Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Lettera di Giacomo 1


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NOVA VULGATADIODATI
1 Iacobus, Dei et Domini Iesu Christi servus, duodecim tribu bus, quae suntin dispersione, salutem.
1 GIACOMO, servitor di Dio, e del Signor Gesù Cristo, alle dodici tribù, che son nella dispersione; salute
2 Omne gaudium existimate, fratres mei, cum in tentationibus variis incideritis,2 REPUTATE compiuta allegrezza, fratelli miei, quando sarete caduti in diverse tentazioni;
3 scientes quod probatio fidei vestrae patientiam operatur;3 sapendo che la prova della vostra fede produce pazienza.
4 patientia autemopus perfectum habeat, ut sitis perfecti et integri, in nullo deficientes.
4 Or abbia la pazienza un’opera compiuta; acciocchè voi siate compiuti ed intieri, non mancando di nulla.
5 Si quis autem vestrum indiget sapientia, postulet a Deo, qui dat omnibusaffluenter et non improperat, et dabitur ei.5 Che se alcun di voi manca di sapienza, chieggala a Dio, che dona a tutti liberalmente, e non fa onta, e gli sarà donata.
6 Postulet autem in fide nihilhaesitans; qui enim haesitat, similis est fluctui maris, qui a vento movetur etcircumfertur.6 Ma chieggala in fede, senza star punto in dubbio; perciocchè chi sta in dubbio è simile al fiotto del mare, agitato dal vento e dimenato.
7 Non ergo aestimet homo ille quod accipiat aliquid a Domino,7 Imperocchè, non pensi già quel tal uomo di ricever nulla dal Signore;
8 vir duplex animo, inconstans in omnibus viis suis.
8 essendo uomo doppio di cuore, instabile in tutte le sue vie.
9 Glorietur autem frater humilis in exaltatione sua,9 Or il fratello che è in basso stato si glorii della sua altezza.
10 dives autem inhumilitate sua, quoniam sicut flos feni transibit.10 E il ricco, della sua bassezza; perciocchè egli trapasserà come fior d’erba.
11 Exortus est enim sol cumardore et arefecit fenum, et flos eius decidit, et decor vultus eius deperiit;ita et dives in itineribus suis marcescet.11 Imperocchè, come quando è levato il sole con l’arsura, egli ha tosto seccata l’erba, e il suo fiore è caduto, e la bellezza della sua apparenza è perita, così ancora si appasserà il ricco nelle sue vie.
12 Beatus vir, qui sufferttentationem, quia, cum probatus fuerit, accipiet coronam vitae, quam repromisitDeus diligentibus se.
12 Beato l’uomo che sopporta la tentazione; perciocchè, essendosi reso approvato, egli riceverà la corona della vita, la quale il Signore ha promessa a coloro che l’amano
13 Nemo, cum tentatur, dicat: “ A Deo tentor ”; Deus enim non tentaturmalis, ipse autem neminem tentat.13 Niuno, essendo tentato, dica: Io son tentato da Dio; poichè Iddio non può esser tentato di mali, e altresì non tenta alcuno.
14 Unusquisque vero tentatur a concupiscentiasua abstractus et illectus;14 Ma ciascuno è tentato, essendo attratto e adescato dalla propria concupiscenza.
15 dein concupiscentia, cum conceperit, paritpeccatum; peccatum vero, cum consummatum fuerit, generat mortem.
15 Poi appresso, la concupiscenza, avendo conceputo, partorisce il peccato; e il peccato, essendo compiuto, genera la morte.
16 Nolite errare, fratres mei dilectissimi.16 Non errate, fratelli miei diletti:
17 Omne datum optimum et omne donumperfectum de sursum est, descendens a Patre luminum, apud quem non esttransmutatio nec vicissitudinis obumbratio.17 ogni buona donazione, ed ogni dono perfetto, è da alto, discendendo dal padre dei lumi, nel quale non vi è mutamento, nè ombra di cambiamento.
18 Voluntarie genuit nos verboveritatis, ut simus primitiae quaedam creaturae eius.18 Egli ci ha di sua volontà generati per la parola della verità, acciocchè siamo in certo modo le primizie delle sue creature
19 Scitis, fratres meidilecti. Sit autem omnis homo velox ad audiendum, tardus autem ad loquendum ettardus ad iram;19 PERCIÒ, fratelli miei diletti, sia ogni uomo pronto all’udire, tardo al parlare, lento all’ira.
20 ira enim viri iustitiam Dei non operatur.20 Perciocchè l’ira dell’uomo non mette in opera la giustizia di Dio.
21 Propter quodabicientes omnem immunditiam et abundantiam malitiae, in mansuetudine suscipiteinsitum verbum, quod potest salvare animas vestras.21 Perciò, deposta ogni lordura, e feccia di malizia, ricevete con mansuetudine la parola innestata in voi, la quale può salvar le anime vostre.
22 Estote autem factoresverbi et non auditores tantum fallentes vosmetipsos.22 E siate facitori della parola, e non solo uditori; ingannando voi stessi.
23 Quia si quis auditor estverbi et non factor, hic comparabitur viro consideranti vultum nativitatis suaein speculo;23 Perciocchè, se alcuno è uditor della parola, e non facitore, egli è simile ad un uomo che considera la sua natia faccia in uno specchio.
24 consideravit enim se et abiit, et statim oblitus est qualisfuerit.24 Imperocchè, dopo ch’egli si è mirato, egli se ne va, e subito ha dimenticato quale egli fosse.
25 Qui autem perspexerit in lege perfecta libertatis et permanserit, nonauditor obliviosus factus sed factor operis, hic beatus in facto suo erit.
25 Ma chi avrà riguardato bene addentro nella legge perfetta, che è la legge della libertà, e sarà perseverato; esso, non essendo uditore dimentichevole, ma facitor dell’opera, sarà beato nel suo operare.
26 Si quis putat se religiosum esse, non freno circumducens linguam suam sedseducens cor suum, huius vana est religio.26 Se alcuno pare esser religioso fra voi, e non tiene a freno la sua lingua, ma seduce il cuor suo, la religion di quel tale è vana.
27 Religio munda et immaculata apudDeum et Patrem haec est: visitare pupillos et viduas in tribulatione eorum,immaculatum se custodire ab hoc saeculo.
27 La religione pura ed immacolata, dinanzi a Dio e Padre, è questa; visitar gli orfani, e le vedove, nelle loro afflizioni; e conservarsi puro dal mondo