Qui benedicit proximo suo voce grandi,
de nocte consurgens maledicenti similis erit.
14 Colui che prima del giorno va a benedire ad alta voce il suo prossimo, sarà simile a chi lo maledice.
15 Tecta perstillantia in die frigoris
et litigiosa mulier comparantur.
15 Il tetto, che per cui passa l'acqua nella fredda stagione, e la donna, che piatisce, sono due cose somiglianti.
16 Qui retinet eam quasi qui ventum teneat,
et oleum dexteræ suæ vocabit.
16 Chi vuoi ritenerla è come chi vuoi tenere il vento, e strigner l'olio nella sua destra.
17 Ferrum ferro exacuitur,
et homo exacuit faciem amici sui.
17 Il ferro assottiglia il ferro, e l'uomo assottiglia l'ingegno del suo amico.
18 Qui servat ficum comedet fructus ejus,
et qui custos est domini sui glorificabitur.
18 Chi custodirà la sua ficaia ne mangerà il frutto, e chi custodisce il suo padrone sarà onorato.
19 Quomodo in aquis resplendent vultus prospicientium,
sic corda hominum manifesta sunt prudentibus.
19 Come nelle acque risplendono le facce di quelli, che vi si mirano, cosi i cuori degli uomini sono manifesti ai sapienti.
20 Infernus et perditio numquam implentur :
similiter et oculi hominum insatiabiles.
20 L'inferno, e la morte mai dicono, basta; cosi gli occhi degli uomini sono insaziabili.
21 Quomodo probatur in conflatorio argentum et in fornace aurum,
sic probatur homo ore laudantis.
Cor iniqui inquirit mala,
cor autem rectum inquirit scientiam.
21 Come nella fornace ai prova l'agento, e l'oro nel grogiuolo; cosi è provato l'uomo per le parole di chi lo lauda. Il cuore dell'iniquo agogna al male: il cuore diritto va cercando prudenza.
22 Si contuderis stultum in pila
quasi ptisanas feriente desuper pilo,
non auferetur ab eo stultitia ejus.
22 Quando ben tu pestassi lo stolto nel mortaio, come si fa dell'orzo, battendolo col pestello, non gli leveresti la sua stoltezza.
23 Diligenter agnosce vultum pecoris tui,
tuosque greges considera :
23 Abbi esatta conoscenza delle tue pecorelle, e bada attentamente al tuo gregge:
24 non enim habebis jugiter potestatem,
sed corona tribuetur in generationem et generationem.
24 Perocché tu non potrai sempre farlo: ma ti sarà data una corona perpetua.
25 Aperta sunt prata, et apparuerunt herbæ virentes,
et collecta sunt fœna de montibus.
25 I prati sono aperti, e spuntano le verdi erbe, e il fieno de' monti è raccolto.
26 Agni ad vestimentum tuum,
et hædi ad agri pretium.
26 Gli agnelli ti vestiranno, e i capretti pagheranno il campo.
27 Sufficiat tibi lac caprarum in cibos tuos,
et in necessaria domus tuæ, et ad victum ancillis tuis.
27 Contentati del latte di capra per tuo cibo, per sostentamento di tua famiglia, e per vitto delle tue serve.